Questa sezione presenta quotidianamente il Vangelo del Giorno accompagnato da una riflessione, insieme all'antifona e al Salmo corrispondente, che in alcuni particolari periodi dell’anno liturgico potranno essere musicati e cantati. Ogni giorno potrai vivere la Parola, leggerne il commento e scaricare tutto in formato PDF dalla sezione sinistra del sito.

Domenica 19 Maggio 2019

5a di Pasqua – Anno C

Parola del giorno
Atti degli Apostoli 14,21b-27; Salmo 144,8-13b; Apocalisse 21,1-5a; Vangelo di Giovanni 13,31-33a.34-35

Salmo 144,8-13

Benedirò il tuo nome per sempre, Signore.
Oppure: Alleluia, alleluia, alleluia.

8 Misericordioso e pietoso è il Signore,
lento all’ira e grande nell’amore.
9
Buono è il Signore verso tutti,
la sua tenerezza si espande su tutte le creature.

10 Ti lodino, Signore, tutte le tue opere
e ti benedicano i tuoi fedeli.
11
Dicano la gloria del tuo regno
e parlino della tua potenza.

12 Per far conoscere agli uomini le tue imprese
e la splendida gloria del tuo regno.
13
Il tuo regno è un regno eterno,
il tuo dominio si estende per tutte le generazioni.

Vangelo di Giovanni 13,31-33a.34-35

31 Quando Giuda fu uscito dal cenacolo, Gesù disse: «Ora il Figlio dell’uomo è stato glorificato, e Dio è stato glorificato in lui. 32 Se Dio è stato glorificato in lui, anche Dio lo glorificherà da parte sua e lo glorificherà subito.
33
Figlioli, ancora per poco sono con voi. 34 Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri. Come io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri.
35
Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli: se avete amore gli uni per gli altri».

Come?

Gesù ricorda all’umanità la procedura madre per essere felici: che vi amiate gli uni gli altri. A questa indicazione antichissima aggiunge un’indicazione completamente nuova e inedita: come io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri. Gesù aggiunge il modo certo, quel certo modo di amare per cui amare è realmente e veramente amare, e non qualcos’altro. Gesù indica che, solo amando come lui ha amato noi, noi possiamo sviluppare veramente l’energia vitale e la potenza radiosa dell’amore nei confronti degli altri. Come lui ha amato noi, questa è la modalità dell’amore, il resto non è amore, anche se viene descritto, chiamato, raccontato, cantato, osannato, predicato come amore. Gesù invita l’umanità a conoscere la meraviglia dell’amore per raggiungere la felicità piena e il pieno benessere, e dice: Come io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri. Il segreto, il cuore, la forza, la verità dell’amore è tutto in quel come io ho amato voi.
Ma che caratteristiche ha il come del modo di amare di Gesù? Scorrendo tutto il racconto del vangelo alla ricerca del come Gesù ha amato l’umanità, risultano evidenti alcune delle caratteristiche assolutamente peculiari del modo di amare di Gesù. Se si dovesse sintetizzare in due parole cosa non è amore secondo il modo di amare di Gesù, cosa non è amore secondo il come di Gesù, risulterebbe chiarissimo che, nel modo di amare di Gesù, non sono mai assolutamente presenti il controllo e il dominio. Nel come del modo di amare di Gesù non c’è mai nessuna forma di controllo e di dominio. L’amore di Gesù non è mai possessivo, esclusivo, parziale, capriccioso, selettivo, geloso, accentratore, perché nel modo di amare di Gesù non c’è mai nessuna forma di controllo e di dominio. Perché? Perché il controllo e il dominio sono il modo di amare di Satana e dei suoi figli, che non è amore, è la negazione stessa dell’amore, il tradimento dell’amore. Satana sussurra alle orecchie dei suoi servi e figli che li ama come non potrebbero mai essere amati, ma Satana non può più amare, può solo controllare e dominare. Per questo il controllo e il dominio sono la forma di plagio mentale più comune e quotidiano, e si esercita in ogni ambiente del vivere umano, dalla nascita dell’uomo alla sua tomba. Il controllo e il dominio, quando sono esercitati correttamente, fanno sì che l’individuo creda di prendere decisioni autonome, quando in realtà è influenzato completamente dalle aspettative altrui, ed è fiero di disinserire la propria intelligenza critica e di rinunciare alla capacità di prendere decisioni indipendenti.
Il controllo e il dominio, per essere efficaci, si avvalgono di strategie, tattiche e metodologie ben precise, che fanno parte di una procedura esatta.
Questi i principi primi della procedura per mantenere il controllo e il dominio. 
L’obbedienza agli uomini deve essere venerata come una divinità, più di una divinità. L’obbedienza diventa dio.
La disciplina, più o meno rigida, i controlli e le punizioni ai trasgressori sono l’etica di riferimento. La vita deve svolgersi come un pendolo tra premi e sanzioni, generando il ritmo e le scadenze dell’esistenza.
Il controllo si serve soprattutto del senso di colpa come strumento principe per tenere le persone sotto il proprio controllo. Il senso di colpa è la leva emozionale più importante per indurre al conformismo, all’arrendevolezza e alla sottomissione. Il senso di colpa fa considerare la propria prigione una casa e i controllori gli affetti più cari. Pervadere la mente degli uomini del senso di colpa è annegarli nella sfiducia in se stessi, è renderli deboli, fragili, depressi, inerti.
Il dominio si serve soprattutto della paura come strumento principe per tenere le persone sotto il proprio dominio. La paura tende a tenere unito il gruppo di appartenenza e a gestire completamente i comportamenti e le relazioni interpersonali. La paura, la creazione di continue fobie su tutto e per tutto, rende l’uomo stupido, impotente, credulone, sterile e dipendente. Su questa terra niente come la paura genera dipendenza e senso di inferiorità, terreno indispensabile per il dominio.
Per il controllo e il dominio è indispensabile circondare l’autorità di un alone di santità, di sacra immunità e di perfezione, cosicché il suo potere sia indiscutibile e possa  promuovere vanità, imitazione e ambizione, creando nei subalterni il desiderio di carriera, potere, reputazione. Questo sistema porta le persone a criticare costantemente la propria identità spirituale e intellettuale, le proprie capacità e ricchezze individuali. Il controllo e il dominio si esercitano con efficacia quando le persone sono persuase che trasformarsi in controllori spietati dei propri simili e fare la spia sia morale e avantaggi la comunità. Il controllo e il dominio sono vincenti quando nella mente è entrata la convinzione che imitare i comportamenti degli altri sia la scelta intellettuale più sicura e corretta. Il controllo e il dominio, per sottomettere l’umanità, hanno bisogno di gestire completamente sia il mondo della legge, generando regole più o meno inflessibili, in modo che le persone che non rispettano le norme si sentano sempre fuori posto ed emarginate dalla comunità, sia il sistema economico e lavorativo, in modo che le persone si sentano sempre dipendenti e nella necessità.
Il controllo e il dominio rimuovono ogni forma di identità e nobiltà individuali, il libero pensiero, la capacità di riflessione e valutazione personale, persuadono l’individuo che la propria salvezza, a tutti i livelli, è assicurata dall’adesione incondizionata alla dottrina ufficiale, ai codici prestabiliti, alle leggi vigenti, anche se nella totale confusione dei messaggi e nell’evidente contraddittorietà etica dei controllori e dei dominatori stessi.
Quando Gesù invita a vivere l’amore vero dice ai suoi amici: come io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri. Il segreto dell’amore di Gesù è tutto in quel come, perché solo chi ama senza esercitare mai il controllo e il dominio ama veramente e genera la potenza e la vitalità dell’amore. 

Gesù ama l’uomo senza mai giudicare, accusare, condannare l’uomo.
Gesù ama l’uomo senza mai forzare l’uomo,
senza mai obbligare l’uomo, senza imporre nulla all’uomo.
Gesù ama in modo gratuito e senza misura.
Gesù ama l’uomo così com’è.
Gesù ama l’uomo fino in fondo,
indipendentemente dalla risposta dell’uomo,
indipendentemente dai suoi meriti e dalle circostanze.
Gesù ama sempre, senza misura e senza sosta
e sempre senza controllare e dominare.