Questa sezione presenta quotidianamente il Vangelo del Giorno accompagnato da una riflessione, insieme all'antifona e al Salmo corrispondente, che in alcuni particolari periodi dell’anno liturgico potranno essere musicati e cantati. Ogni giorno potrai vivere la Parola, leggerne il commento e scaricare tutto in formato PDF dalla sezione sinistra del sito.

Martedì 7 Maggio 2019

3a settimana di Pasqua

Parola del giorno
Atti degli Apostoli 7,51 - 8,1a; Salmo 30,3c-4.6.7b.8a.17.22b; Vangelo di Giovanni 6,30-35

Salmo 30,3c-4.6.7b.8a.17.22b

Alle tue mani, Signore, affido il mio spirito.
Oppure: Alleluia, alleluia, alleluia.

3 Sii per me una roccia di rifugio,
un luogo fortificato che mi salva.
4 Perché mia rupe e mia fortezza tu sei,
per il tuo nome guidami e conducimi.

6 Alle tue mani affido il mio spirito;
tu mi hai riscattato, Signore, Dio fedele.
7 Io confido nel Signore.
8 Esulterò e gioirò per la tua grazia.

17 Sul tuo servo fa’ splendere il tuo volto,
salvami per la tua misericordia.
22 Benedetto il Signore,
che per me ha fatto meraviglie di grazia.

Vangelo di Giovanni 6,30-35

In quel tempo la folla disse a Gesù: 30 «Quale segno tu compi perché vediamo e ti crediamo? Quale opera fai? 31 I nostri padri hanno mangiato la manna nel deserto, come sta scritto: “Diede loro da mangiare un pane dal cielo”».
32
Rispose loro Gesù: «In verità, in verità io vi dico: non è Mosè che vi ha dato il pane dal cielo, ma è il Padre mio che vi dà il pane dal cielo, quello vero. 33 Infatti il pane di Dio è colui che discende dal cielo e dà la vita al mondo».
34
Allora gli dissero: «Signore, dacci sempre questo pane». 35 Gesù rispose loro: «Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà fame e chi crede in me non avrà sete, mai!»

Pane

Signore, dacci sempre questo pane, il pane del cielo, quello vero,
il pane vero che alimenta il nostro cuore della tua presenza
e la nostra intelligenza della tua conoscenza,
per vivere nel benessere e nella gioia.

Signore, dacci sempre questo pane, il pane che non ci può dare la famiglia di origine,
che, anche se in buona fede, non è capace di altro che depredare gli uomini, i tuoi figli,
della loro divina indole, per sostituirla con le proprie attese, aspettative,
con i propri obblighi, imposizioni, doveri.

Signore, dacci sempre questo pane, il pane che non ci possono dare
le culture, le filosofie, le ideologie umane, che mai hanno donato un secondo
di benessere e felicità vera all’uomo, ma hanno solo depresso, omogeneizzato, massificato le intelligenze, schiacciato la libertà individuale,
narcotizzato l’iniziativa personale.

Signore, dacci sempre questo pane, il pane che non ci possono dare le relazioni
e gli affetti umani che, anche senza volerlo, per farsi spazio nel cuore e nell’intelligenza delle persone, tolgono spazio, libertà di movimento
e caricano i pensieri di possesso, gelosia, pretese.

Signore, dacci sempre questo pane, il pane che non ci possono dare le politiche,
i governi, i poteri umani, gli stati, che piuttosto usano il loro potere e la loro autorità
per depredare l’umanità anche del pane materiale e terreno,
di ogni risorsa della terra e di ogni bellezza della vita.

Signore, dacci sempre questo pane, il pane che non ci possono dare
l’ambizione, il denaro, il successo, il prestigio, che, anzi,
rapinano l’uomo di ogni armonia, serenità e pace.

Signore, dacci sempre questo pane, il pane che non ci possono dare
le multinazionali, le banche, i sistemi economici, le leggi asservite al potere,
che saccheggiano, dissanguano, razziano, azzannano l’umanità
in modo spietato, feroce, sanguinario, freddo, calcolato.

Signore, dacci sempre questo pane, il pane del cielo, quello vero,
il pane vero che alimenta il nostro cuore della tua presenza e alimenta
la nostra intelligenza della tua conoscenza, perché, lontano dalla sapienza che viene da te
e dal tuo amore, l’uomo rimane sordo e cieco, così sordo e cieco da essere facilmente  persuaso che gli avvoltoi e i lupi rapaci degli imperi e delle dominazioni umane
stanno lavorando per il suo bene e per il benessere comune.
Per gli imperi dei potenti della terra, oggi, rubare all’umanità tutta la vita
e la dignità è come rubare i soldi dal piattino di un cieco.

Signore, dacci sempre questo pane, il pane del cielo, quello vero,
il pane vero che alimenta il nostro cuore della tua presenza e alimenta
la nostra intelligenza della tua conoscenza, perché amiamo il pane di Dio,
che è colui che discende dal cielo e dà la vita al mondo,
perché amiamo la vita, l’amore e la gioia.