Questa sezione presenta quotidianamente il Vangelo del Giorno accompagnato da una riflessione, insieme all'antifona e al Salmo corrispondente, che in alcuni particolari periodi dell’anno liturgico potranno essere musicati e cantati. Ogni giorno potrai vivere la Parola, leggerne il commento e scaricare tutto in formato PDF dalla sezione sinistra del sito.

Giovedì 25 Aprile 2019

Fra l’ottava di Pasqua

Parola del giorno
Atti degli Apostoli 3,11-26; Salmo 8,2ab.5-9; Vangelo di Luca 24,35-48

O Signore nostro Dio

Salmo 8,4-9

O Signore nostro Dio, quanto è mirabile il tuo nome su tutta la terra!

4 Quando vedo i tuoi cieli, opera delle tue dita,
la luna e le stelle che tu hai fissato,
5
che cosa è mai l’uomo perché di lui ti ricordi,
il figlio dell’uomo, perché te ne curi?

6 Davvero l’hai fatto poco meno di un dio,
di gloria e di onore lo hai coronato.
7
Gli hai dato potere sulle opere delle tue mani,
tutto hai posto sotto i suoi piedi.

8 Tutte le greggi e gli armenti
e anche le bestie della campagna,
9
gli uccelli del cielo e i pesci del mare,
ogni essere che percorre le vie dei mari.

Vangelo di Luca 24,35-48

In quel tempo, i due discepoli che erano tornati da Èmmaus 35 narravano ciò che era accaduto lungo la via e come l’avevano riconosciuto nello spezzare il pane.
36 Mentre essi parlavano di queste cose, Gesù in persona stette in mezzo a loro e disse: «Pace a voi!» 37 Sconvolti e pieni di paura, credevano di vedere un fantasma. 38 Ma egli disse loro: «Perché siete turbati, e perché sorgono dubbi nel vostro cuore? 39 Guardate le mie mani e i miei piedi: sono proprio io! Toccatemi e guardate; un fantasma non ha carne e ossa, come vedete che io ho». 40 Dicendo questo, mostrò loro le mani e i piedi. 41 Ma poiché per la gioia non credevano ancora ed erano pieni di stupore, disse: «Avete qui qualche cosa da mangiare?» 42 Gli offrirono una porzione di pesce arrostito; 43 egli lo prese e lo mangiò davanti a loro.
44 Poi disse: «Sono queste le parole che io vi dissi quando ero ancora con voi: bisogna che si compiano tutte le cose scritte su di me nella legge di Mosè, nei Profeti e nei Salmi».
45 Allora aprì loro la mente per comprendere le Scritture 46 e disse loro: «Così sta scritto: il Cristo patirà e risorgerà dai morti il terzo giorno, 47 e nel suo nome saranno predicati a tutti i popoli la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme. 48 Di questo voi siete testimoni».

Tre

In un solo versetto, il numero 47, del capitolo 24 del vangelo di Luca, Gesù ci regala in sintesi il cuore di tutto il suo messaggio e insieme il cuore del mandato che lui stesso affida ai suoi discepoli nel mondo e nella storia. Gesù rivela all’umanità qual è il cuore di tutta la sua rivelazione, rivela i tre pilastri di tutto il suo messaggio, che sono le tre procedure matrici su cui l’umanità può fondare la sua radiosa e meravigliosa evoluzione.
Prima di tutto Gesù chiede espressamente ai suoi amici e discepoli di ispirare l’umanità a seguire la prima delle tre procedure matrici, che è incamminarsi verso un profondo, radicale, mutamento del modo di pensare: il testo greco scrive metànoia. Letteralmente Gesù chiede ai suoi discepoli di ispirare e aiutare l’umanità a entrare nella metànoia, di procedere, di avanzare, di muoversi, di andare verso il mutamento del modo di pensare, verso il cambiamento del dialogo interiore. Gesù parla della metànoia come di una meta, come la meta verso la quale l’umanità deve incamminarsi, se desidera vivere felice e in pace. Cambiare il modo di dialogare interiormente è il vero messaggio di Gesù all’umanità, perché è la chiave di ogni reale, luminoso mutamento e trasformazione dell’uomo. Nel mutamento del dialogo interiore, spirituale e psichico, Gesù ha segnato l’inizio di ogni possibile, meravigliosa evoluzione per l’uomo. Solo sostituendo il proprio dialogo interiore, ingannato da Satana e avvelenato dall’ego, con un dialogo interiore costruito sulla Parola di Gesù, l’uomo può realizzare il regno di Dio, vivere una vita piena, felice, armoniosa, pacifica e di pieno benessere. L’invito alla metànoia, a sostituire cioè il proprio dialogo interiore con le parole di vita di Dio, sono le prime parole con cui Gesù si fa conoscere all’umanità e sono anche le ultime parole con le quali si congeda da essa. Tutto il vangelo è, in pratica, uno straordinario strumento offerto all’uomo per imparare in modo semplice ed efficace a sostituire i dialoghi interiori della morte con quelli della vita. Quando l’uomo si incamminerà con decisione verso la metànoia, quando entrerà con passione e amore nel mutamento dei propri dialoghi interiori, conoscerà il benessere vero e la felicità, la salute e la pace. Quando l’uomo imparerà a sostituire i propri dialoghi interiori di invidia con dialoghi interiori di gratitudine, i dialoghi interiori di avidità con dialoghi interiori di gratuità, i dialoghi interiori di vendetta con dialoghi interiori di compassione, e i dialoghi interiori di possesso con dialoghi interiori di dono e amore, allora si aprirà per l’umanità il tempo della felicità e della gioia. E, tra tutti i dialoghi interiori mortali che l’uomo può compiere, ce n’è uno che forse è all’origine di tutti i mali dell’umanità e che andrebbe sempre, immediatamente sostituito, per non perdere la felicità, la salute, la pace? Sì. Pensare male di Dio. Questo è il dialogo interiore più letale che esista per l’uomo.
La seconda procedura matrice è il perdono. Perdono da chiedere a Dio, perdono da chiedere e insieme da offrire ai fratelli. Perdono da chiedere umilmente a Dio, per tutti i pensieri che abbiamo dedicato al pensare male di Dio. Perdono da chiedere a Dio per tutte le parole e le azioni generate da dialoghi interiori legati al possesso, all’ingratitudine, alla sete di dominio, all’invidia, alla gelosia, all’avidità. Perdono da chiedere ai fratelli per tutte le ferite loro inferte e perdono da offrire ai fratelli per tutte le ferite da loro ricevute. Perdono che sostituisce immediatamente la via del giudizio, dell’accusa, della condanna con la via della comprensione, della misericordia, della compassione.
La terza procedura matrice, che Gesù offre all’umanità, è che tutto il processo della metànoia e del perdono da chiedere e offrire sia compiuto sempre e immancabilmente nel suo nome, nel nome di Gesù. Gesù chiede espressamente ai suoi discepoli di rivelare all’uomo che tutto questo processo di evoluzione intellettuale e spirituale sia compiuto non nel nome della filantropia, dell’altruismo, di un’ideologia, di una religione, di una devozione, ma nel nome del suo nome, nel nome di colui per cui tutto esiste e sussiste. È nel nome del Signore Gesù che ogni processo evolutivo troverà la sua vera luce e la sua piena realizzazione.