Questa sezione presenta quotidianamente il Vangelo del Giorno accompagnato da una riflessione, insieme all'antifona e al Salmo corrispondente, che in alcuni particolari periodi dell’anno liturgico potranno essere musicati e cantati. Ogni giorno potrai vivere la Parola, leggerne il commento e scaricare tutto in formato PDF dalla sezione sinistra del sito.

Sabato 20 Aprile 2019

Pasqua nella Risurrezione del Signore – Anno C

Parola della Veglia Pasquale nella Notte Santa
Gènesi 1,1 - 2,2; Salmo 103,1-2a.5-6.10.12-14.24.35c; Oppure: Salmo 32,4-7.12-13.20.22

Salmo 103,1-2a.5-6.10.12-14.24.35c

Manda il tuo spirito, Signore, a rinnovare la terra.

1 Benedici il Signore, anima mia!
Sei tanto grande, Signore, mio Dio!

sei rivestito di maestà e di splendore,
2 avvolto di luce come di un manto.

5 Egli fondò la terra sulle sue basi:
non potrà mai vacillare.
6 Tu l’hai coperta con l’oceano come una veste;
al di sopra dei monti stavano le acque.

10 Tu mandi nelle valli acque sorgive
perché scorrano tra i monti,
12 In alto abitano gli uccelli del cielo
e cantano tra le fronde.

13 Dalle tue dimore tu irrighi i monti,
e con il frutto delle tue opere si sazia la terra.
14 Tu fai crescere l'erba per il bestiame
e le piante che l’uomo coltiva
per trarre cibo dalla terra.

24 Quante sono le tue opere, Signore!
Le hai fatte tutte con saggezza;
la terra è piena delle tue creature.
35 Benedici il Signore, anima mia.


Questo salmo può essere cantato utilizzando la melodia di  MANDA IL TUO SPIRITO SIGNORE

Salmo 32,4-7.12-13.20.22

Dell’amore del Signore è piena la terra.

4 Retta è la parola del Signore
e fedele ogni sua opera.
5 Egli ama la giustizia e il diritto;
dell'amore del Signore è piena la terra.

6 Dalla parola del Signore furono fatti i cieli,
dal soffio della sua bocca ogni loro schiera.
7 Come in un otre raccoglie le acque del mare,
chiude in riserve gli abissi.

12 Beata la nazione che ha il Signore come Dio,
il popolo che egli ha scelto come sua eredità.
13 Il Signore guarda dal cielo:
egli vede tutti gli uomini.

20 L’anima nostra attende il Signore:
egli è nostro aiuto e nostro scudo.
22 Su di noi sia il tuo amore,
Signore,
come da te noi speriamo.

 

Gènesi 22,1-18; Salmo 15,5.8-11

Salmo 15,5.8-11

Proteggimi, o Dio: in te mi rifugio.

5 Il Signore è mia parte di eredità e mio calice:
nelle tue mani è la mia vita.
8 Io pongo sempre davanti a me il Signore,
sta alla mia destra, non potrò vacillare.

9 Per questo gioisce il mio cuore
ed esulta la mia anima;
anche il mio corpo riposa al sicuro,
10 perché non abbandonerai la mia vita negli inferi,
né lascerai che il tuo fedele veda la fossa.

11 Mi indicherai il sentiero della vita,
gioia piena alla tua presenza,
dolcezza senza fine alla tua destra.

 

Èsodo 14,15 - 15,1; Salmo: Èsodo 15,1-6.17-18

Salmo: Èsodo 15,1-6.17-18

Cantiamo al signore: stupenda è la sua vittoria.

1 «Voglio cantare al Signore,
perché ha mirabilmente trionfato:
cavallo e cavaliere
ha gettato nel mare.


2 Mia forza e mio canto è il Signore,
egli è stato la mia salvezza.
È il mio Dio: lo voglio lodare,
il Dio di mio padre: lo voglio esaltare!

3 Il Signore è un guerriero,
Signore è il suo nome.
4 I carri del faraone e il suo esercito
li ha scagliati nel mare;
i suoi combattenti scelti
furono sommersi nel Mar Rosso.

5 Gli abissi li ricoprirono,
sprofondarono come pietra.

6 La tua destra, Signore,
è gloriosa per la potenza,
la tua destra, Signore,
annienta il nemico.

17 Tu lo fai entrare e lo pianti
sul monte della tua eredità,
luogo che per tua dimora,
Signore, hai preparato,
santuario che le tue mani,
Signore, hanno fondato.

18 Il Signore regni
in eterno e per sempre!»

 

Isaìa 54,5-14; Salmo 29,2.4-6.11-12a.13b

Salmo 29,2.4-6.11-12a.13b

Ti esalterò, Signore, perché mi hai risollevato.

2 Ti esalterò, Signore, perché mi hai risollevato,
non hai permesso ai miei nemici di gioire su di me.
4 Signore, hai fatto risalire la mia vita dagli inferi,
mi hai fatto rivivere perché non scendessi nella fossa.

5 Cantate inni al Signore, o suoi fedeli,
della sua santità celebrate il ricordo,
6 perché la sua collera dura un istante,
la sua bontà per tutta la vita.
Alla sera ospite è il pianto
e al mattino la gioia.

11 Ascolta, Signore, abbi pietà di me,
Signore, vieni in mio aiuto!
12 Hai mutato il mio lamento in danza,
13 Signore, mio Dio, ti renderò grazie per sempre.

Questo salmo può essere cantato utilizzando la melodia di  TI ESALTERÒ

 

Isaìa 55,1-11; Salmo: Isaìa 12,2-6

Salmo: Isaia 12,2-6

Attingeremo con gioia alle sorgenti della salvezza.

2 Ecco, Dio è la mia salvezza;
io avrò fiducia, non avrò timore,
perché mia forza e mio canto è il Signore
egli è stato la mia salvezza.


3 Attingerete acqua con gioia
alle sorgenti della salvezza.
4 Rendete grazie al Signore e invocate il suo nome,
proclamate fra i popoli le sue opere,
fate ricordare che il suo nome è sublime

5 Cantate inni al Signore, perché ha fatto cose eccelse,
le conosca tutta la terra.
6 Canta ed esulta, tu che abiti in Sion,
perché grande in mezzo a te è il Santo d’Israele.

Questo salmo può essere cantato utilizzando la melodia di  ATTINGEREMO CON GIOIA

 

Baruc 3,9-15.32 - 4,4; Salmo 18,8-11

Salmo 18,8-11

Signore, tu hai parole di vita eterna.

8 La legge del Signore è perfetta,
rinfranca l’anima;
la testimonianza del Signore è stabile,
rende saggio il semplice.

9 I precetti del Signore sono retti,
fanno gioire il cuore;
il comando del Signore è limpido,
illumina gli occhi.

10 Il timore del Signore è puro,
rimane per sempre;
i giudizi del Signore sono fedeli,
sono tutti giusti.

11 Più preziosi dell’oro,
di molto oro fino,
più dolci del miele
e di un favo stillante.

 

Ezechièle 36,16-17a.18-28; Salmo 41,3.5cdef; 42,3-4; Oppure: Salmo: Isaia 12,2-6; Oppure: Salmo 50,12-15.18-19

Salmo 41,3.5cde; 42,3-4

Come la cerva anela ai corsi d’acqua, così l’anima mia anela a te, o Dio.

3 L’anima mia ha sete di Dio,
del Dio vivente:
quando verrò e vedrò
il volto di Dio?

5 Avanzavo tra la folla,
la precedevo fino alla casa di Dio,
fra canti di gioia e di lode

di una moltitudine in festa.

42,3 Manda la tua luce e la tua verità:
siano esse a guidarmi,
mi conducano alla tua santa montagna,
alla tua dimora.

4 Verrò all’altare di Dio,
a Dio, mia gioiosa esultanza.
A te canterò sulla cetra,
Dio, Dio mio.

Salmo: Isaia 12,2-6

Attingeremo con gioia alle sorgenti della salvezza.

2 Ecco, Dio è la mia salvezza;
io avrò fiducia, non avrò timore,
perché mia forza e mio canto è il Signore;
egli è stato la mia salvezza.


3 Attingerete acqua con gioia
alle sorgenti della salvezza.
4 Rendete grazie al Signore e invocate il suo nome,
proclamate fra i popoli le sue opere,
fate ricordare che il suo nome è sublime.

5 Cantate inni al Signore, perché ha fatto cose eccelse,
le conosca tutta la terra.
6 Canta ed esulta, tu che abiti in Sion,
perché grande in mezzo a te è il Santo d’Israele.

Questo salmo può essere cantato utilizzando la melodia di  ATTINGEREMO CON GIOIA

Salmo 50,12-15.18-19

Crea in me, o Dio, un cuore puro.

12 Crea in me, o Dio, un cuore puro,
rinnova in me uno spirito saldo.
13 Non scacciarmi dalla tua presenza
e non privarmi del tuo santo spirito.

14 Rendimi la gioia della tua salvezza,
sostienimi con uno spirito generoso.
15 Insegnerò ai ribelli le tue vie
e i peccatori a te ritorneranno.

18 Tu non gradisci il sacrificio;

se offro olocausti, tu non li accetti.
19 Uno spirito contrito è sacrificio a Dio;
un cuore contrito e affranto tu, o Dio, non disprezzi.

Questo salmo può essere cantato utilizzando la melodia di  CREA IN ME O DIO UN CUORE PURO

 

Lettera ai Romani 6,3-11; Salmo 117,1-2.16-17.22-23; Vangelo di Marco 16,1-7

Salmo 117,1-2.16-17.22-23

Alleluia, alleluia, alleluia.

1 Rendete grazie al Signore perché è buono,
perché il suo amore è per sempre.
2 Dica Israele:
«Il suo amore è per sempre».

16 La destra del Signore si è innalzata,
la destra del Signore ha fatto prodezze.
17 Non morirò, ma resterò in vita
e annuncerò le opere del Signore.

22 La pietra scartata dai costruttori
è divenuta la pietra d’angolo.
23 Questo è stato fatto dal Signore:
una meraviglia ai nostri occhi.

Vangelo di Luca 24,1-12

1 Il primo giorno della settimana, al mattino presto le donne si recarono al sepolcro, portando con sé gli aromi che avevano preparato. 2 Trovarono che la pietra era stata rimossa dal sepolcro 3 e, entrate, non trovarono il corpo del Signore Gesù.
4
Mentre si domandavano che senso avesse tutto questo, ecco due uomini presentarsi a loro in abito sfolgorante. 5 Le donne, impaurite, tenevano il volto chinato a terra, ma quelli dissero loro: «Perché cercate tra i morti colui che è vivo? 6 Non è qui, è risorto. Ricordatevi come vi parlò quando era ancora in Galilea 7 e diceva: “Bisogna che il Figlio dell’uomo sia consegnato in mano ai peccatori, sia crocifisso e risorga il terzo giorno”».
8
Ed esse si ricordarono delle sue parole 9 e, tornate dal sepolcro, annunciarono tutto questo agli Undici e a tutti gli altri. 10 Erano Maria Maddalena, Giovanna e Maria madre di Giacomo. Anche le altre, che erano con loro, raccontavano queste cose agli apostoli.
11
Quelle parole parvero a loro come un vaneggiamento e non credevano ad esse. 12 Pietro tuttavia si alzò, corse al sepolcro e, chinatosi, vide soltanto i teli. E tornò indietro, pieno di stupore per l’accaduto.

Il successo

È il mattino presto della domenica, il primo giorno della settimana. Le donne si recano al sepolcro, dove Gesù è stato sepolto e portano con sé gli aromi che hanno preparato. Vedono la pietra rimossa dal sepolcro, ed entrate non trovano il corpo del Signore Gesù e si domandano che senso abbia tutto questo. Questo è il successo di Satana. Il grande successo di Satana è aver generato nella mente dell’umanità la più granitica delle convinzioni: che la morte esiste e conduce al sepolcro. Il grande successo di Satana è il fatto che le donne che vanno al sepolcro, convinte di trovare Gesù dietro quella pietra, sono stupite di non trovare il corpo di Gesù, non credono ai loro occhi perché credono alla loro mente. Il grande successo di Satana è aver persuaso la mente dell’uomo che la morte sia più reale della vita. Dopo tutto quello che Gesù ha detto, fatto, mostrato e rivelato, perfino per gli amici di Gesù il sepolcro vuoto di quella domenica mattina è incomprensibile, imperscrutabile, irrazionale, inaccettabile. Perfino per gli amici di Gesù quel sepolcro deve essere pieno, carico di morte, ricolmo di assenza di vita. Il grande successo di Satana è aver convinto gli uomini che la morte è definitiva, razionale, sicura, certa, assoluta, conclusiva, e lo è certamente più della vita. Gli uomini chiamano nascita il momento in cui un uomo entra da bambino nella dimensione fisica-terrestre, e chiamano morte il momento in cui un uomo lascia questa dimensione fisica-terrestre per entrare in quella celeste. In realtà non c’è nascita e non c’è morte, nascita e morte sono solo dei ponti per attraversare delle dimensioni esistenziali. La nascita sulla terra realizza la scelta stessa dell’uomo, avvenuta nel giardino dell’Eden, la scelta cioè di gestire da solo la sua vita ponendosi in sfida contro Dio e in separazione con lui. La nascita permette all’uomo di lasciare la dimensione celeste e di entrare in quella terrestre per compiere la propria esperienza e crescere nella consapevolezza e nella comprensione amorosa del suo essere un figlio di Dio, immortale. La morte chiude il tempo dell’esperienza terrena e permette all’uomo di ritornare nella dimensione celeste spirituale per completare il proprio cammino di evoluzione. In realtà nascita e morte non esistono, sono solo dei ponti, dei passaggi da una dimensione all’altra. L’uomo non può conoscere la morte, è immortale. Può conoscere il morire e nemmeno tutti gli uomini hanno conosciuto e conosceranno il morire, perché nella storia dell’umanità molti sono stati coloro che, a motivo del loro elevato grado di evoluzione spirituale raggiunto sulla terra, hanno lasciato la dimensione terrena direttamente assunti in cielo, senza attraversare il morire. La morte non esiste, non è mai esistita, semplicemente perché Dio non ha creato la morte. Esiste in realtà il morire, questo sì, ed è un passaggio, un passaggio estremamente delicato e importante da una dimensione all’altra. Purtroppo, sotto il peso dell’inganno satanico, il morire umano può essere veramente terribile, terrificante, doloroso, allucinante, e questa esperienza non dipende dal fatto in sé di morire, quanto unicamente da come l’uomo vive la propria vita. Se l’uomo vive bene, muore bene, se l’uomo vive male, muore male.
Aver convinto gli uomini che la morte esiste è il grande successo di Satana, perché non solo ha persuaso la mente umana a credere che le ossa dei morti riempiano i sepolcri ma soprattutto perché è riuscito a riempire di terrore e paura il cuore e la vita degli uomini, trasformando la fede in superstizione, Dio in un aguzzino capriccioso e prepotente, la vita in un delirio di onnipotenza per alcuni e in un oceano di schiavitù per tutti gli altri. Per raggiungere il suo scopo Satana si è servito di ogni cosa, ma più di tutto ha usato ogni forma d’arte, cultura, filosofia, ideologia, letteratura, musica, per espandere in modo capillare quanto globale, tra popoli e generazioni, la convinzione che la morte esiste. Il suo completo e grandioso successo, l’ha ottenuto quando è riuscito a trasformare la morte nel cuore pulsante di ogni religione, propagandone in questo modo il culto ovunque e legandolo inscindibilmente al nome e alla volontà di Dio. Aver persuaso l’uomo che la morte è parte integrante della volontà di Dio è il più osceno scempio compiuto da Satana nella storia dell’umanità.
Gesù è morto realmente, ma non ha conosciuto la morte, perché la morte non esiste. A causa dell’odio dell’uomo Gesù ha conosciuto un morire orribile, estremamente doloroso ma non ha conosciuto la morte. Può Dio entrare nella morte che lui stesso non ha creato e che non esiste? La radiosa e meravigliosa risurrezione di Gesù rivela all’uomo che la morte non esiste, e rivela e mostra insieme qualcosa di ancora più potente e bellissimo. La risurrezione di Gesù rivela all’uomo che il morire, che comunque chiude l’esperienza terrena dell’uomo, se giunge a chiudere una vita piena di amore e di perdono, gratitudine e pace, seguendo le procedure evangeliche, può diventare un passaggio splendido, sereno, tranquillo verso la luce di Dio, un passaggio meraviglioso nell’amore. Gesù, con la sua risurrezione, non ha voluto dimostrare che lui, a differenza dell’uomo, può con un atto di forza sottrarsi alla morte, a questo monolite insormontabile e intoccabile. Solo l’idea che Gesù possa aver combattuto con la morte per vincerla, per quanto suggestiva e radicata, è semplicemente ridicola, e pericolosamente deviante. Gesù, con la sua risurrezione, rivela che, se l’uomo non può evitare l’evento del morire per ritornare nella dimensione celeste, può senz’altro, seguendo le procedure e le conoscenze del vangelo, vivere su questa terra una vita meravigliosa, sana, piena, felice, prospera, e di conseguenza conoscere, al termine dei suoi giorni, un morire del tutto sereno, armonioso, pacifico, e incamminarsi in pace verso le dimore celesti della casa del Padre. Pasqua, pèsach in ebraico, cosa potrebbe significare se non passaggio, il passaggio alla vita senza fine nell’amore e nella luce di Dio?