Questa sezione presenta quotidianamente il Vangelo del Giorno accompagnato da una riflessione, insieme all'antifona e al Salmo corrispondente, che in alcuni particolari periodi dell’anno liturgico potranno essere musicati e cantati. Ogni giorno potrai vivere la Parola, leggerne il commento e scaricare tutto in formato PDF dalla sezione sinistra del sito.

Lunedì 15 Aprile 2019

Della Settimana Santa

Parola del giorno
Isaìa 42,1-7; Salmo 26,1-3.13-14; Vangelo di Giovanni 12,1-11

Il Signore è mia luce

Salmo 26,1.7-9.13-14

Il Signore è mia luce e mia salvezza.

1 Il Signore è mia luce e mia salvezza:
di chi avrò timore?
Il Signore è difesa della mia vita:
di chi avrò paura?

7 Ascolta, Signore, la mia voce.
Io grido: abbi pietà di me, rispondimi!
8 Il mio cuore ripete il tuo invito:
«Cercate il mio volto!»
Il tuo volto, Signore, io cerco.

9 Non nascondermi il tuo volto,
non respingere con ira il tuo servo.
Sei tu il mio aiuto, non lasciarmi,
non abbandonarmi, Dio della mia salvezza.

13 Sono certo di contemplare la bontà del Signore
nella terra dei viventi.
14 Spera nel Signore, sii forte,
si rinsaldi il tuo cuore e spera nel Signore.

Vangelo di Giovanni 12,1-11

1 Sei giorni prima della Pasqua, Gesù andò a Betània, dove si trovava Lazzaro, che egli aveva risuscitato dai morti. 2 E qui fecero per lui una cena: Marta serviva e Lazzaro era uno dei commensali. 3 Maria allora prese trecento grammi di profumo di puro nardo, assai prezioso, ne cosparse i piedi di Gesù, poi li asciugò con i suoi capelli, e tutta la casa si riempì dell’aroma di quel profumo. 4 Allora Giuda Iscariota, uno dei suoi discepoli, che stava per tradirlo, disse: 5 «Perché non si è venduto questo profumo per trecento denari e non si sono dati ai poveri?» 6 Disse questo non perché gli importasse dei poveri, ma perché era un ladro e, siccome teneva la cassa, prendeva quello che vi mettevano dentro. 7 Gesù allora disse: «Lasciala fare, perché essa lo conservi per il giorno della mia sepoltura. 8 I poveri infatti li avete sempre con voi, ma non sempre avete me».
9
Intanto una grande folla di Giudei venne a sapere che egli si trovava là e accorse, non solo per Gesù, ma anche per vedere Lazzaro che egli aveva risuscitato dai morti. 10 I capi dei sacerdoti allora decisero di uccidere anche Lazzaro, 11 perché molti Giudei se ne andavano a causa di lui e credevano in Gesù.

Nardere

Il nardo è un’essenza orientale originaria delle regioni montuose dell’India settentrionale. La pianta del nardo vegeta sui pendii montani dell’Himalaya e da essa si ricavava uno dei profumi più celebri e più pregiati dell’antichità. Il nardo indiano è stato tra i primi materiali aromatici impiegati dagli antichi Egizi come unguento balsamico. Si tratta di un’essenza molto densa, dal forte e caratteristico odore dolce e legnoso, molto caldo, intensamente aromatico che, insieme ad altre dieci erbe, era anche impiegata come fumogeno profumante per l’incenso nel Tempio di Gerusalemme. Per il fatto di originare ad altissime quote, il nardo è atto a simboleggiare il profumo dell’amore di Dio, chiamato “profumo effuso” nel Cantico dei Cantici.
Gesù arriva a Betania – e Betania significa “la casa del povero” – per ispirare l’uomo a vivere nella ricchezza vera, nel benessere per tutti, nella prosperità e nella pace, ed è proprio dalla casa del povero che si innalza a Dio il profumo più ricco, nobile, e prezioso della terra. È proprio dalla casa del povero che Maria desidera trasformare il nardo in amore fragrante, in dolcissima gratitudine, onore intimo, adorazione amante per Gesù. Giuda, nella casa del povero, si erge ipocritamente a difensore dei poveri per trasformare il nardo non in denaro per i poveri, ma in ricchezza personale per i propri interessi. Maria, amica di Gesù, desidera riempire di aroma e profumo tutta la casa. Giuda, nemico di Gesù, desidera riempire di denaro la propria borsa. Maria vive per Dio e ama onorare il Signore, ama l’unione amante, la gioia, la fragranza della gratitudine. Giuda vive per Satana, non può portare onore al Signore, può solo averne terrore, proclama amore per i poveri e riempie la sua borsa di denari, non sopporta la gioia, per lui la fragranza della gratitudine e della festa è il più devastante degli abomini.  
Maria opera in Dio e non trattiene. Giuda opera in Satana e trattiene. I servi di Satana mettono via, i servi di Dio donano. Dio è gioia, Satana è dovere. Maria canta l’amore senza limiti, versa olio dell’onore senza calcolo, contempla con passione la bellezza dell’unità, della verità e della gioia, la accarezza, la bacia. Giuda richiama ai doveri, alla giustizia, ai principi, alla morale. Maria fa ciò che sente, Giuda fa ciò che gli conviene. Maria scioglie le mani, Giuda sentenze. Maria scioglie i capelli e Giuda i legacci della borsa. Maria ama, ama, ama. Giuda trattiene, trattiene, trattiene. Il verbo di Giuda è trattenere, il verbo di Maria è nardere.

Giuda è calcolo, Maria è dono senza calcolo.
Giuda è possesso, Maria è gratuità.
Giuda quantifica, Maria contempla.
Giuda misura, Maria rende onore.
Giuda conteggia, Maria loda e benedice.
Giuda giudica, Maria accarezza.
Giuda condanna, Maria ama.
Giuda blocca, Maria lascia andare.
Giuda è distruzione, Maria è fragranza della vita.
Giuda si offre all’interesse, Maria si offre alla conoscenza.
Giuda onora chi porta alla morte, Maria onora chi dona la vita e la risurrezione.
Giuda sfrutta il nome di Dio per arraffare ciò che nella vita è prezioso e nobile,
Maria ringrazia Dio con ciò che di più prezioso e nobile la vita può offrire.