Questa sezione presenta quotidianamente il Vangelo del Giorno accompagnato da una riflessione, insieme all'antifona e al Salmo corrispondente, che in alcuni particolari periodi dell’anno liturgico potranno essere musicati e cantati. Ogni giorno potrai vivere la Parola, leggerne il commento e scaricare tutto in formato PDF dalla sezione sinistra del sito.

Sabato 13 Aprile 2019

5a settimana di Quaresima

Parola del giorno
Ezechièle 37,21-28; Salmo: Geremìa 31,10-12b.13; Vangelo di Giovanni 11,45-56

Salmo: Geremia 31,10-12b.13

Il Signore ci custodisce come un pastore il suo gregge.

10 Ascoltate, genti, la parola del Signore,
annunciatela alle isole più lontane e dite:
«Chi ha disperso Israele lo raduna
e lo custodisce come un pastore il suo gregge».

11 Perché il Signore ha riscattato Giacobbe,
lo ha liberato dalle mani di uno più forte di lui.
12Verranno e canteranno inni sull’altura di Sion,
andranno insieme verso i beni del Signore.

13La vergine allora gioirà danzando
e insieme i giovani e i vecchi.
«Cambierò il loro lutto in gioia,
li consolerò e li renderò felici, senza afflizioni».

Vangelo di Giovanni 11,45-56

In quel tempo, 45 molti dei Giudei che erano venuti da Maria, alla vista di ciò che Gesù aveva compiuto, ossia la risurrezione di Làzzaro, credettero in lui. 46 Ma alcuni di loro andarono dai farisei e riferirono loro quello che Gesù aveva fatto.
47
Allora i capi dei sacerdoti e i farisei riunirono il sinèdrio e dissero: «Che cosa facciamo? Quest’uomo compie molti segni. 48 Se lo lasciamo continuare così, tutti crederanno in lui, verranno i Romani e distruggeranno il nostro tempio e la nostra nazione».
49
Ma uno di loro, Caifa, che era sommo sacerdote quell’anno, disse loro: «Voi non capite nulla! 50 Non vi rendete conto che è conveniente per voi che un solo uomo muoia per il popolo, e non vada in rovina la nazione intera!» 51 Questo però non lo disse da se stesso, ma, essendo sommo sacerdote quell’anno, profetizzò che Gesù doveva morire per la nazione; 52 e non soltanto per la nazione, ma anche per riunire insieme i figli di Dio che erano dispersi. 53 Da quel giorno dunque decisero di ucciderlo.
54
Gesù dunque non andava più in pubblico tra i Giudei, ma da lì si ritirò nella regione vicina al deserto, in una città chiamata Èfraim, dove rimase con i discepoli.
55
Era vicina la Pasqua dei Giudei e molti dalla regione salirono a Gerusalemme prima della Pasqua per purificarsi. 56 Essi cercavano Gesù e, stando nel tempio, dicevano tra loro: «Che ve ne pare? Non verrà alla festa?»

Che cosa facciamo?

Gesù fa risorgere dai morti l’amico Lazzaro, e i dirigenti del popolo, i capi dei sacerdoti e i farisei si chiedono: che cosa facciamo? La gente crede in Gesù, apprezza la sapienza e l’intelligenza della sua Parola e i dirigenti del popolo, i capi dei sacerdoti e i farisei si chiedono: che cosa facciamo? Gesù compie miracoli, guarigioni di ogni tipo, caccia i demoni, e i dirigenti del popolo, i capi dei sacerdoti e i farisei si chiedono: che cosa facciamo? Se lo lasciamo continuare così, tutti crederanno in lui, verranno i Romani e distruggeranno il nostro tempio e la nostra nazione. I dirigenti del popolo, i capi dei sacerdoti e i farisei si chiedono cosa fare di Gesù. Di fronte a Gesù hanno solo due possibili scelte, o amarlo o eliminarlo, e allora si radunano in assemblea e pensano, argomentano, discutono, ragionano, calcolano e alla fine prendono una decisione, la decisione che Gesù deve essere eliminato, deve essere ucciso. I dirigenti del popolo, i capi dei sacerdoti e i farisei prendono la loro decisione, la decisione di uccidere Gesù per salvaguardare il loro potere, il loro prestigio, il loro dominio, la loro sovranità, la loro supremazia. La decisione dei potenti della terra è sempre quella di eliminare, eliminare, eliminare quello che può mettere a rischio il loro potere, non è mai quella di amare. Ma, in questo caso, la decisione di uccidere Gesù il Figlio di Dio, per salvaguardare il loro potere, corrisponde alla decisone di separarsi definitivamente da Dio, dalla vita e dalla gioia.
Oggi come allora il potere politico e religioso ha deciso di eliminare Gesù dalla storia dell’uomo, perché Gesù e il vangelo sono realmente l’unico impedimento al raggiungimento dei loro scopi. Oggi come allora il potere si riunisce nelle assemblee per decidere il destino dell’umanità e ripete: Non vi rendete conto che è conveniente per voi che un solo uomo muoia per il popolo, e non vada in rovina la nazione intera! Ancora una volta i potenti della terra vogliono eliminare Gesù dal cuore e dall’intelligenza della gente e lo stanno facendo nel modo più subdolo e ingannevole. Vogliono eliminare Gesù e la sua Parola. Vogliono trasformare Gesù in un monolite devozionale, catalizzatore di consensi interreligiosi e ideologici, e la sua Parola di vita in un carrozzone legalista che rigurgita i principi più sacri e intoccabili della libertà, della giustizia, dell’onore, della pace, della fratellanza. Vogliono persuadere i popoli che Gesù e il vangelo fino a ora sono stati usati per dividere i popoli, separare le nazioni, generare guerre ovunque, inquisizione e terrore, ed è arrivato finalmente il tempo di cambiare, di evolversi.
Dopo aver usato gli uomini di chiesa per millenni per ingannare i popoli e trasformare Gesù in motivo di separazione, potere, dominio, ora Satana usa gli stessi uomini di chiesa per svilire Gesù e il vangelo e usarlo come la punta di diamante per unificare nella fratellanza tutte le religioni in un ecumenismo globale e universale. Tutto questo per organizzare una nuova evoluzione sociale, un nuovo ordine mondiale dove il potere politico e religioso unificato e globalizzato possa governare e sottomettere completamente l’umanità e consegnarla al signore dell’inferno. I potenti si ripetono oggi come allora: che ve ne pare? Non verrà alla festa?
Sì, Gesù verrà, verrà alla festa, alla festa che lui stesso ha preparato per i suoi figli, per guidarli verso una nuova umanità piena di gioia, secondo il desiderio del suo cuore e la potenza della sua Parola.