Questa sezione presenta quotidianamente il Vangelo del Giorno accompagnato da una riflessione, insieme all'antifona e al Salmo corrispondente, che in alcuni particolari periodi dell’anno liturgico potranno essere musicati e cantati. Ogni giorno potrai vivere la Parola, leggerne il commento e scaricare tutto in formato PDF dalla sezione sinistra del sito.

Venerdì 12 Aprile 2019

5a settimana di Quaresima

Parola del giorno
Geremìa 20,10-13; Salmo 17,2-7 ; Vangelo di Giovanni 10,31-42

Salmo 17,2-7

Nell’angoscia t’invoco: salvami, Signore.

2 Ti amo, Signore, mia forza,
3
Signore, mia roccia,
mia fortezza, mio liberatore.

Mio Dio, mia rupe, in cui mi rifugio;
mio scudo, mia potente salvezza e mio baluardo.
4
Invoco il Signore, degno di lode,
e sarò salvato dai miei nemici.

5 Mi circondavano flutti di morte,
mi travolgevano torrenti infernali;
6
già mi avvolgevano i lacci degli inferi,
già mi stringevano agguati mortali.

7 Nell’angoscia invocai il Signore,
nell’angoscia gridai al mio Dio:
dal suo tempio ascoltò la mia voce,
a lui, ai suoi orecchi, giunse il mio grido.

Vangelo di Giovanni 10,31-42

In quel tempo, 31 i Giudei raccolsero delle pietre per lapidare Gesù. 32 Gesù disse loro: «Vi ho fatto vedere molte opere buone da parte del Padre: per quale di esse volete lapidarmi?»
33
Gli risposero i Giudei: «Non ti lapidiamo per un’opera buona, ma per una bestemmia: perché tu, che sei uomo, ti fai Dio». 34 Disse loro Gesù: «Non è forse scritto nella vostra Legge: “Io ho detto: voi siete dèi”? 35 Ora, se essa ha chiamato dèi coloro ai quali fu rivolta la parola di Dio - e la Scrittura non può essere annullata -, 36 a colui che il Padre ha consacrato e mandato nel mondo voi dite: “Tu bestemmi”, perché ho detto: “Sono Figlio di Dio”? 37 Se non compio le opere del Padre mio, non credetemi; 38 ma se le compio, anche se non credete a me, credete alle opere, perché sappiate e conosciate che il Padre è in me, e io nel Padre».
39
Allora cercarono nuovamente di catturarlo, ma egli sfuggì dalle loro mani.
40
Ritornò quindi nuovamente al di là del Giordano, nel luogo dove prima Giovanni battezzava, e qui rimase. 41 Molti andarono da lui e dicevano: «Giovanni non ha compiuto nessun segno, ma tutto quello che Giovanni ha detto di costui era vero». 42 E in quel luogo molti credettero in lui.

Nemici

I nemici di Gesù sono tanto più ostili a Gesù quanto più si ritengono amici di Dio. Raccolgono pietre per lapidare Gesù e si ergono a difensori inossidabili e a servitori integerrimi di Dio stesso. I nemici di Gesù lo vogliono colpire a morte con pietre per farlo tacere, vogliono chiudere quella bocca che per loro, difensori di Dio e della tradizione religiosa, è una bocca blasfema, bestemmiatrice, ingannatrice. I nemici di Gesù si sentono in dovere di essere i nemici di Gesù per difendere e servire Dio. Per loro, fare a pezzi Gesù a colpi di pietra è onorare la Legge sacra, è un compito divino, un impegno religioso, un segno di devozione, un obbligo morale.
Quanto male è stato fatto nella storia umana per difendere e servire Dio? Quante guerre in nome di Dio, quanti massacri, saccheggi, torture, catene, morte, per difendere e servire Dio? Quanto male è stato compiuto sotto il sole per difendere e servire Dio, l’amore, la giustizia, l’onore, la fede, la libertà, la felicità, la pace? Quanti profeti di Dio sono stati uccisi, massacrati in nome di Dio, per difendere e servire Dio? Quanti sacrifici umani sono stati compiuti per onorare Dio, per difendere Dio, per servire Dio, per celebrare Dio, per propiziarsi Dio? Potrà mai essere che ciò che piace a Dio possa essere mortale, terribile, violento, letale per gli uomini? Potrà mai essere che Dio voglia essere amato con il sacrificio del sangue dei suoi figli? Potrà mai essere che Dio voglia vedere il suo nome difeso e onorato con il massacro, il saccheggio, la violenza, la guerra devastatrice? Dio Padre può forse desiderare di vedere i suoi amati figli strisciare di terrore e paura per lui?
Perché tanto più gli uomini affermano di credere in Dio, di voler rispettare la sua volontà, di amare la sua legge, tanto più sono violenti, aggressivi, intolleranti con gli altri uomini? Perché tanto più gli uomini di religione al tempo di Gesù si ritenevano amici di Dio, tanto più erano ostili a Gesù? Perché i dirigenti del tempio, al tempo di Gesù, tanto più attaccamento e ossequio dimostravano per la Parola di Dio, tanto più odiavano, disprezzavano, detestavano la Parola di Gesù? Perché i dirigenti politici e religiosi del popolo, al tempo di Gesù, non riuscivano a vedere nulla della meraviglia delle opere di Gesù, di tutte le guarigioni e le risurrezioni da lui compiute? Perché coloro che ascoltavano, veneravano, rispettavano la Parola di Dio non riuscivano a comprendere nulla della potenza, della bellezza, della sapienza infinita della Parola di Gesù? Sono due parole separate? È Gesù il traditore di Dio Padre e della vita, della pace e della fede, dell’amore e della libertà? È Gesù che si è allontanato così tanto da Dio che deve essere eliminato per difendere l’onore di Dio? Oppure è l’uomo, l’uomo che afferma di credere e onorare Dio e che, tradendo Dio e la sua Parola, si è allontanato così tanto da lui da non riconoscerne più la luce del volto, la sapienza della Parola, la grazia e l’intelligenza delle sue opere? È forse Dio che desidera il benessere per pochi e la miseria più nera per tutti gli altri, così che i pochi possano esercitare la carità e il buon cuore distribuendo le briciole dei loro banchetti a tutti gli altri? Perché deve esserci la povertà e la miseria a tutti i costi? Forse perché qualcuno possa esercitare la carità, la solidarietà? Dio vuole la carità o il benessere vero per tutti? Al servizio di chi è l’uomo che proclama di essere povero al fianco dei poveri, come a stigmatizzare che la povertà è la condizione naturale e immutabile dei popoli? Al servizio di chi è il potere religioso e politico, che con la pancia piena si riempie la bocca per proclamare a gran voce giustizia, legalità, fratellanza, ordine, pace e nel frattempo conduce i popoli alla fame, alla disperazione, alla miseria, alla guerra? Al servizio di chi è l’uomo prepotente, aggressivo, violento, intollerante, fanatico, che finge di essere amabile, servizievole, pio, gentile, umile? Al servizio di chi è il lupo che si traveste da agnello per depredare il popolo di Dio?
Sono misurabili la stupidità, la cecità, l’ignoranza, la mala fede, il cinismo di una generazione umana che per onorare Dio serve il male e la morte, uccide i propri figli? Che per difendere la pace annuncia la guerra, per vivere l’amore progetta la violenza, per rispettare la giustizia genera imposizione, sete di dominio, prepotenza? Che per salvare l’amore, la giustizia, l’onore, la fede, la libertà, la felicità, la pace crea dolore, sofferenza, fame, miseria, paura, sottomissione, separazione, morte?
Per quanto si possa coprire con i nomi altisonanti della giustizia e della pace, dell’onore e della libertà, la guerra non può diventare pace, la violenza non può diventare amore, la miseria non è mai ricchezza. Raccogliere pietre per lapidare Gesù, come per lapidare qualsiasi altro uomo, potrà mai essere un desiderio di Dio? Dio vuole la vita o vuole la morte? Gesù, che tutti gli uomini sana e salva, serve la vita o la morte? Al servizio di chi è l’uomo che raccoglie pietre per colpire i fratelli? Chi ama, chi serve, chi onora, chi rispetta l’uomo che raccoglie pietre per colpire e fare a pezzi il volto del Signore della vita?