Questa sezione presenta quotidianamente il Vangelo del Giorno accompagnato da una riflessione, insieme all'antifona e al Salmo corrispondente, che in alcuni particolari periodi dell’anno liturgico potranno essere musicati e cantati. Ogni giorno potrai vivere la Parola, leggerne il commento e scaricare tutto in formato PDF dalla sezione sinistra del sito.

Sabato 6 Aprile 2019

4a settimana di Quaresima

Parola del giorno
Geremìa 11,18-20; Salmo 7,2-3.9b-12; Vangelo di Giovanni 7,40-53

Salmo 7,2-3.9-12

Signore, mio Dio, in te ho trovato rifugio.

2 Signore, mio Dio, in te ho trovato rifugio:
salvami da chi mi perseguita e liberami,
3
perché non mi sbrani come un leone,
dilaniandomi senza che alcuno mi liberi.

9 Giudicami, Signore, secondo la mia giustizia,
secondo l’innocenza che è in me.
10
Cessi la cattiveria dei malvagi.
Rendi saldo il giusto,
tu che scruti mente e cuore, o Dio giusto.

11 Il mio scudo è in Dio:
egli salva i retti di cuore.
12
Dio è giudice giusto,
Dio si sdegna ogni giorno.

Vangelo di Giovanni 7,40-53

In quel tempo, 40 all’udire queste parole di Gesù, alcuni fra la gente dicevano: «Costui è davvero il profeta!» 41 Altri dicevano: «Costui è il Cristo!» Altri invece dicevano: «Il Cristo viene forse dalla Galilea? 42 Non dice la Scrittura: “Dalla stirpe di Davide e da Betlemme, il villaggio di Davide, verrà il Cristo”?» 43 E tra la gente nacque un dissenso riguardo a lui.
44
Alcuni di loro volevano arrestarlo, ma nessuno mise le mani su di lui. 45 Le guardie tornarono quindi dai capi dei sacerdoti e dai farisei e questi dissero loro: «Perché non lo avete condotto qui?» 46 Risposero le guardie: «Mai un uomo ha parlato così!» 47 Ma i farisei replicarono loro: «Vi siete lasciati ingannare anche voi? 48 Ha forse creduto in lui qualcuno dei capi o dei farisei? 49 Ma questa gente, che non conosce la Legge, è maledetta!» 50 Allora Nicodèmo, che era andato precedentemente da Gesù, ed era uno di loro, disse: 51 «La nostra Legge giudica forse un uomo prima di averlo ascoltato e di sapere ciò che fa?» 52 Gli risposero: «Sei forse anche tu della Galilea? Studia, e vedrai che dalla Galilea non sorge profeta!» 53 E ciascuno tornò a casa sua.

Scrittura

Mentre Gesù annuncia il suo vangelo alle folle, i sacerdoti del tempio, cioè i dirigenti del sistema religioso ebraico, insieme ai farisei, i credenti più ligi, devoti e osservanti della religione, e agli scribi, cioè i teologi e gli studiosi della scrittura, scrutano le scritture. I sacerdoti del tempio, i farisei e gli scribi contemporanei di Gesù si danno un gran da fare nello scrutare le scritture, nel cercare meticolosamente in Legge sacra qualcosa che possa cancellare definitivamente anche solo il dubbio, il sospetto che quel trentenne rivoluzionario, inedito, che ama circondarsi di uomini e donne di malaffare, possa essere il Cristo di Dio, l’Unto dell’Altissimo, il Figlio di Dio, il Messia che tutto e tutti sana e salva.
È sorprendente! Gli uomini di religione scrutano le scritture di Legge sacra per convincersi che Gesù non può essere assolutamente chi dice di essere, il Figlio di Dio. Gli uomini di religione studiano le scritture per trovare prove inattaccabili che Gesù è un impostore, con lo scopo di eliminarlo prontamente per difendere il popolo e salvaguardare la vera fede. Per questo i capi dei sacerdoti e i farisei mandano delle guardie ad arrestare Gesù, ma rimangono oltremodo stupiti e infastiditi quando le guardie tornano al tempio a mani vuote, senza Gesù adducendo a giustificazione della loro negligenza una motivazione assolutamente inaccettabile e assurda per dei militari abituati a obbedire senza discutere: Mai un uomo ha parlato così!
I soldati che vanno ad arrestare Gesù di certo non conoscono le scritture come i capi dei sacerdoti, non sono sicuramente avvezzi ai testi sacri come i farisei, eppure, nelle parole di Gesù, colgono qualcosa di profondamente inedito e nuovo, talmente nuovo e potente che non se la sentono di arrestarlo. Le guardie mandate ad arrestare Gesù, che non conoscono le scritture, che non conoscono Legge sacra, e vengono violentemente apostrofate dai capi dei sacerdoti e dai farisei come: questa gente, che non conosce la Legge, è maledetta, sentono di Gesù qualcosa che i sacerdoti del tempio non riescono a sentire.
Questa gente, definita gente maledetta dai dirigenti della religione, come ha fatto a notare in Gesù qualcosa di meravigliosamente nuovo senza precedenti? Questa gente, definita gente maledetta dagli uomini di religione, gente che si lascia ingannare così facilmente, cosa ha sentito di Gesù tanto da dire: mai un uomo ha parlato così, affermando di fatto che Gesù non è un uomo, e che quello che dice mai è stato detto e rivelato prima? Questa gente maledetta, che non sa scrutare le sacre scritture, in quale scrittura ha potuto aprirsi alla conoscenza per riconoscere in Gesù qualcosa e qualcuno che mai prima l’umanità ha conosciuto? Questa gente, definita maledetta dai poteri religiosi, come ha potuto riconoscere in Gesù un’autorità infinitamente superiore a quella dei dirigenti del tempio, tanto da disubbidire loro apertamente, a rischio della loro stessa vita?
Questa gente, definita maledetta dalla gerarchia religiosa, ha imparato a leggere la scrittura più antica che esiste, ha messo mano al libro più sacro, divino, luminoso, radioso di tutti i multiversi creati. Le guardie non hanno alcuna preparazione per scrutare le scritture dei testi sacri ma lì, davanti a Gesù, riescono a scrutare la scrittura primordiale, la vera scrittura, quella inscritta nel libro del loro cuore. Le guardie leggono dentro se stesse, dentro il libro superiore, il libro sublime che raccoglie tutte le conoscenze, leggono che Gesù non è un uomo, Gesù è il Signore. Le guardie leggono dentro il loro cuore ciò che non può essere letto in nessun altro libro e, ascoltando Gesù, non provano solo stupore e meraviglia ma soprattutto nostalgia. Il cuore delle guardie, lì, davanti a Gesù, prova nostalgia infinita del vero e unico Signore della vita e Re dei multiversi.
Le scritture sacre sono state ispirate da Dio per illuminare l’umanità, ma la scrittura primordiale inscritta nel cuore dell’uomo è scritta direttamente dalla mano di Dio.
Leggere le scritture sacre senza imparare a leggere la scrittura del cuore è satanico, è l’abominio che, pur con Gesù lì presente, impedisce ai sacerdoti del tempio, dopo migliaia di anni di lettura delle scritture sacre, di riconoscere con amore e tenerezza infinita il Signore che viene a visitare il suo popolo.
Il Signore sta tornando. La storia si ripete pedissequamente. Ancora una volta, e più di un tempo, il Signore che viene non è per nulla atteso e desiderato dai capi delle gerarchie religiose, politiche, economiche, anzi. Ancora una volta, il Signore è atteso con appassionata, tenerissima trepidazione dalla gente, solo da quella gente che è ritenuta maledetta dai grandi della terra per la propria atavica ignoranza, e facilmente ingannabile da chiunque.
Il Signore è atteso dalla gente che, anche se non sa leggere nelle scritture, leggendo dentro il proprio cuore, legge e sente chiaramente che il tempo della venuta del Signore è giunto, e lo aspetta in ginocchio, a cuore aperto, cantando incessantemente con amore e gioia piena: Chaire Yeshua eleison me.