Questa sezione presenta quotidianamente il Vangelo del Giorno accompagnato da una riflessione, insieme all'antifona e al Salmo corrispondente, che in alcuni particolari periodi dell’anno liturgico potranno essere musicati e cantati. Ogni giorno potrai vivere la Parola, leggerne il commento e scaricare tutto in formato PDF dalla sezione sinistra del sito.

Mercoledì 20 Marzo 2019

2a settimana di Quaresima

Parola del giorno
Geremìa 18,18-20; Salmo 30,5-6.14-16; Vangelo di Matteo 20,17-28

Salmo 30,5-6.14-16

Salvami, Signore, per la tua misericordia.

5 Scioglimi dal laccio che mi hanno teso,
perché sei tu la mia difesa.
6
Alle tue mani affido il mio spirito;
tu mi hai riscattato, Signore, Dio fedele.

14 Ascolto la calunnia di molti: «Terrore all’intorno!»,
quando insieme contro di me congiurano,
tramano per togliermi la vita.

15 Ma io confido in te, Signore;
dico: «Tu sei il mio Dio,
16
i miei giorni sono nelle tue mani».
Liberami dalla mano dei miei nemici
e dai miei persecutori.

Vangelo di Matteo 20,17-28

In quel tempo, 17 mentre saliva a Gerusalemme, Gesù prese in disparte i dodici discepoli e lungo il cammino disse loro: 18 «Ecco, noi saliamo a Gerusalemme e il Figlio dell’uomo sarà consegnato ai capi dei sacerdoti e agli scribi; lo condanneranno a morte 19 e lo consegneranno ai pagani perché venga deriso e flagellato e crocifisso, e il terzo giorno risorgerà».
20
Allora gli si avvicinò la madre dei figli di Zebedèo con i suoi figli e si prostrò per chiedergli qualcosa. 21 Egli le disse: «Che cosa vuoi?» Gli rispose: «Di’ che questi miei due figli siedano uno alla tua destra e uno alla tua sinistra nel tuo regno». 22 Rispose Gesù: «Voi non sapete quello che chiedete. Potete bere il calice che io sto per bere?» Gli dicono: «Lo possiamo» 23 Ed egli disse loro: «Il mio calice, lo berrete; però sedere alla mia destra e alla mia sinistra non sta a me concederlo: è per coloro per i quali il Padre mio lo ha preparato».
24
Gli altri dieci, avendo sentito, si sdegnarono con i due fratelli. 25 Ma Gesù li chiamò a sé e disse: «Voi sapete che i governanti delle nazioni dòminano su di esse e i capi le opprimono. 26 Tra voi non sarà così; ma chi vuole diventare grande tra voi, sarà vostro servitore 27 e chi vuole essere il primo tra voi, sarà vostro schiavo. 28 Come il Figlio dell’uomo, che non è venuto per farsi servire, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti».

Il comando

Gesù dà un’indicazione ben precisa ai suoi amici, dà un solo comando ai suoi discepoli, cioè di servire l’umanità, di porsi completamente a servizio dell’uomo con tutto se stessi, perché l’uomo possa ritrovare le vie della conoscenza, del benessere, della felicità, della giustizia, della pace, dell’armonia. Gesù chiede ai suoi amici di dedicarsi con tutte le loro forze a servire l’umanità per il suo vero bene e benessere, e chiede loro di farlo senza mai usare i sistemi del comando, del potere, del dominio. Perché? Per due motivi. Primo, perché mettersi a servizio dell’umanità per far conoscere all’uomo la potenza, la luce, la sapienza delle procedure evangeliche comporta un’incalcolabile beneficio per tutto l’uomo e per tutti gli uomini. Secondo, perché servire gli uomini è l’unico modo per non asservirsi agli uomini, per non cadere mai nelle mani del dominio dei potenti. Questo garantisce libertà, autonomia e indipendenza. Servire l’umanità in nome del vangelo e di Gesù è un bene ricchissimo per l’umanità e al tempo stesso è la garanzia, per chi si dedica con cuore a questo servizio, di non dover mai sottomettersi alla schiavitù del potere umano, di non dover mai asservirsi al dominio degli uomini. I capi dei popoli, coloro che sono al comando, che esercitano il potere e dominano sugli altri, lo fanno unicamente ed esclusivamente per se stessi, per ingigantire il proprio ego, coltivare la propria ambizione. Esercitare il potere e il dominio umano è il modo più certo e sicuro di porsi al servizio di Lucifero e del suo regno. Gesù è lapidario: Voi sapete che i governanti delle nazioni dòminano su di esse e i capi le opprimono. Tra voi non sarà così; ma chi vuole diventare grande tra voi, sarà vostro servitore e chi vuole essere il primo tra voi, sarà vostro schiavo. Gesù invita i suoi discepoli a porsi a totale, umile servizio dell’umanità, senza mai affidarsi al potere e al dominio umano, certamente per servire l’umanità e anche per servire e onorare la propria libertà, dignità e nobiltà di figli di Dio.
Chi si serve del potere e del dominio non onora se stesso, non ama gli altri, non si fida di Dio. Non si può servire il potere e l’umanità contemporaneamente, e chi serve il potere degli uomini non serve mai il bene e la felicità dell’umanità. Usando un gioco di parole, Gesù ha dato un unico comando ai suoi discepoli, cioè di non usare il comando, ha dato il potere di illuminare e guarire l’umanità, senza mai usare il potere. Chi serve il potere umano è sempre uno schiavo e non genera che schiavitù e schiavi. Chi serve l’umanità in nome di Dio non è mai schiavo degli uomini, e ispira libertà e indipendenza.