Questa sezione presenta quotidianamente il Vangelo del Giorno accompagnato da una riflessione, insieme all'antifona e al Salmo corrispondente, che in alcuni particolari periodi dell’anno liturgico potranno essere musicati e cantati. Ogni giorno potrai vivere la Parola, leggerne il commento e scaricare tutto in formato PDF dalla sezione sinistra del sito.

Venerdì 15 Marzo 2019

1a settimana di Quaresima

Parola del giorno
Ezechièle 18,21-28; Salmo 129,1-8; Vangelo di Matteo 5,20-26

Salmo 129,1-8

Se consideri le colpe, Signore, chi ti può resistere?
Oppure: Perdonaci, Signore, e noi vivremo.

1 Dal profondo a te grido, o Signore;
2 Signore, ascolta la mia voce.
Siano i tuoi orecchi attenti
alla voce della mia supplica.

3 Se consideri le colpe, Signore,
Signore, chi ti può resistere?
4 Ma con te è il perdono:
così avremo il tuo timore.

5 Io spero, Signore.
Spera l’anima mia,
attendo la sua parola.
6 L’anima mia è rivolta al Signore
più che le sentinelle all’aurora.

Più che le sentinelle l’aurora,
7 Israele attenda il Signore,
perché con il Signore è la misericordia
e grande è con lui la redenzione.
8 Egli redimerà Israele
da tutte le sue colpe.

Vangelo di Matteo 5,20-26

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: 20 «Se la vostra giustizia non supererà quella degli scribi e dei farisei, non entrerete nel regno dei cieli.
21
Avete inteso che fu detto agli antichi: “Non ucciderai”; chi avrà ucciso dovrà essere sottoposto al giudizio. 22 Ma io vi dico: chiunque si adira con il proprio fratello dovrà essere sottoposto al giudizio. Chi poi dice al fratello: “Stupido”, dovrà essere sottoposto al sinedrio; e chi gli dice: “Pazzo”, sarà destinato al fuoco della Geènna.
23
Se dunque tu presenti la tua offerta all’altare e lì ti ricordi che tuo fratello ha qualche cosa contro di te, 24 lascia lì il tuo dono davanti all’altare, va’ prima a riconciliarti con il tuo fratello e poi torna a offrire il tuo dono.
25
Mettiti presto d’accordo con il tuo avversario mentre sei in cammino con lui, perché l’avversario non ti consegni al giudice e il giudice alla guardia, e tu venga gettato in prigione. 26 In verità io ti dico: non uscirai di là finché non avrai pagato fino all’ultimo spicciolo!»

Pace subito perdono sempre

Gesù più volte nel vangelo insiste nell’indicare, come priorità essenziale della vita, fare pace e mettersi d’accordo, usare l’arte del perdono il prima possibile e sempre, in ogni modo e con tutte le forze. Gesù evidenzia che il tipo di pace, di perdono, di accordo e unità che sappiamo instaurare qui in terra, non solo genera la qualità e il benessere della vita su questa terra, ma determina anche la qualità e il benessere della vita immortale in cielo. Gesù afferma, secondo le sue conoscenze, che se non riusciamo a prediligere la pace e la condivisione, il perdono e l’unità qui sulla terra prima di ogni altra cosa, questo avrà una ricaduta nella qualità della vita immortale del cielo. Una vita terrena che non ha come priorità la pace e il perdono, vivrà una vita immortale molto triste in cielo, che Gesù esemplifica con l’immagine della prigione – in greco fylaké –, una prigione nell’aldilà dove ci si deve sdebitare di ogni mancanza di amore e di predilezione per la pace, per la condivisione, per il perdono.
Il testo evangelico specifica l’urgenza e l’importanza di prediligere la pace e il perdono, con l’avverbio greco tachy, “presto, in fretta, senza indugio”, per dire che, una volta conosciuto quanto è determinante vivere la pace in terra per la vita immortale, è preferibile agire per la pace, se non per fede e amore, almeno per furbizia e calcolo, piuttosto che non agire per la pace affatto. Pace subito, perdono sempre altrimenti la vita presente diventa un inferno e quella immortale una prigione senza fine.