Questa sezione presenta quotidianamente il Vangelo del Giorno accompagnato da una riflessione, insieme all'antifona e al Salmo corrispondente, che in alcuni particolari periodi dell’anno liturgico potranno essere musicati e cantati. Ogni giorno potrai vivere la Parola, leggerne il commento e scaricare tutto in formato PDF dalla sezione sinistra del sito.

Mercoledì 13 Marzo 2019

1a settimana di Quaresima

Parola del giorno
Giona 3,1-10; Salmo 50,3-4.12-13.18-19; Vangelo di Luca 11,29-32

Salmo 50,3-4.12-13.18-19

Tu non disprezzi, o Dio, un cuore contrito e affranto.
Oppure: Tu gradisci, Signore, il cuore penitente.

3 Pietà di me, o Dio, nel tuo amore;
nella tua grande misericordia
cancella la mia iniquità.
4
Lavami tutto dalla mia colpa,
dal mio peccato rendimi puro.

12 Crea in me, o Dio, un cuore puro,
rinnova in me uno spirito saldo.
13
Non scacciarmi dalla tua presenza
e non privarmi del tuo santo spirito.

18 Tu non gradisci il sacrificio;
se offro olocàusti, tu non li accetti.
19
Uno spirito contrito è sacrificio a Dio;
un cuore contrito e affranto tu, o Dio, non disprezzi.

Vangelo di Luca 11,29-32

In quel tempo, 29 mentre le folle si accalcavano, Gesù cominciò a dire: «Questa generazione è una generazione malvagia; essa cerca un segno, ma non le sarà dato alcun segno, se non il segno di Giona. 30 Poiché, come Giona fu un segno per quelli di Nìnive, così anche il Figlio dell’uomo lo sarà per questa generazione.
31
Nel giorno del giudizio, la regina del Sud si alzerà contro gli uomini di questa generazione e li condannerà, perché ella venne dagli estremi confini della terra per ascoltare la sapienza di Salomone. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Salomone.
32
Nel giorno del giudizio, gli abitanti di Nìnive si alzeranno contro questa generazione e la condanneranno, perché essi alla predicazione di Giona si convertirono. Ed ecco,qui vi è uno più grande di Giona».

Generazione

Il testo greco dice: geneà ponerà estìn, “generazione malvagia è”. Ponerà, aggettivo femminile da poneròs origina dal tema pone del verbo ponèo, “mi affatico, soffro, sono in cattive condizioni, logorato”, e significa: “di cattiva qualità, difettosa, inutile, cattiva, dannosa, malvagia”. La radice indoeuropea pen indica “tensione, fatica, lavoro duro e sotto sforzo”. Nell’Antico e nel Nuovo Testamento poneròs significa tutto ciò che si oppone alla volontà di Dio e al vangelo di Gesù, indica non solo ciò che è a Dio avverso, contrario, nemico, ma anche l’Avversario, il Nemico per eccellenza, il Maligno, il male, il cattivo, il diavolo, Satana.
Dunque geneà ponerà estìn significa letteralmente generazione al servizio di Satana, generazione che si oppone con tutte le forze a Dio. E proprio perché è la generazione che si oppone a Dio con tutte le forze, è la generazione che chiede un segno, chiede un segno contro l’evidenza, contro l’evidenza di colui che già è presente, di colui che è, di Gesù il Signore. La geneà poneà è la generazione che si oppone a Gesù, perché si oppone alla luce di Dio, e se è cosciente che la luce non si può oscurare, sa anche che in assenza di luce l’oscurità prevale. È la generazione che si oppone a Gesù perché ama l’oscurità, ama le tenebre, la corruzione e la morte. È la generazione che sarà condannata da altre generazioni le quali, pur non avendo conosciuto Gesù direttamente, hanno riconosciuto e rispettato la luce della profezia in Giona, la luce della sapienza in Salomone. È la generazione che, per servire il male, ha occhi solo per la via delle tenebre, la via delle tenebre dove Satana semina le sue briciole fatte di ambizione, avidità, invidia, possesso, potere, corruzione; briciole che Satana lascia lungo il cammino della storia per distrarre l’uomo dalla luce e guidarlo verso il suo regno di morte. Questa è la generazione che ha rifiutato Gesù e si è opposta al suo vangelo perché ha deciso di assoggettarsi ai servi del male che, attraverso il potere dell’egemonia, dell’autorità, della legge, degli eserciti, del denaro, stanno guidando l’umanità verso la distruzione. I servi del Maligno desiderano con tutte le forze distruggere ogni cosa per poter al più presto instaurare il regno del loro signore oscuro.
Nel giorno del giudizio, gli abitanti di Nìnive, che pur si erano lasciati distrarre dal Maligno, si alzeranno contro questa generazione e la condanneranno, perché essi alla predicazione di Giona si convertirono, per rinunciare alle tenebre del male per lasciarsi illuminare dalla luce di Dio, per smettere di alimentarsi delle briciole di Satana per iniziare a sfamarsi del pane dell’amore, della pace, della luce di Dio. Gli abitanti di Nìnive si alzeranno contro questa generazione e la condanneranno, perché questa generazione malvagia ha avuto l’onore e l’occasione unica e meravigliosa di poter vedere e conoscere Colui che è ben più del profeta Giona, di sperimentare la presenza di colui che è il Signore della vita, dell’amore e della luce.