Questa sezione presenta quotidianamente il Vangelo del Giorno accompagnato da una riflessione, insieme all'antifona e al Salmo corrispondente, che in alcuni particolari periodi dell’anno liturgico potranno essere musicati e cantati. Ogni giorno potrai vivere la Parola, leggerne il commento e scaricare tutto in formato PDF dalla sezione sinistra del sito.

Domenica 10 Marzo 2019

1a di Quaresima – Anno C

Parola del giorno
Deuteronòmio 26,4-10; Salmo 90,1-2.10-15; Lettera ai Romani 10,8-13; Vangelo di Luca 4,1-13

Salmo 90,1-2.10-15

Resta con noi, Signore, nell’ora della prova.

1 Chi abita al riparo dell’Altissimo
passerà la notte all’ombra dell’Onnipotente.
2 Io dico al Signore: «Mio rifugio e mia fortezza,
mio Dio in cui confido».

10 Non ti potrà colpire la sventura,
nessun colpo cadrà sulla tua tenda.
11 Egli per te darà ordine ai suoi angeli
di custodirti in tutte le tue vie.

12 Sulle mani essi ti porteranno,
perché il tuo piede non inciampi nella pietra.
13 Calpesterai leoni e vipere,
schiaccerai leoncelli e draghi.

14 «Lo libererò, perché a me si è legato,
lo porrò al sicuro, perché ha conosciuto il mio nome.
15 Mi invocherà e io gli darò risposta;
nell’angoscia io sarò con lui,
lo libererò e lo renderò glorioso».

Vangelo di Luca 4,1-13

In quel tempo, 1 Gesù, pieno di Spirito Santo, si allontanò dal Giordano ed era guidato dallo Spirito nel deserto, 2 per quaranta giorni, tentato dal diavolo. Non mangiò nulla in quei giorni, ma quando furono terminati, ebbe fame. 3 Allora il diavolo gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, di’ a questa pietra che diventi pane». 4 Gesù gli rispose: «Sta scritto: “Non di solo pane vivrà l’uomo”».
5 Il diavolo lo condusse in alto, gli mostrò in un istante tutti i regni della terra 6 e gli disse: «Ti darò tutto questo potere e la loro gloria, perché a me è stata data e io la do a chi voglio. 7 Perciò, se ti prostrerai in adorazione dinanzi a me, tutto sarà tuo». 8 Gesù gli rispose: «Sta scritto: “Il Signore, Dio tuo, adorerai: a lui solo renderai culto”».
9 Lo condusse a Gerusalemme, lo pose sul punto più alto del tempio e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, gèttati giù di qui; 10 sta scritto infatti: “Ai suoi angeli darà ordini a tuo riguardo
 affinché essi ti custodiscano”; 11 e anche: “Essi ti porteranno sulle loro mani 
perché il tuo piede non inciampi in una pietra”». 12 Gesù gli rispose: «È stato detto: “Non metterai alla prova il Signore Dio tuo”».
13Dopo aver esaurito ogni tentazione, il diavolo si allontanò da lui fino al momento fissato.

Scrivere dentro

Tentare, in greco peiràzo, “tento, saggio, sfido, provo”, è il verbo dello sperimentare, dello sfidare, del cercare un bottino; indica prova, tentazione, provocazione, competizione, dalla radice per che richiama l’idea di trafiggere, trapassare, ferire, dividere, passare da parte a parte. Il sostantivo pèira, direttamente derivato da questa radice, significa “esperienza, esperimento, prova”.
Satana tenta, mette alla prova, sfida continuamente l’uomo. Satana tenta e sfida con il se, sempre con il se. Satana è la creatura del se. Il dialogo interiore di Satana nasce sempre da un se, e istiga gli uomini a costruirsi dialoghi interiori legati a un se. La mente parla quasi esclusivamente con il se: se avessi fatto, se non avessi fatto, se fosse diverso, se non fosse diverso, se mi succede, se non mi succede, se non capisco, se non mi capiscono, se non cambia, se cambia, se c’è, se non c’è, se si può, se non si può, se Dio, se quell’altro, se la vita, se il mondo. Il dialogo della mente addestrata da Satana è una rete tessuta interamente di se, è tutto un se, è sempre un se. Ogni tentazione di Satana è generata da un se e può essere vinta solo con due verbi, due verbi particolari.
Due sono i verbi per rispondere a tutte le possibili tentazioni sataniche dell’universo e li impariamo dal vangelo: ghègraptai, è scritto, dal greco gràfo, ed èiretai, è detto, dal greco lègo. Due verbi chiaramente ispirati dallo Spirito Santo, il testo infatti lo sottolinea dicendo che Gesù era pieno di Spirito e dallo Spirito Santo era stato condotto nel deserto. È scritto, è detto: ma come possono questi due verbi essere la risposta a pànta peirasmòn, “a tutte le tentazioni”, a tutti i se di Satana?
Cosa significa: è scritto, è detto? Significa che c’è un modo di dialogare interiormente, c’è un modo di scrivere dentro se stessi, nel proprio spirito e cuore, nella propria intelligenza e interiorità, parole senza il se, parole da dire e da ripetere così come sono, così come sono sigillate e preparate, per sconfiggere il male. Parole invincibili, che derivano dalla Parola suprema, la Parola di Dio e non dalle parole, dai ragionamenti e dalle convinzioni umane. È scritto, è detto significa che le parole che devono essere dette per sostituire le parole ingannevoli di Satana, quando s’insinuano nel dialogo interiore dell’uomo, non devono essere pensate, ragionate, cercate, reinventate, perché sono già state rivelate dall’alto, e sono sempre pronte all’uso. È scritto, è detto significa che la vibrazione distorta della tentazione è già stata vinta, è già stata sostituita dalle vibrazioni armoniose della Parola suprema. Non solo, è scritto, è detto significa anche che le parole della Parola hanno il potere di svelare l’inganno che nascondono le parole del Maligno, di togliere il velo che oscura l’intelligenza dell’uomo e rivelare all’umanità che i se di Satana non hanno senso, non esistono, sono un ologramma evanescente, sono dei fantasmi ideologici, sono uno sbaglio di mira rispetto alla vita e all’amore. Perfino Satana, durante le sue tentazioni a Gesù, si rende conto della vuotezza assoluta delle proprie affermazioni, al punto che alla terza tentazione anche lui usa è scritto, e cita la Parola suprema. Nel linguaggio biblico è scritto significa: “è fissato, riconosciuto da Dio, autoritario dell’autorità di Dio”. Il perfetto medio indicativo ghègraptai è una formula precisa che si usa per dire che una cosa è indeformabile, indiscutibile, incomprimibile, assoluta, è un sigillo sigillato con la potenza di Dio. È detto, dal verbo lègo, “dico”, originariamente significava “raccogliere” poi, attraverso l’uso, ha assunto diverse altre connotazioni come “scegliere, radunare, contare, raccontare”, fino a giungere al significato di “narrare” e quindi di “dire”. Dio solo possiede la vibrazione matrice, il dire primordiale, il suono originario, la Parola che crea e sostiene la vita, e solo a Dio basta una parola, la sola vibrazione di una parola per compiere ogni cosa. Solo Dio non manca mai di parola, è fedele alle sue parole. Solo la Parola di Dio, pur essendo una, quando è annunciata ha in sé il doppio suono della potenza che compie e crea ogni cosa, e della grazia e dell’amore di Dio che dispiega ogni conoscenza.
È scritto, è detto è il modo potente ed efficace di rispondere alle parole ingannevoli e decentranti di Satana, attraverso la potenza e la forza delle vibrazioni della Parola suprema. È esclusivamente con la forza della Parola suprema che si può ottenere in se stessi un dialogo interiore che abbia la forza e la potenza di sostituirsi alle parole ingannevoli del dialogo interiore della tentazione.