Questa sezione presenta quotidianamente il Vangelo del Giorno accompagnato da una riflessione, insieme all'antifona e al Salmo corrispondente, che in alcuni particolari periodi dell’anno liturgico potranno essere musicati e cantati. Ogni giorno potrai vivere la Parola, leggerne il commento e scaricare tutto in formato PDF dalla sezione sinistra del sito.

Martedì 5 Marzo 2019

8a settimana del Tempo Ordinario

Parola del giorno
Siràcide 35,1-15; Salmo 49,5-8.14.23; Vangelo di Marco 10,28-31

Salmo 49,5-8.14.23

A chi cammina per la retta via mostrerò la salvezza di Dio.

5 «Davanti a me riunite i miei fedeli,
che hanno stabilito con me l’alleanza
offrendo un sacrificio».
6
I cieli annunciano la sua giustizia:
è Dio che giudica.

7 «Ascolta, popolo mio, voglio parlare,
testimonierò contro di te, Israele!
Io sono Dio, il tuo Dio!
8
Non ti rimprovero per i tuoi sacrifici,
i tuoi olocausti mi stanno sempre davanti.

14 Offri a Dio come sacrificio la lode
e sciogli all’Altissimo i tuoi voti;
23
Chi offre la lode in sacrificio, questi mi onora;
a chi cammina per la retta via
mostrerò la salvezza di Dio».

Vangelo di Marco 10,28-31

In quel tempo, Pietro prese a dire a Gesù: 28 «Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito». 29 Gesù gli rispose: «In verità io vi dico: non c’è nessuno che abbia lasciato casa o fratelli o sorelle o madre o padre o figli o campi per causa mia e per causa del Vangelo, 30 che non riceva già ora, in questo tempo, cento volte tanto in case e fratelli e sorelle e madri e figli e campi, insieme a persecuzioni, e la vita eterna nel tempo che verrà. 31 Molti dei primi saranno ultimi e gli ultimi saranno primi».

Energia

Un’esemplificazione. Dopo alcuni giorni di ricerche, i soccorsi riescono a ritrovare un uomo che si era disperso in montagna. L’uomo viene ritrovato vivo ma quasi assiderato, con una gamba fratturata, affamato e assetato. Ricoverato in ospedale, è seguito con molta attenzione e cura e, grazie a Dio, gli esami clinici a cui è sottoposto confermano le sue discrete condizioni generali: è molto provato, ammaccato, disidratato, ma le sue funzioni vitali sono nella norma.
Per compensare la disidratazione, favorire le sue prestazioni e la sua guarigione, gli viene somministrato, come bevanda, dell’olio sintetico per motori diesel ultima generazione, come cibo, dell’ottimo brodo di petrolio con piccoli sassi di torrente ben levigati, i migliori selezionati, e, come contorno, morbidi filamenti di corda di juta. Per agevolare le sue funzioni respiratorie, infine, attraverso la mascherina gli viene somministrato dell’ossigeno con dell’ottimo particolato di polveri di arsenico, piombo e amianto. 
Inspiegabilmente l’uomo dopo poco tempo muore per complicazioni impreviste.
Anche se nessuno mettesse in dubbio l’amore e la dedizione, la cura e le attenzioni per soccorrere l’uomo che si era perduto, una cosa è certa: per guarirlo gli sono state somministrate sostanze nocive, pericolose, per nulla dedicate al suo metabolismo.
Qualora tutto questo processo medico fosse stato compiuto nella più totale inconsapevolezza dell’errore, non ci sarebbe colpa, ma il danno è certo e comprovato: l’uomo soccorso è morto a causa delle cure stesse che dovevano salvarlo.
Se l’uomo non si alimenta di energie dedicate, muore, ma questo non è un ricatto, è un dato funzionale, oggettivo, indiscutibile, incontrovertibile: l’uomo ha bisogno di energie dedicate per rifornirsi di energia e rimanere vivo. Ha bisogno di cibo, liquidi, aria a lui dedicati, di sostanze energetiche dedicate al suo particolare metabolismo. Se un uomo, forzatamente rinchiuso per giorni senza cibo in un rifugio scientifico, a causa di una terribile tempesta di neve inizia a mangiare il cuoio dei suoi scarponi, è sopravvivenza, ma se lo stesso uomo, alla cena del suo compleanno, si mangia il cuoio delle sue scarpe mentre davanti a sé ha un piatto fumante di spaghetti con il suo condimento preferito, è pericolosa pazzia.
Così funziona per la dimensione spirituale e affettiva dell’essere umano. Lo spirito e il cuore dell’uomo hanno bisogno di energia per vivere felici e sani, di energia dedicata non di energia qualsiasi. Non è un ricatto come la mente potrebbe pensare, e nemmeno una questione di merito, come crede il povero Pietro, è piuttosto una questione di energia, di energia dedicata.  
Gesù rivela semplicemente una delle conoscenze fondamentali dell’esistenza, senza la quale l’ignoranza, la stupidità e la morte regneranno sovrane per sempre.
Casa, e tutto quello che essa vuol dire come affetti, preoccupazioni, legami, interessi, progetti, passato e futuro, o fratelli o sorelle, con tutte le implicanze affettive, sociali, ereditarie, o madre o padre, con tutto ciò che significa a livello di relazioni, responsabilità, legami, cordoni ombelicali, o figli, con tutto ciò che comportano a livello di responsabilità, progettualità, affettività, rapporti, o campi, con tutto ciò che rappresentano come proprietà, ricchezza, realizzazione personale, lavoro, sicurezza economica, gestione dei beni, tutte queste cose, dice Gesù, non hanno energia dedicata da offrire allo spirito e al cuore dell’uomo. Queste realtà per quanto belle, sacre, avvincenti, determinanti siano per l’uomo, non possono fornire al suo spirito la più piccola particella di energia dedicata, sono perfettamente inutili. Sono realtà sbagliate? Assolutamente no, ma per loro stessa costituzione sono solo in grado di assorbire energia dal serbatoio dello spirito e del cuore senza poter in alcun modo rifornire a loro volta carburante spirituale e cardiaco.
Ora, se l’uomo alienato e impaurito, affamato, assetato e imprigionato spiritualmente si alimenta di queste realtà, è sopravvivenza, deve cioè sopravvivere in qualche modo. Ma quando ci risveglieremo, accederemo alla metànoia, al cambiamento proposto da Gesù, allora le cose del mondo saranno vissute come realtà che fanno sì parte della nostra meravigliosa vita, ma non saranno più realtà su cui investire tutto e completamente il nostro essere, poiché non hanno energia dedicata da fornire al nostro spirito. Un’ora di adorazione intima davanti a Gesù Eucaristia fornisce più energia dedicata che decenni di impegno professionale; un atto di compassione e di perdono fornisce più energia dedicata che cinquant’anni di legami affettivi; un gesto gratuito di condivisione e di carità in nome di Dio fornisce più energia dedicata che una vita di gesti fatti per dovere. Il tempo speso a pregare, a studiare con affetto e amore la Parola di Gesù, per realizzarla concretamente nel quotidiano, fornisce più energia dedicata di qualsiasi tipo di scuola, corso, convegno, legame affettivo, responsabilità, preoccupazione, lavoro.
Se, dopo aver compreso questa meravigliosa verità, l’uomo continuerà volontariamente a cibarsi solo e unicamente di questi legami per avere energia spirituale, è pazzia pericolosa.
Ecco perché Gesù dice che chi ha il coraggio di decentrare la sua vita rispetto a queste realtà, centrandosi su Dio e il vangelo da realizzare, potrà rifornirsi di energia dedicate così elevate da avere cento volte tanto le forze e le energie per vivere tutto il resto su questa terra.
Non a caso il grande comandamento dell’amore, in Deuteronomio 6,5, recita letteralmente: E amerai il Signore Dio di te con tutto il tuo cuore-mente, con tutta la tua anima-corporata e con tutto il meglio di te stesso.