Questa sezione presenta quotidianamente il Vangelo del Giorno accompagnato da una riflessione, insieme all'antifona e al Salmo corrispondente, che in alcuni particolari periodi dell’anno liturgico potranno essere musicati e cantati. Ogni giorno potrai vivere la Parola, leggerne il commento e scaricare tutto in formato PDF dalla sezione sinistra del sito.

Domenica 24 Febbraio 2019

7a del Tempo Ordinario – Anno C

Parola del giorno
Primo libro di Samuèle 26,2.7-9.12-13.22-23; Salmo 102,1-4.8.10.12-13; Prima lettera ai Corìnzi 15,45-49; Vangelo di Luca 6,27-38

Salmo 102,1-4.8.10.12-13

Il Signore è buono e grande nell’amore.

1 Benedici il Signore, anima mia,
quanto è in me benedica il suo santo nome.
2
Benedici il Signore, anima mia,
non dimenticare tutti i suoi benefici.

3 Egli perdona tutte le tue colpe,
guarisce tutte le tue infermità,
4
salva dalla fossa la tua vita,
ti circonda di bontà e misericordia.

8 Misericordioso e pietoso è il Signore,
lento all’ira e grande nell’amore.
10
Non ci tratta secondo i nostri peccati
e non ci ripaga secondo le nostre colpe.

12 Quanto dista l’oriente dall’occidente,
così egli allontana da noi le nostre colpe.
13
Come è tenero un padre verso i figli,
così il Signore è tenero verso quelli che lo temono.

Vangelo di Luca 6,27-38

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «27 A voi che ascoltate, io dico: amate i vostri nemici, fate del bene a quelli che vi odiano, 28 benedite coloro che vi maledicono, pregate per coloro che vi trattano male. 29 A chi ti percuote sulla guancia, offri anche l’altra; a chi ti strappa il mantello, non rifiutare neanche la tunica. 30 Da’ a chiunque ti chiede, e a chi prende le cose tue, non chiederle indietro.
31
E come volete che gli uomini facciano a voi, così anche voi fate a loro. 32 Se amate quelli che vi amano, quale gratitudine vi è dovuta? Anche i peccatori amano quelli che li amano. 33 E se fate del bene a coloro che fanno del bene a voi, quale gratitudine vi è dovuta? Anche i peccatori fanno lo stesso. 34 E se prestate a coloro da cui sperate ricevere, quale gratitudine vi è dovuta? Anche i peccatori concedono prestiti ai peccatori per riceverne altrettanto. 35 Amate invece i vostri nemici, fate del bene e prestate senza sperarne nulla, e la vostra ricompensa sarà grande e sarete figli dell’Altissimo, perché egli è benevolo verso gli ingrati e i malvagi.
36
Siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso.
37
Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati; perdonate e sarete perdonati. 38 Date e vi sarà dato: una misura buona, pigiata, colma e traboccante vi sarà versata nel grembo, perché con la misura con la quale misurate, sarà misurato a voi in cambio».

Imparare a desiderare

Nei giorni della creazione il desiderio del Creatore si fa Parola, la Parola attraverso la potenza della Ruach, il Paraclito, crea tutto ciò che esiste. Il desiderio dà forma all’energia della vita fin dal principio del principio. È il desiderio che costruisce la vita, i rapporti, il lavoro, le famiglie, la gioia o la non gioia dell’esistere. Imparare a desiderare è tutto della vita, la Felice Via.
Tutta la bibbia è una straordinaria, incredibile e infinitamente sapiente scuola del desiderio, la scuola rivelata per imparare a desiderare i desideri di Dio. Una scuola divina che gradualmente deve portare l’uomo dallo stato di nullificazione in cui era decaduto alla nobiltà di essere e sentirsi un figlio di Dio.
Così a generazioni che desideravano avere come divinità un gatto o ritenevano onorevole sottomettersi al dio serpente, il Signore ha proposto di elevare il desiderio di avere e amare un solo Dio, quello vero. A uomini che ritenevano una strada sociale elevata uccidere, rubare e dire falsità in giudizio, il Signore propone di imparare a desiderare di non uccidere, di non rubare, di non dire falsa testimonianza. Al popolo che si lasciava sottomettere e distruggere da altri popoli con l’inganno di ignobile falsità e oscena ritualità il Signore è costretto a insegnare per sopravvivere a ritenere questi popoli come nemici. A generazioni così violente da essere ormai determinate all’autodistruzione, il Signore eleva il desiderio – si fa per dire – costringendo la morale dentro la legge del taglione.
La legge del taglione è un gradino minimo verso l’evoluzione del desiderio, ma è stata una necessità morale indispensabile per quelle generazioni che, non avendo più alcun sentire di coscienza, avrebbero potuto attraverso la pratica di questa legge provare sulla propria pelle il male e il danno che infliggevano agli altri.
Dopo migliaia di anni di scuola amante e graduale per portare l’uomo verso i desideri di Dio, arriva Gesù, il compimento, il completamento. Per questo motivo Gesù non rinnega in nessun modo tutta la scuola del desiderio rivelata da Dio Padre ai profeti del passato e al tempo stesso la supera di un balzo. La scuola del desiderio di Gesù è quanto di più bello, perfetto ed efficace sia mai stato proposto su questa terra. Così l’odio per i nemici può trasformarsi in un nuovo desiderio fino a ora sconosciuto, il desiderio di amare e perdonare i nemici e far del bene a chi ci odia. Così il desiderio di maledire chi ci maledice si può trasformare nel desiderio di benedire e di pregare per chi ci diffama. Così il desiderio di colpire chi ci colpisce può diventare desiderio di offrire un volto di pace, e il desiderio di togliere a chi ci toglie può diventare desiderio di offrire e donare.
Ecco, a questo punto Gesù spiega in una sintesi perfetta la Felice Via, la procedura certa per vivere ed essere sempre nella pace. Come volete che gli uomini facciano a voi, fate loro similmente è l’indicazione a imparare a desiderare il meglio e il benessere in ogni dimensione per noi stessi e allo stesso modo per gli altri. Chi segue questa procedura e si attiene scrupolosamente a essa vedrà la sua vita sempre, sempre, sempre viaggiare nella pace e nel bene. Infatti se uno ama chi lo ama, il suo desiderio è angusto come il suo amore, anche i peccatori e chi ha desideri cattivi fanno così. Se uno fa del bene a chi gli fa del bene, il suo desiderio è gretto come il suo cuore.
L’indicazione è imparare ad avere i desideri di Dio, e come Dio desiderare in modo pieno e totalmente ampio il bene e il bello, la misericordia e la grazia per tutti, per chi si dimostra buono e per chi si dimostra cattivo.
È il desiderio che crea la nostra vita, che dà forma a tutto quello che ci accade e ci viene incontro, è la Felice Via e funziona sempre e perfettamente per tutti, per Dio e per gli uomini. Perciò chi giudica gli altri significa che desidera giudicare e questo desiderio l’ha reso capace, capace di farlo, e al tempo stesso capace – come capacità volumetrica – di ricevere giudizio. Così è per chi condanna, diffama, chiacchiera. Per la stessa identica legge chi dona, chi è capace di donare, crea in sé anche l’ampiezza per ricevere, ricevere tutto il bene e i beni previsti da Dio in misura, bella, pigiata, scossa, traboccante, sovrastraripante, come dice il vangelo.
Per fugare ogni dubbio presente, passato e futuro sulla potenza e la verità di questa legge, la legge del desiderio, della Felice Via, il Signore conclude dicendo: con la misura con cui misurate vi sarà rimisurato.