Questa sezione presenta quotidianamente il Vangelo del Giorno accompagnato da una riflessione, insieme all'antifona e al Salmo corrispondente, che in alcuni particolari periodi dell’anno liturgico potranno essere musicati e cantati. Ogni giorno potrai vivere la Parola, leggerne il commento e scaricare tutto in formato PDF dalla sezione sinistra del sito.

Giovedì 21 Febbraio 2019

6a settimana del Tempo Ordinario

Parola del giorno
Gènesi 9,1-13; Salmo 101,16-21.29.22-23; Vangelo di Marco 8,27-33

Salmo 101,16-21.29.22-23

Il Signore dal cielo ha guardato la terra.

16 Le genti temeranno il nome del Signore
e tutti i re della terra la tua gloria,
17
quando il Signore avrà ricostruito Sion
e sarà apparso in tutto il suo splendore.
18
Egli si volge alla preghiera dei derelitti,
non disprezza la loro preghiera.

19 Questo si scriva per la generazione futura
e un popolo, da lui creato, darà lode al Signore:
20
«Il Signore si è affacciato dall’alto del suo santuario,
dal cielo ha guardato la terra,
21
per ascoltare il sospiro del prigioniero,
per liberare i condannati a morte».

29 I figli dei tuoi servi avranno una dimora,
la loro stirpe vivrà sicura alla tua presenza.
22
perché si proclami in Sion il nome del Signore
e la sua lode in Gerusalemme,
23
quando si raduneranno insieme i popoli
e i regni per servire il Signore.

Vangelo di Marco 8,27-33

In quel tempo, 27 Gesù partì con i suoi discepoli verso i villaggi intorno a Cesarèa di Filippo, e per la strada interrogava i suoi discepoli dicendo: «La gente, chi dice che io sia?» 28 Ed essi gli risposero: «Giovanni il Battista; altri dicono Elìa e altri uno dei profeti».
29
Ed egli domandava loro: «Ma voi, chi dite che io sia?» Pietro gli rispose: «Tu sei il Cristo». 30 E ordinò loro severamente di non parlare di lui ad alcuno.
31
E cominciò a insegnare loro che il Figlio dell’uomo doveva soffrire molto ed essere rifiutato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi, venire ucciso e, dopo tre giorni, risorgere.
32
Faceva questo discorso apertamente. Pietro lo prese in disparte e si mise a rimproverarlo. 33 Ma egli, voltatosi e guardando i suoi discepoli, rimproverò Pietro e disse: «Va’ dietro a me, Satana! Perché tu non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini».

Pensare dietro

Va’ dietro a me, Satana! Perché tu non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini, letteralmente: Va’ dietro di me, Satana, perché non pensi le cose di Dio, ma le cose degli uomini.
Ypaghe opìso, “vattene dietro”: il verbo ypàgo vuol dire “conduco, porto sotto, aggiogo, sottopongo, mi ritiro, vado via”, l’avverbio opìso significa “dietro, indietro”.
Gesù letteralmente dice: vattene, torna a metterti dietro di me, a sottoporti a me, sei tu che devi seguire me e non io che devo venire dietro di te, e – unica volta che nei vangeli Gesù si rivolge a un uomo in questa maniera – lo chiama “satana”. Satana significa nemico, avversario, oppositore, accusatore. L’idea trionfante di Simon Pietro di un Messia vittorioso che non deve conoscere persecuzione, sputi in faccia, bastonate, tortura, umiliazione, croce e morte è frutto di un pensiero satanico, è il pensiero di un avversario al disegno di Dio.
In un altro punto del vangelo (Matteo 4,10) Gesù usa l’ingiunzione ypaghe, satanà riferendosi al diavolo: lo vuole scacciare, cacciare via senza mezzi termini; l’imperativo di ypàgo non ha perciò dopo di sé alcun avverbio. Qui invece, in Marco 8,33, subito dopo l’imperativo ypaghe c’è un opìso mu, “dietro di me”, perché Gesù non sta scacciando Pietro, non lo sta cacciando via da sé, il cuore di Gesù non fa questo con nessuno mai. Gesù sta dando a Pietro l’indicazione di dove essere, di dove stare con la mente, lo sta ispirando a ritrovare la direzione del cuore, lo sta guidando dove andare, nell’unico posto dove c’è direzione e vita: dietro a Gesù.
Davanti a Gesù, oltre Gesù, fuori da Gesù non c’è direzione utile, sana, liberante, pacifica, luminosa. Solo nella sequela dei suoi passi, solo nella sequela delle sue parole c’è direzione, altrimenti non c’è nessuna direzione. Se la nostra mente non è continuamente ricondotta a restare dietro a Gesù nell’umiltà, nel perdono, nella gratitudine, nell’accoglienza del presente di Dio, si perderà in ogni direzione possibile, in ogni direzione senza direzione e penserà le cose degli uomini, non quelle di Dio.