Questa sezione presenta quotidianamente il Vangelo del Giorno accompagnato da una riflessione, insieme all'antifona e al Salmo corrispondente, che in alcuni particolari periodi dell’anno liturgico potranno essere musicati e cantati. Ogni giorno potrai vivere la Parola, leggerne il commento e scaricare tutto in formato PDF dalla sezione sinistra del sito.

Mercoledì 23 Gennaio 2019

2a settimana del Tempo Ordinario

Parola del giorno
Lettera agli Ebrei 7,1-3.15-17; Salmo 109,1-4; Vangelo di Marco 3,1-6

Tu sei sacerdote per sempre

Salmo 109,1-4

Tu sei sacerdote per sempre, Cristo Signore.

1 Oracolo del Signore al mio signore:
«Siedi alla mia destra
finché io ponga i tuoi nemici
a sgabello dei tuoi piedi».

2 Lo scettro del tuo potere
stende il Signore da Sion:
domina in mezzo ai tuoi nemici!

3 A te il principato
nel giorno della tua potenza
tra santi splendori;
dal seno dell’aurora,
come rugiada, io ti ho generato.

4 Il Signore ha giurato e non si pente:
«Tu sei sacerdote per sempre
al modo di Melchìsedek».

Vangelo di Marco 3,1-6

In quel tempo, Gesù 1 entrò di nuovo nella sinagoga. Vi era lì un uomo che aveva una mano paralizzata, 2 e stavano a vedere se lo guariva in giorno di sabato, per accusarlo.
3
Egli disse all’uomo che aveva la mano paralizzata: «Àlzati, vieni qui in mezzo!» 4 Poi domandò loro: «È lecito in giorno di sabato fare del bene o fare del male, salvare una vita o ucciderla?» Ma essi tacevano. 5 E guardandoli tutt’intorno con indignazione, rattristato per la durezza dei loro cuori, disse all’uomo: «Tendi la mano!» Egli la tese e la sua mano fu guarita. 6 E i farisei uscirono subito con gli erodiani e tennero consiglio contro di lui per farlo morire.

Be-tokh

Àlzati, vieni qui in mezzo! In greco è scritto: eghèire èis to mèson, che letteralmente si traduce: risorgi-rialzati-rinasci nel mezzo.
In mezzo in ebraico si esprime con be-tokh. Per guarire l’uomo dalla mano paralizzata Gesù lo pone nel be-tokh, nel mezzo della vita di Dio, dell’amore di Dio e, al tempo stesso, per avviarlo verso il punto centrale, verso il proprio asse, gli chiede di svegliarsi, di risorgere, di rinascere, di ritornare in mezzo, al centro della propria vita, di se stesso, nel centro del proprio essere divino.
Il verbo eghèiro, “sveglio, desto”, anche “eccito, scuoto, provoco”. Dall’accadico eru, “svegliarsi”, corrisponde alla radice ebraica grh, “smuovere”. Questo verbo indica una veloce ascesa, un risvegliare qualcuno dal sonno, un far sorgere, risorgere, è il sollevare da una sede, ma è anche il far apparire, il produrre, il provocare, l’incitare, il sollevare per risvegliare. Il verbo eghèiro è il verbo della risurrezione, è il verbo del risveglio dalla morte, il verbo del ritorno alla vita di Dio.

Risorgi-rinasci in mezzo,
risorgi dal centro di te stesso, uomo, e rimettiti in asse, ricentrati, ritorna al tuo centro,
al cuore della tua sostanza divina, della tua dignità e della tua regale bellezza.
Risorgi dal tuo centro e non consegnarti più alla legge dei prìncipi di questo mondo,
legge che paralizza la tua intelligenza, la tua fede, la tua creatività, la tua forza,
la tua libertà, il tuo amore, le tue scelte e azioni.

Risorgi-rinasci in mezzo,
riprendi la tua vita in mano, dopo averla per millenni consegnata
alle fauci dei gruppi dei lupi rapaci, ai signori del tempio politico e religioso
che ti hanno ridotto a un utensile senza cervello, senza cuore, senza desiderio e amore.
Risorgi dal centro, uomo, sconnettiti dai sistemi dei lupi rapaci di questo mondo,
da loro hai imparato a usare l’intelligenza solo ed esclusivamente
attraverso l’ipocrisia dell’occhio indagatore e inquisitore. 

Risorgi-rinasci in mezzo,
rimettiti in mezzo, al centro della tua storia
e sparalizzati fin dal centro del tuo cuore,
non consegnare più il destino e il benessere della tua vita
agli uomini di scienza, di medicina, di religione,
agli impiegati della politica, ai mercanti dell’economia,
delle leggi, degli eserciti di questo mondo.
Risorgi dal centro, e guarda come i poteri dello stato
si fondono sempre più con le multinazionali e le banche,
e la politica è sostituita da tecnocrati e tecnici politici,
che non sono altro che finanzieri e speculatori.
Risorgi dal centro, e cresci nella consapevolezza che
i poteri forti della terra sono tutti uniti e tutti d’accordo
e non ti hanno mai amato, né mai ti ameranno.

Risorgi-rinasci in mezzo, uomo,
hai venduto la tua vita al male, perché eri inesperto e ingannato,
ma ora che hai la luce della Parola di Gesù,
la conoscenza della sapienza del vangelo,
non sei più inesperto e puoi riconoscere la bugia e l’inganno dei prìncipi della terra.
Risorgi dal tuo centro, uomo, e diventa consapevole
del fatto che il denaro non è tuo, non sarà mai tuo,
è proprietà dei cambiavalute che controllano il mondo,
e che, nel momento in cui limitano l’accesso alle banche, provocano il fallimento economico delle nazioni, creando le condizioni per il conflitto, la guerra e la distruzione.

Risorgi-rinasci in mezzo,
sparalizza la tua intelligenza, uomo, e non farti portare ancora in guerra.
Guarda quello che sta accadendo a questa generazione:
credere che  sia una combinazione di eventi è stupidità,
credere che sia una coincidenze è idiozia,
credere che non ci sia nulla da fare è pazzia.

Risorgi-rinasci in mezzo
vieni qui al centro della tua vita, non per tua vanità egocentrica,
ma per dono e invito divino, e ritorna al tuo centro spirituale e amante,
sostituisci l’ego fittizio e ingannatore
che ti sei inventato per sopravvivere nell’addestramento di questo mondo,
con il tuo vero io creato da Dio.

Risorgi-rinasci dal centro della tua vita
che è il tuo Signore e Dio, lui e lui solo ti ama.
Smetti di pensare male di lui,
smetti di giudicarlo nella tua presuntuosa e infantile arroganza,
di giudicare le sue opere e la sua volontà,
così che Gesù, al suo prossimo ritorno sulla terra,
guardando tutt’intorno a sé l’umanità, non debba ancora una volta
essere rattristato per la durezza del cuore dell’uomo.

Risorgi-rinasci in mezzo,
e riconnettiti con il tuo centro propulsore energetico che è Dio e il suo amore
e vivi secondo la grazia e la bellezza della tua dignità.