Questa sezione presenta quotidianamente il Vangelo del Giorno accompagnato da una riflessione, insieme all'antifona e al Salmo corrispondente, che in alcuni particolari periodi dell’anno liturgico potranno essere musicati e cantati. Ogni giorno potrai vivere la Parola, leggerne il commento e scaricare tutto in formato PDF dalla sezione sinistra del sito.

Venerdì 28 Dicembre 2018

Santi innocenti martiri

Parola del giorno
Prima lettera di Giovanni 1,5-2,2; Salmo 123,2-5.7ab.8; Vangelo di Matteo 2,13-18

Salmo 123,2-5.7ab.8

Chi dona la sua vita risorge nel Signore.
Oppure: A te grida, Signore, il dolore innocente.

2 Se il Signore non fosse stato per noi,
quando eravamo assaliti,
3 allora ci avrebbero inghiottiti vivi,
quando divampò contro di noi la loro collera.

4 Allora le acque ci avrebbero travolti,
un torrente ci avrebbe sommersi;
5 allora ci avrebbero sommersi
acque impetuose.

7 Siamo stati liberati come un passero
dal laccio dei cacciatori.

8 Il nostro aiuto è nel nome del Signore:
egli ha fatto cielo e terra.

Vangelo di Matteo 2,13-18

13 I Magi erano appena partiti, quando un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe e gli disse: «Àlzati, prendi con te il bambino e sua madre, fuggi in Egitto e resta là finché non ti avvertirò: Erode infatti vuole cercare il bambino per ucciderlo».
14 Egli si alzò, nella notte, prese il bambino e sua madre e si rifugiò in Egitto, 15 dove rimase fino alla morte di Erode, perché si compisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: «Dall’Egitto ho chiamato mio figlio». 16 Quando Erode si accorse che i Magi si erano presi gioco di lui, si infuriò e mandò a uccidere tutti i bambini che stavano a Betlemme e in tutto il suo territorio e che avevano da due anni in giù, secondo il tempo che aveva appreso con esattezza dai Magi.
17
Allora si compì ciò che era stato detto per mezzo del profeta Geremìa: 18 «Un grido è stato udito in Rama, un pianto e un lamento grande: Rachele piange i suoi figli e non vuole essere consolata, perché non sono più».

La violenza

La violenza è la prima risposta di chi vuole vincere senza usare l’amore,
ma ha paura di perdere.
La violenza è l’ultima risposta di chi ha perso tutto
e vuole la rivincita senza usare l’amore.
Per i violenti la violenza è sempre la soluzione più ovvia e funzionale.
La violenza più diffusa è l’ignoranza,
quella più sconosciuta è godere quando gli altri fanno quello che vogliamo noi.
La più sottile violenza è giudicare gli altri,
la più tossica giudicare se stessi.
La violenza più cieca è quella di chi pensa male di Dio,
e mette in carcere l’Innocente,
la più evidente è l’arroganza dei potenti,
la più perversa è quella contro se stessi,
quando facciamo di tutto per assecondare gli altri,
per corrispondere alle loro aspettative.
La violenza è il più lucroso affare della storia,
rende i popoli sempre più miseri e i ricchi sempre più ricchi.
La violenza si usa ovunque, si usa per educare, creare legami, intessere rapporti, governare i popoli, convincere, istruire, curare, giocare, divertire, giudicare,
vendere, comprare, correggere, comunicare, far nascere e far morire.
I governi usano la legge per punire la violenza dei singoli
e per legalizzare e rendere istituzionale la propria.
La violenza istituzionale per eccellenza si chiama guerra,
quella non istituzionalizzata si chiama terrorismo.
Se la violenza è richiesta da un ordine superiore legalizzato,
eseguirla è un dovere, un onore, non eseguirla è un atto di vigliaccheria.
Se la violenza è un rigurgito psichico individuale,
è una forma di psichismo inferiore deleterio e distruttivo,
va corretta, punita, eliminata.
La violenza più predicata è quella in nome della libertà,
quella più gridata è quella in nome della giustizia,
quella più sanguinosa è quella in nome di Dio.
La violenza non è l’ultima parola
ma la parola di chi non ha mai avuto nulla da dire e da dare.
La violenza più malvagia è quella dell’idiota che ha potere, è quella di Erode,
che, per colpire e distruggere Dio, uccide gli uomini.
La violenza più sottile è quella dell’astuto che ha potere,
è quella di Satana che colpisce Gesù per uccidere e distruggere gli uomini.
Per essere violenti bisogna smettere di essere,
la violenza spegne l’essenza dell’uomo.
Non c’è modo di vincere la violenza combattendola,
si può vincere solo smettendo di usarla,
e iniziando a seminare ovunque
amore, gratitudine, gratuità e perdono.