Questa sezione presenta quotidianamente il Vangelo del Giorno accompagnato da una riflessione, insieme all'antifona e al Salmo corrispondente, che in alcuni particolari periodi dell’anno liturgico potranno essere musicati e cantati. Ogni giorno potrai vivere la Parola, leggerne il commento e scaricare tutto in formato PDF dalla sezione sinistra del sito.

Sabato 8 Dicembre 2018

Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria

Parola del giorno
Gènesi 3,9-15.20; Salmo 97,1-4; Lettera agli Efesìni 1,3-6.11-12; Vangelo di Luca 1,26-38

Cantate al Signore

Salmo 97,1-4

Cantate al Signore un canto nuovo, perché ha compiuto meraviglie.

1 Cantate al Signore un canto nuovo,
perché ha compiuto meraviglie.
Gli ha dato vittoria la sua destra
e il suo braccio santo.

2 Il Signore ha fatto conoscere la sua salvezza,
agli occhi delle genti ha rivelato la sua giustizia.
3
Egli si è ricordato del suo amore,
della sua fedeltà alla casa d'Israele.

Tutti i confini della terra hanno veduto
la vittoria del nostro Dio.
4
Acclami il Signore tutta la terra,
gridate, esultate, cantate inni!

Vangelo di Luca 1,26-38

In quel tempo, 26 l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, 27 a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. 28 Entrando da lei, disse: «Rallègrati, piena di grazia: il Signore è con te».
29
A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. 30 L’angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio.
31
Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. 32 Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre 33 e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine».
34
Allora Maria disse all’angelo: «Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?» 35 Le rispose l’angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio. 36 Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua
vecchiaia ha concepito anch’essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: 37 nulla è impossibile a Dio».
38
Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola». E l’angelo si allontanò da lei.

Peccato

Gabriele, l’arcangelo, nelle parole che usa per rivolgersi a Maria, rivela della persona di Maria due realtà altrimenti sconosciute all’umanità.
Rivela qual è il nome proprio di Maria davanti a Dio. Il nome proprio di Maria è Piena di Grazia. Con questo nome Gabriele arcangelo la saluta perché è il nome che Dio Padre usa quando chiama sua figlia Maria, la Grande Madre.
L’arcangelo rivela inoltre all’umanità lo stato spirituale dell’essenza divina di Maria, e lo afferma con le parole: il Signore è con te, cioè il Signore è sempre con Maria e in Maria, e Maria è sempre con il Signore e nel Signore. Il nome proprio di Maria, il suo nome divino e la sua essenza spirituale affermano che Maria non ha compiuto il grande peccato, il peccato da cui poi sono derivati tutti i peccati dell’umanità. Ma qual è il grande peccato? Il grande peccato è pensare male di Dio.
Il grande peccato è il peccato di Satana, la sua scelta iniziale di porsi in rivolta contro Dio. Il peccato di Satana è aver pensato male di Dio, poi ha istigato gli uomini a fare altrettanto. L’astuzia del diavolo è tutta qui, riuscire a convincere gli uomini a pensare male di Dio. In Genesi, dove si racconta come Satana ha tentato l’uomo spingendolo a mettersi contro Dio, è evidentissimo come abbia giocato tutta la sua partita per riuscire ad allontanare l’uomo da Dio e ad attirarlo a sé, istigandolo a pensare male di Dio. Una volta riuscito a spingere l’uomo a pensare male di Dio, l’uomo inizia immediatamente a pensare male di tutto. Adamo inizia a pensare male di se stesso, della propria nudità, del proprio corpo, della propria persona. Adamo inizia a pensare male della presenza del Signore quando sente i suoi passi nel giardino, pensa male degli alberi del giardino e cioè della natura e del creato che, da quel momento, diventeranno luogo da cui fuggire, nascondiglio, risorse da sfruttare, ambiente ostile. Adamo inizia a pensare male di Eva, della donna, dell’altro, degli altri, e inizia a considerarli nemici, avversari, contendenti. Pensare male di Dio ha indotto l’uomo a pensare male della vita, di tutto, di tutti e di ogni cosa. Quando un uomo pensa male di una realtà, da una parte si sconnette completamente da quella realtà e, dall’altra, per un meccanismo perverso e satanico, diventa schiavo di quella realtà. Dal pensare male di Dio derivano a cascata tutti gli altri mali, le malvagità, le ingiustizie, le malattie, le infermità che demoliscono e opprimono l’umanità.
La tentazione con cui Satana tiene gli uomini nell’inganno e nella bugia è una e una sola: istigare l’uomo a pensare continuamente male di Dio, tutte le altre tentazioni sono un derivato, una conseguenza. Tutto il male, la devastazione, la miseria, la schiavitù, l’ignoranza con cui il diavolo tiene incatenata l’umanità ha un unico scopo: persuadere l’uomo che è logico e razionale pensare male di Dio. Pensare male di Dio è il primo passo verso l’abisso della solitudine, che porta alle sabbie mobili della non fede fino alle terre desolate dell’ignoranza, per intrappolare l’umanità nella prigione della paura e della rabbia. È pensare male di Dio che conduce all’avidità, alla sete di possesso, potere, controllo, al delirio allucinante che porta l’uomo a fare di tutto per sostituirsi a Dio.
Come si vince il grande peccato? Esattamente seguendo la procedura di Maria. Come ha risposto Maria all’annuncio dell’angelo, alle difficoltà e al pericolo che questo annuncio avrebbe comportato per la sua vita? Con poche parole che risuonano del suo modo di essere, poche parole che troviamo in Luca 1,46: tutto il mio essere magnifica il Signore. Ecco come si vince il grande peccato, tenendo il proprio spirito e il proprio dialogo interiore sempre, sempre, sempre nella fragranza e nella grazia della gratitudine e della lode a Dio, senza mai dubitare del suo amore e della sua fedeltà.
Quando Gabriele arcangelo saluta Maria, la chiama per nome dicendole Piena di Grazia e con le parole il Signore è con te conferma la radiosa e meravigliosa essenza spirituale di colei che non ha mai pensato male di Dio e che per questo potrà schiacciare la testa a Satana, il malvagio pensatore, sotto il suo calcagno. Per questo la Piena di Grazia può donare all’umanità Gesù, il Logos di Dio fatto carne, il Messia Re che salva e sana gli uomini. Chi poteva farlo se non colei che mai ha pensato male di Dio, ma sempre, sempre, sempre lo ha magnificato e lodato con tutto il suo essere?