Questa sezione presenta quotidianamente il Vangelo del Giorno accompagnato da una riflessione, insieme all'antifona e al Salmo corrispondente, che in alcuni particolari periodi dell’anno liturgico potranno essere musicati e cantati. Ogni giorno potrai vivere la Parola, leggerne il commento e scaricare tutto in formato PDF dalla sezione sinistra del sito.

Giovedì 15 Novembre 2018

32a settimana del Tempo Ordinario

Parola del giorno
Lettera a Filèmone 7-20; Salmo 145,7-10; Vangelo di Luca 17,20-25

Salmo 145,7-10

Beato chi ha per aiuto il Dio di Giacobbe.
Oppure: Per tutta la vita loderò il Signore

Il Signore 7 rende giustizia agli oppressi,
dà il pane agli affamati.
Il Signore libera i prigionieri.

8 Il Signore ridona la vista ai ciechi,
il Signore rialza chi è caduto,
il Signore ama i giusti,
9 il Signore protegge i forestieri.

Egli sostiene l’orfano e la vedova,
ma sconvolge le vie dei malvagi.
10 Il Signore regna per sempre,
il tuo Dio, o Sion, di generazione in generazione.

Vangelo di Luca 17,20-25

In quel tempo, 20 i farisei domandarono a Gesù: «Quando verrà il regno di Dio?» Egli rispose loro: «Il regno di Dio non viene in modo da attirare l’attenzione, 21 e nessuno dirà: “Eccolo qui”, oppure: “Eccolo là”. Perché, ecco, il regno di Dio è in mezzo a voi!»
22
Disse poi ai discepoli: «Verranno giorni in cui desidererete vedere anche uno solo dei giorni del Figlio dell’uomo, ma non lo vedrete. 23 Vi diranno: “Eccolo là”, oppure: “Eccolo qui”; non andateci, non seguiteli. 24 Perché come la folgore, guizzando, brilla da un capo all’altro del cielo, così sarà il Figlio dell’uomo nel suo giorno. 25 Ma prima è necessario che egli soffra molto e venga rifiutato da questa generazione».

Il regno

I pesci e tutte le creature dell’oceano vivono in mezzo all’oceano. I pesci e tutte le creature dell’oceano vivono nell’oceano, vivono con l’oceano, vivono dell’oceano, sono parte dell’oceano. L’oceano stesso è il luogo della vita, è un universo di vibrazioni a tutti i livelli che permette la vita di ogni sua creatura e a sua volta vive della vita di tutti i pesci e di tutte le diverse forme vitali in esso immerse. I pesci e tutte le creature dell’oceano vivono in mezzo all’oceano, ma si può affermare anche che è l’oceano stesso a vivere in mezzo e dentro a tutti i pesci e a tutte le creature dell’oceano.
Gesù parla del regno di Dio come di un oceano di vita divina, dove gli uomini e le creature della terra possono vivere nelle vibrazioni della pace e della felicità, della salute e del benessere. Il regno di Dio non è un luogo, non è qualcosa che attira l’attenzione, che desta sorpresa e meraviglia. Il regno di Dio, secondo le parole di Gesù, è quel certo modo, quel modo certo funzionante ed efficace di far vibrare il cuore, la psiche, le azioni secondo le vibrazioni dell’amore e della gioia che Dio ha seminato nell’uomo. Anzi, il regno di Dio è l’epicentro dell’energia vitale dell’uomo, il centro vibrazionale stesso dell’uomo come essere divino, creato a immagine e a somiglianza di Dio. Il regno di Dio è il centro propulsore dell’amore e della gioia nell’uomo e, al tempo stesso, è la meravigliosa somma di tutte le vibrazioni di tutti i cuori, le psichi e le azioni che vivono secondo le vibrazioni dell’amore e della gioia. Lontano dal regno di Dio, fuori dalle vibrazioni del regno di Dio, non ci può essere per l’uomo vita piena, sana e felice.
Un giorno, duemila anni fa, Gesù in persona, il Figlio di Dio, è venuto a far visita al pianeta terra, e non è stata una visita di piacere. È stata una visita voluta da Dio Padre, Dio Figlio e Dio Paraclito Spirito per l’amore incalcolabile di Dio per l’umanità, perché l’umanità si stava allontanando troppo dalle vibrazioni del regno di Dio, dalle frequenze dell’amore e della gioia, mettendo a rischio la sopravvivenza stessa della vita sulla terra. Per Gesù la visita di duemila anni fa non è stata una visita di piacere, perché gli uomini e le donne di questa generazione, invece di accoglierlo con caldissimo onore, gratitudine infinita e raggiante felicità, lo hanno fatto soffrire molto con l’umiliazione del pregiudizio e con le torture più efferate, fino a ucciderlo inchiodandolo a un albero a forma di croce. La vera tragedia di questa generazione non è aver rifiutato Gesù, averlo sbeffeggiato, violentato e ucciso, ma aver rifiutato anche il suo messaggio, che è la sintesi delle procedure indispensabili perché l’uomo si riallinei con l’asse della vita del regno di Dio, per rientrare in risonanza con le frequenze delle vibrazioni del regno di Dio, che sono amore e gioia. La vera tragedia degli uomini e delle donne di questa generazione è stata quella di rifiutare l’unica proposta capace di sanare e salvare l’umanità. Chi rifiuta Gesù e il suo messaggio non rifiuta una religione, una filosofia, una morale, ma il centro vitale della propria vita e dell’esistenza, rifiuta la conoscenza che permette all’uomo di reimmergersi nell’oceano pieno di vita meravigliosa del regno di Dio. Ecco perché Gesù deve tornare, perché la maggior parte degli uomini e delle donne di questa generazione, per ignoranza, per scelta, per opportunismo, per avidità, per sete di possesso, per malvagità, vive lontana dalle vibrazioni dell’amore e della gioia del regno di Dio e sta distruggendo la vita su questo pianeta. Ecco perché un giorno deve tornare, nel giorno che sarà il suo giorno, perché in quel giorno tutte le altre voci che si sono elevate sull’umanità e si sono proposte come riferimenti religiosi, spirituali, filosofici saranno messe a tacere in qualche decimo di secondo e nessuno le nominerà mai più, per sempre. Gesù nel suo giorno chiederà a ciascuno e a tutti, uomini e donne di questo pianeta, a quale regno desidereranno appartenere definitivamente, se al regno delle vibrazioni del possesso e dell’infelicità di Satana o al regno delle vibrazioni dell’amore e della gioia di Dio. Ecco perché come la folgore, guizzando, brilla da un capo all’altro del cielo, così sarà il Figlio dell’uomo nel suo giorno. In quel giorno non saranno solo lo stupore e la meraviglia a togliere il fiato agli uomini e alle donne di questo pianeta ma soprattutto la profondità e la potenza di quella decisione definitiva. In quel giorno, al di là di ignoranza e malvagità,  tutti potranno percepire dentro, con estrema precisione e chiarezza, quanto si sono consapevolmente o inconsapevolmente allontanati dalle vibrazioni dell’amore e della gioia di Dio, per decidere in quale oceano tuffarsi e immergersi definitivamente.