Questa sezione presenta quotidianamente il Vangelo del Giorno accompagnato da una riflessione, insieme all'antifona e al Salmo corrispondente, che in alcuni particolari periodi dell’anno liturgico potranno essere musicati e cantati. Ogni giorno potrai vivere la Parola, leggerne il commento e scaricare tutto in formato PDF dalla sezione sinistra del sito.

Venerdì 9 Novembre 2018

Dedicazione della Basilica Lateranense

Parola del giorno
Ezechièle 47,1-2.8-9.12; Salmo 45,2-3.5-6.8-9; Prima lettera ai Corìnzi 3,9c-11.16-17; Vangelo di Giovanni 2,13-22

Salmo 45,2-3.5-6.8-9

Un fiume rallegra la città di Dio.

2 Dio è per noi rifugio e fortezza,
aiuto infallibile si è mostrato nelle angosce.
3
Perciò non temiamo se trema la terra,
se vacillano i monti nel fondo del mare.

5 Un fiume e i suoi canali rallegrano la città di Dio,
la più santa delle dimore dell’Altissimo.
6
Dio è in mezzo ad essa: non potrà vacillare.
Dio la soccorre allo spuntare dell’alba.

8 Il Signore degli eserciti è con noi,
nostro baluardo è il Dio di Giacobbe.
9
Venite, vedete le opere del Signore,
egli ha fatto cose tremende sulla terra.

Vangelo di Giovanni 2,13-22

13 Si avvicinava la Pasqua dei Giudei e Gesù salì a Gerusalemme. 14 Trovò nel tempio gente che vendeva buoi, pecore e colombe e, là seduti, i cambiamonete. 15 Allora fece una frusta di cordicelle e scacciò tutti fuori dal tempio, con le pecore e i buoi; gettò a terra il denaro dei cambiamonete e ne rovesciò i banchi, 16 e ai venditori di colombe disse: «Portate via di qui queste cose e non fate della casa del Padre mio un mercato!»
17
I suoi discepoli si ricordarono che sta scritto: “Lo zelo per la tua casa mi divorerà”.
18
Allora i Giudei presero la parola e gli dissero: «Quale segno ci mostri per fare queste cose?» 19 Rispose loro Gesù: «Distruggete questo tempio e in tre giorni lo farò risorgere». 20 Gli dissero allora i Giudei: «Questo tempio è stato costruito in quarantasei anni e tu in tre giorni lo farai risorgere?» 21 Ma egli parlava del tempio del suo corpo. 22 Quando poi fu risuscitato dai morti, i suoi discepoli si ricordarono che aveva detto questo, e credettero alla Scrittura e alla parola detta da Gesù.

Frusta

Perché una frusta di cordicelle? Per frustrare chi? Dei mercanti che vendono buoi e pecore? Per affermare cosa? Che il tempio è la casa di Dio e non un mercato? Per cacciare chi? Dei venditori ambulanti che vendono colombe? Per rovesciare cosa? I banchi dei cambiavalute? Una frusta di cordicelle, perché? Per chi? Per difendere il tempio? Per salvaguardare la religione? No, niente di tutto questo. Gesù compie un gesto profetico, un gesto premonitore, che preannuncia il fatto più tragico, sconvolgente, distruttivo, sacrilego della storia dell’umanità. Gesù, agitando in aria quella frusta di cordicelle, quel giorno a Gerusalemme, rivela quale sarà l’evento, l’evento che aprirà sotto i piedi dell’umanità l’abisso infernale, rivela dove accadrà quell’evento e quali saranno per l’umanità le conseguenze legate a quell’evento.
Quale sarà il fatto più tragico, distruttivo, sacrilego della storia dell’umanità? Nel libro di Daniele 9,26-27 se ne parla in questi termini: Dopo settantadue settimane, un consacrato sarà soppresso, senza colpa di lui. Il popolo di un principe che verrà distruggerà la città e il santuario – il centro della cristianità di oggi –; la sua fine sarà un’inondazione e guerra e desolazioni sono decretate fino all’ultimo. Egli stringerà una solida alleanza con molti per una settimana e – il testo biblico così si riferisce al fatto che proprio dal centro gerarchico della cristianità si spingerà alla globalizzazione totale, al nuovo ordine mondiale –, nello spazio di metà settimana, farà cessare il sacrificio e l’offerta – in breve tempo sarà vietato celebrare la cena del Signore, l’Eucaristia, e diverrà illegale esercitare qualsiasi forma di carità e di condivisione –; sull’ala del tempio porterà l’abominio devastante – il tempio, cuore pulsante della cristianità, sia come luogo fisico che come spiritualità sarà governato dall’Anticristo, il figlio di Satana, che userà i luoghi simbolo della cristianità per compiere sacrifici umani, soprattutto sacrifici di bambini, e per massacrare i dissidenti; questo sarà il tempo in cui si svilupperà una nuova e terribile persecuzione, in cui saranno sacrificati così tanti martiri che non se ne potrà contare il numero –, finché un decreto di rovina non si riversi sul devastatore – tutto questo durerà fino a quando il Signore Gesù tornerà sulla terra e stabilirà, con decreto celeste, la rovina del figlio di Satana e dei suoi servi. Gesù stesso, in Matteo 24,15, spiega con cura che il più grande, tragico, distruttivo sacrilegio della storia dell’umanità accadrà quando dunque vedrete presente nel luogo santo il tempio della cristianità – l’abominio della devastazione – il figlio prediletto di Satana, l’Anticristo, che salirà al trono stesso di Pietro , di cui parlò il profeta Daniele. Dal trono di Pietro, il figlio di Satana sarà l’anima del nuovo ordine mondiale e attraverso poderose alleanze con il potere globale politico, religioso ed economico spingerà l’umanità ad abbracciare con convinzione l’accettazione supina di un governo unico, un sistema economico unico, una religione unica, una struttura legiferante e morale unica e globale. Questo è l’abominio della devastazione, che darà inizio al momento più tragico e devastante di tutta la storia umana, Gesù in Matteo 24,21 lo racconta così: vi sarà una tribolazione grande, quale non vi è mai stata dall’inizio del mondo fino ad ora, né mai più ci sarà. E se quei giorni non saranno abbreviati, nessuno si salverebbe; ma grazie a quelli che si è scelto, quei giorni saranno abbreviati.
Ecco contro chi e che cosa Gesù ha levato la sua mano armata di quelle cordicelle, contro Satana che stava già architettando il proprio piano e contro un sistema religioso, e un sistema gerarchico di sacerdoti, teologi, biblisti, che in nome del denaro, dell’ambizione, del potere, del prestigio stava già da allora preparando la strada all’insediamento del figlio di Satana sul trono di Pietro, alla guida del mondo. Tutto quello che Satana fa e opera lo compie imitando, e scopiazzando le opere e i disegni di Dio, ma usando energie e fini opposti a quelli di Dio, per questo, come Dio Padre ha mandato suo figlio Gesù per salvare e sanare l’umanità, Satana ha fatto di tutto per mandare suo figlio, l’Anticristo, l’odioso devastatore, a sedersi a capo della cristianità e del mondo per schiavizzare e devastare l’umanità stessa. Gesù non solleva la sua cordicella sul capo dei venditori di colombe ma su quello che nel tempio, la casa di Dio, essi rappresentano: l’autostrada spianata per l’entrata di Satana nel luogo santo, il cuore della cristianità. Gesù non rovescia i tavoli dei cambiavalute, ma quello che nel tempio, la casa di Dio, rappresentano quei tavoli: la porta spalancata del tempio alle schiere mortali dei figli del male. Gesù vuole scacciare dal tempio coloro che, in nome di Dio, stanno aprendo le porte a Satana e ai suoi figli. Vuole cacciare coloro che da Gesù erano stati scelti ed eletti per essere i pescatori di uomini, i difensori dell’uomo contro il Maligno, i guaritori di ogni malattia e infermità, le guide spirituali capaci di elevare gli uomini alla conoscenza e alla sapienza del vangelo per creare un popolo nuovo, intelligente, libero, autonomo, spiritualmente avanzato nell’amore, e sono invece diventati i migliori alleati di Satana e dei suoi progetti. Benedetta frusta di cordicelle, che potrebbe ancora aprire gli occhi dei ciechi e le orecchie dei sordi, perché pazientemente continua ancora a ripetere con forza all’umanità: chi legge, comprenda.