Questa sezione presenta quotidianamente il Vangelo del Giorno accompagnato da una riflessione, insieme all'antifona e al Salmo corrispondente, che in alcuni particolari periodi dell’anno liturgico potranno essere musicati e cantati. Ogni giorno potrai vivere la Parola, leggerne il commento e scaricare tutto in formato PDF dalla sezione sinistra del sito.

Lunedì 5 Novembre 2018

31a settimana del Tempo Ordinario

Parola del giorno
Lettera ai Filippési 2,1-4; Salmo 130,1-3; Vangelo di Luca 14,12-14

Salmo 130,1-3

Custodiscimi, Signore, nella pace.

1 Signore, non si esalta il mio cuore
né i miei occhi guardano in alto;
non vado cercando cose grandi
né meraviglie più alte di me.

2 Io invece resto quieto e sereno:
come un bimbo svezzato in braccio a sua madre,
come un bimbo svezzato è in me l’anima mia.

3 Israele attenda il Signore,
da ora e per sempre.

Vangelo di Luca 14,12-14

In quel tempo, Gesù disse poi al capo dei farisei 12 che l’aveva invitato: «Quando offri un pranzo o una cena, non invitare i tuoi amici né i tuoi fratelli né i tuoi parenti né i ricchi vicini, perché a loro volta non ti invitino anch’essi e tu abbia il contraccambio. 13 Al contrario, quando offri un banchetto, invita poveri, storpi, zoppi, ciechi; 14 e sarai beato perché non hanno da ricambiarti. Riceverai infatti la tua ricompensa alla risurrezione dei giusti».

Contraccambio

Nel bordo di una delle duecento miliardi di galassie osservabili nell’universo è incastrato un piccolo pianeta dove vivono degli esseri che hanno fatto del contraccambio il senso, il significato, lo scopo, l’energia, il movimento stesso della loro vita. Gli esseri di questo piccolo pianeta sono governati internamente e interamente dall’ego, la costruzione mentale di un io illusorio che sostituisce la vera essenza pneumopsichica dell’uomo creato da Dio. Per l’ego di questi esseri è assolutamente indispensabile vivere del contraccambio e nel contraccambio, per questi esseri il contraccambio è obbligatorio per alimentare la competizione, imprescindibile per mantenere il controllo, irrinunciabile per gestire il potere, inevitabile per creare il conflitto. Il contraccambio è la forza gravitazionale stessa dell’ego, che tutto attira a sé. L’ego non pensa, non sceglie, non agisce mai secondo il significato, il valore, il senso, la validità di una realtà, ma sempre, solo e unicamente per il contraccambio che ne può ricevere, compie ogni cosa esclusivamente per la ricompensa, per un ritorno, una contropartita. Il contraccambio controlla tutto ed è sempre continuamente tenuto sotto controllo, perché è sempre artificioso e calcolato anche quando è innestato nell’abitudine, è sempre intenzionale anche quando sembra inconsapevole, è sempre atteso, voluto, messo in conto, sognato, valutato, deliberato anche se taciuto. Il contraccambio è sempre, sempre meditato e premeditato, anzi, il contraccambio è il cuore stesso della meditazione e del dialogo interiore dell’ego. Tutto può diventare merce del contraccambio, denaro, cose, prestigio, uomini, donne, cibo, religioni, ideologie, paura, violenza, giustizia, preghiera, vita, morte, lavoro, divertimento, affetti, relazioni, sicurezza, e mille, mille altre realtà. Il contraccambio fa tutto quello che fa per crearsi un posto dentro le persone, un posto dentro la loro mente, dentro il loro cuore, dentro la loro stima, attenzione e interesse. Il contraccambio si sente bene solo se riesce a essere importante per gli altri, si sente ottimamente se ottiene di essere indispensabile, si sente in modo superlativo se arriva a considerarsi insostituibile. Il contraccambio vive per creare relazioni e genera il più perverso, micidiale e satanico dei legami, il possesso. Il possesso è sempre contraccambio, si può travestire in qualsiasi forma di comportamento e legame etico e legittimo, come unità, servizio, disponibilità, favore, coesione, accordo, sintonia, complicità, solidarietà, affiatamento ma, in realtà, è solo e unicamente ricatto affettivo, viscido mercato, crudele scambio, infido commercio, brutale traffico, subdola complicità, spietato interesse. Il contraccambio è quel sistema mentale che offre a un bambino protezione, cura, un tetto e da mangiare a costo di doveri, impegni, fatiche, sudore, sacrifici, privazioni, rinunce, per poi un giorno arrivare a sbraitargli addosso: con tutto quello che ho fatto per te! Il contraccambio crea quel tipo di legami che sono perfetti e in equilibrio fino a che sei obbediente, consenziente, accomodante, remissivo, ma in realtà si tratta solo di baratti affettivi, perché, non appena manifesti dissenso, agli occhi del contraccambio diventi un ingrato, appena sei in disaccordo, diventi un contestatore insolente, appena non sei più ciecamente disponibile, sei un prepotente egoista e, se non ti lasci possedere, sei inservibile, puoi essere eliminato, distrutto. È il contraccambio che genera quel tipo di legami per cui una persona può affermare che suo figlio è tutta la sua vita e non potrebbe vivere senza di lui. Il contraccambio può dire questo della figlia, della moglie, del marito, dell’amante, del compagno, del lavoro, del divertimento, della casa. Il contraccambio si maschera dietro la condivisione ma è solo partecipare a un calcolo, si mescola nella complicità ma è solo sintonia nello scambio, si combina con l’unità ma è solo guadagno reciproco. Il contraccambio risponde a interessi di ogni tipo e avvantaggia il possesso, e, con il tempo, crea sulla terra solo soggezione, subordinazione, senso di inferiorità, dipendenza, sudditanza. Senza prevedere il contraccambio, l’ego resterebbe completamente desostanziato. Quando non riceve il contraccambio, l’ego dapprima resta esterrefatto, disorientato, sbalordito, come imbalsamato, poi si sente tradito, ingiustamente trattato, depresso, inerte, senza energia, e poi si arrabbia, si arrabbia a morte. Il sistema del contraccambio è la piaga psichica più profonda dell’umanità, la sua più mortale, contagiosa epidemia spirituale.
Se si togliesse il contraccambio dalla vita dell’uomo, cosa resterebbe di tutto quello che l’uomo pensa e compie ogni giorno, in questo piccolo pianeta?
Per il Maestro Unico l’esempio del pranzo e della cena è utile per spiegare all’umanità di questo pianeta che cos’è il contraccambio, ma è evidente che non parla solo del contraccambio in fatto di pranzi e cene. Il Maestro rivela con chiarezza quanto può essere deviante e pericoloso il contraccambio, quanto possa rinchiudere il cuore di un uomo in detenzione nella prigione dell’interesse, quanto possa incatenare la mente di un uomo dentro l’isolamento dell’ossessione, del possesso. Vivere il sistema del contraccambio umano non permette all’energia divina e intelligente dell’amore di raggiungere il cuore e la psiche dell’uomo e così l’uomo rimane in uno stato ipoenergetico e ignorante.
Il contraccambio è energia che si muove, sempre ed esclusivamente, secondo condizioni e calcoli, l’amore è energia che si muove, sempre ed esclusivamente, senza condizioni e in modo anticipato. L’amore che ha spinto il Maestro Unico a incarnarsi e a far visita a questo pianeta è un amore sempre anticipato e sempre incondizionato e per questo tutto può salvare, guarire e rinnovare. L’amore si fonda sulla potenza della gratuità e sulla grazia della gratitudine, gratuità e gratitudine anticipate e incondizionate. È la gratuità che sviluppa l’energia dell’amore, il contraccambio sviluppa solo l’interesse. Il Maestro Unico indica che gli abitanti di questo pianeta potrebbero finalmente iniziare ad abbandonare il sistema del contraccambio, cominciando a invitare a cena e a pranzo, cioè a invitare alla tavola imbandita del benessere, della libertà, della prosperità, tutti coloro che, per effetto del contraccambio prolungato nei millenni, sono diventati poveri, miseri, ammalati, ignoranti, deboli, schiavi, tristi, sviliti, oppressi. Quello che gli uomini e le donne di questo pianeta chiamano amore non è amore gratuito, senza condizioni, anticipato e grato, non è amore, è un’altra cosa, e non è per la vita di adesso, né per quella di sempre.