Il Tempio al tempio
Gesù inizia a parlare al mondo dal tempio, dal centro storico, intellettuale e teologico del popolo e della storia d’Israele, seduto in mezzo ai maestri della legge mentre li ascolta e li interroga e, da quel momento, si sostituisce a loro e al tempio, rivelando all’umanità di essere l’unica vera sorgente e sede della sapienza, del sapere e della verità. Ora è Gesù il Tempio, Tempio che insegna, guida, illumina e rivela.
Nel tempio – la costruzione che ospitava il Santo dei Santi, il luogo dove secondo il popolo ebraico Dio aveva posto la sua tenda – ed esattamente in un punto particolare del tempio, sul pinnacolo, la sua parte più alta, la sua sommità, nel luogo dove i sacerdoti suonavano lo shofar, proprio su quel punto Satana tenta Gesù.
Satana incontra Gesù proprio nel cuore del cuore del suo popolo, lo incontra nel luogo che ne rappresenta l’essenza spirituale, nel luogo che è la tenda terrena in cui Dio incontra il suo popolo e il popolo incontra il suo Dio, e di questo luogo sceglie il vertice fisico più alto.
Qui, sul pinnacolo, Gesù vince Satana e ogni sua possibile tentazione, qui, sul pinnacolo, Gesù si sostituisce per sempre al vecchio tempio e lui diventa il luogo vivo ed eccelso in cui il popolo può incontrare Dio e Dio il suo popolo, il luogo dove l’umanità può imparare a riconoscere il male e a vincerlo compiendo l’amore e il bene. Ora è Gesù il Tempio, il Tempio dell’incontro.
Alla fine della sua vita terrena Gesù è condannato a morte dai sacerdoti del tempio e, nell’istante in cui muore in croce, proprio in quell’istante, il mondo e il tempo dei sacerdoti del tempio finiscono. Nel momento della morte di Gesù, infatti, il velo del tempio si squarcia in due da cima a fondo (Matteo 27,51), si squarcia cioè per sempre quel “muro” di divisione, quella barriera di separazione che vi era tra gli uomini e il luogo dove risiedeva Dio, la stanza del Santo dei Santi, dove poteva accedere solo il sommo sacerdote nel giorno dell’espiazione. Quel pezzo di stoffa simboleggiava il velo della non conoscenza che separa l’uomo da Dio, era simbolo di divisione e non di unione tra Dio e l’uomo e tra l’uomo e Dio. Ora Gesù, il nuovo Tempio, ha rotto il velo, ha sciolto la nube, ha infranto il muro di separazione che l’uomo aveva eretto tra se stesso e Dio, che i sacerdoti avevano eretto tra loro e il popolo, che il popolo aveva eretto tra sé e gli altri popoli.
Dopo la visita di Gesù sulla terra, i sacerdoti del tempio, il tempio stesso, i dirigenti della religione ebraica appartengono a una storia vecchia, una storia passata, che non ha più senso di esistere e in cui il nuovo popolo di Dio non può più trovare nulla di vitale, nulla di realmente capace di donargli il vero progresso spirituale. Una cosa è certa, nessuno degli uomini che Gesù sceglie per guidare la nascita del nuovo popolo, appartiene nel modo più assoluto al vecchio mondo, alla gerarchia sacerdotale del tempio, né ai vari gruppi della dirigenza religiosa e politica del tempo. Gesù è il Tempio e non ha più bisogno del tempio né degli uomini del tempio, uomini che in questa generazione si sono trasformati in lupi rapaci che sbranano e avvelenano il popolo di Dio. Gesù non può più permettere che il destino del suo popolo sia nelle mani di questi dirigenti assetati di potere, ricchezza e che usano il nome di Dio per estendere i propri interessi e ingannare la mente e il cuore della gente. Gesù si sta preparando un popolo nuovo e ben disposto, e i signori del tempio, che oggi come allora non sanno riconoscere i segni dei tempi e abbracciare con amore e umiltà la novità dello Spirito di Gesù, non faranno parte del nuovo popolo di Dio e rimarranno come vecchie pietre al sole a segnare una strada dove nessuno vuole più camminare.
Gesù sta tornando e si sta preparando un popolo pronto ad amarlo e a seguirlo con amore e dedizione, e nessuno, assolutamente nessuno del vecchio tempio, delle vecchie gerarchie di potere faranno parte di questa rinascita, perché sono così concentrate e occupate a mantenere il loro potere e prestigio da non essere minimamente in grado di cogliere in modo intelligente e umile la potenza e la vita dei passi inediti dello Spirito del nuovo tempo che sta per sbocciare.
