Nelle mani di chi - Incalcolabile il numero...

Nelle mani di chi

Incalcolabile il numero degli uomini e delle donne che, lungo la storia umana, hanno chiesto, implorato, cercato, inseguito, invocato salvezza. Incalcolabile il numero degli uomini e delle donne che, lungo la storia umana, si sono proposti, presentati, esibiti come salvatori dell’umanità. Incalcolabile il numero degli uomini e delle donne che, lungo la storia umana, sono stati segnalati, candidati, indicati, annunciati come salvatori dell’umanità. Incalcolabile il numero degli uomini e delle donne a cui l’umanità, lungo la sua storia, si è affidata e consegnata per essere salvata. L’umanità ha messo la propria vita nelle mani di ladri, ciarlatani, maghi, istrioni, imbonitori, strilloni, indovini, stregoni, re, imperatori, pur di essere salvata, ma nessuno è mai riuscito a garantirle giorni di pace e di felicità. L’umanità ha consegnato la propria dignità, libertà, onore, creatività, intelligenza nelle mani di uomini di filosofia, uomini di religione, uomini di mercato, uomini di potere, uomini di politica, uomini di guerra, ma nessuno è riuscito ad assicurarle giorni di pace e di felicità. Presa dalla disperazione e dalla paura, l’umanità ha ceduto ai poteri costituiti persino la propria capacità e possibilità di pensare autonomamente e in modo indipendente, impedendo allo Spirito di Dio di risvegliarla attraverso l’uso dell’intelligenza e della percezione spirituale. I sistemi costituiti del potere, ai quali l’umanità ha dato ogni autorità e potere, non si sono certo fatti sfuggire l’occasione straordinaria di approfittare di questa opportunità, per sfruttare tutte le energie dell’umanità a proprio, esclusivo vantaggio e interesse, sottomettendo l’uomo ai propri capricci e voluttà. I dispotici poteri umani si sono fatti forti della necessità dell’uomo di essere salvato e guarito e si sono spacciati come i suoi salvatori e guaritori per eccellenza, anzi hanno fatto sempre credere di essere gli strumenti di salvezza che Dio stesso aveva destinato, costituito, inviato per il bene dell’umanità. I poteri forti si sono fatti così prepotenti e oppressivi nei confronti dell’umanità, e il sistema dell’addestramento è tale, che, in nome della sicurezza, della legge, della democrazia, il crimine più efferato che l’uomo può compiere oggi è il crimine di pensiero, di pensiero libero, indipendente, personale, autonomo.
Il vecchio Simeone, che Gesù appena nato incontra nel tempio, rappresenta quella piccola parte di umanità che non ha mai affidato la propria vita agli uomini e al potere umano per essere salvata e guarita ma sempre e solo a Dio e al suo amore. Simeone rappresenta quella piccola parte di umanità che in ogni tempo sa mantenere e rispettare, anche sotto il peso dell’oppressione e della persecuzione, l’amore per la libertà che Dio ha donato ai suoi figli, il profondo sacro timore-amore per Dio, prima che per qualsiasi forma di potere umano. Simeone rappresenta coloro che dentro il cuore sanno che l’uomo non può salvare l’uomo, sanno che solo Dio può salvare e guarire. Simeone, e quella piccola parte di umanità che non si è mai consegnata all’uomo per essere salvata e guarita, prende in braccio Yeshua, Colui che Sana e Salva, lo sente Re, e sa che la ricerca, l’attesa è terminata, quel bambino che tiene teneramente in braccio è Colui che Sana e Salva e non ce ne sono altri. Simeone sente e sa che da quel giorno non occorrerà più perlustrare le stelle e scandagliare i testi sacri, esaminare uomini e donne alla ricerca di Colui che Sana e Salva. Colui che Sana e Salva è qui e Simeone rilascia ogni tensione e aspettativa, si lascia andare tra le braccia di Colui che tiene in braccio e canta: Ora puoi lasciare, o Signore, che il tuo servo vada in pace, secondo la tua parola, perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza, preparata da te davanti a tutti i popoli: luce per rivelarti alle genti e gloria del tuo popolo, Israele».

Nota per il lettore
Puoi ascoltare il brano Luca 2,29-32 musicato e cantato col titolo Ora sciogli, nella sezione Musica per lodare.

Vangelo di Luca 2,22-35

22 Quando furono compiuti i giorni della loro purificazione rituale, secondo la legge di Mosè, Maria e Giuseppe portarono il bambino Gesù a Gerusalemme per presentarlo al Signore - 23 come è scritto nella legge del Signore: «Ogni maschio primogenito sarà sacro al Signore» - 24 e per offrire in sacrificio una coppia di tortore o due giovani colombi, come prescrive la legge del Signore. 25 Ora a Gerusalemme c’era un uomo di nome Simeone, uomo giusto e pio, che aspettava la consolazione d’Israele, e lo Spirito Santo era su di lui. 26 Lo Spirito Santo gli aveva preannunciato che non avrebbe visto la morte senza prima aver veduto il Cristo del Signore. 27 Mosso dallo Spirito, si recò al tempio e, mentre i genitori vi portavano il bambino Gesù per fare ciò che la Legge prescriveva a suo riguardo, 28 anch’egli lo accolse tra le braccia e benedisse Dio, dicendo: 29 «Ora puoi lasciare, o Signore, che il tuo servo vada in pace, secondo la tua parola, 30 perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza, 31 preparata da te davanti a tutti i popoli: 32 luce per rivelarti alle genti e gloria del tuo popolo, Israele». 33 Il padre e la madre di Gesù si stupivano delle cose che si dicevano di lui. 34 Simeone li benedisse e a Maria, sua madre, disse: «Ecco, egli è qui per la caduta e la risurrezione di molti in Israele e come segno di contraddizione 35 – e anche a te una spada trafiggerà l’anima –, affinché siano svelati i pensieri di molti cuori».