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La legge uccide

La legge protegge solo se stessa. Alla legge non interessa la giustizia, nessun tipo di giustizia. Anche alla giustizia non interessa la giustizia, in realtà il colpevole o l’innocente alla legge non interessano nel modo più assoluto, non provocano alcun mutamento emotivo, alcuna vibrazione, alcun legame, interesse, dedizione, cura.
Alla legge e alla giustizia interessa unicamente salvare il procedimento stesso della legge e della giustizia. La legge non potrà mai essere uguale per tutti per il semplice fatto che la legge viene, deve e può essere continuamente interpretata. L’interpretazione è per sua essenza parziale e non protegge nulla se non il procedimento stesso dell’interpretazione.
Solo l’amore protegge l’armonia, ha cura per il bene vero, vibra per la realtà dell’uomo reale, solo l’amore ha la visione reale della realtà. La legge non ha visione della realtà, dell’uomo reale, non può averla per antonomasia; la forza distruttiva della legge sta proprio nel fatto che non può esserle richiesta alcuna forma di collegamento con la realtà, nessuna realtà reale.
Le parole del Padre, le procedure divine per la felicità dell’uomo stupendamente uscite dalla bocca stessa del Logos divino Gesù, vengono fagocitate dai processi velenosi della mente vipera – Gesù chiama razza di vipere gli uomini che si adoperano per questo processo –, che trasforma le parole divine in leggi e precetti impiegati per addormentare la profezia, giustificare torture e massacri, saccheggi e imbrogli, stimolare avversioni e ribellioni unicamente con lo scopo di ristabilizzare i poteri forti, e alla fine di dividere, dividere, dividere. La legge e la giustizia senza amore sono una ghigliottina che tutti si sentono in diritto, in nome di Dio e della verità, di far scattare sul collo di chiunque.
La grazia e l’efficacia di una santa procedura, lo shabbat, da Dio stesso dettata per la magnificenza della vita dell’uomo, sono state così inquinate e avvelenate dalle menti vipera, che Gesù, il Figlio di Dio incarnato in questa umanità, si trova a non poter più guarire e amare in giorno di sabato, venendo accusato di non rispettare lo shabbat perché desidera salvare, soccorrere, curare un ammalato.
Gesù si indigna, Gesù Dio rimane senza fiato di fronte alla durezza e alla stupidità di questi cuori. Forse Gesù in quel momento avrà pensato di aver sbagliato pianeta.

Vangelo di Marco 3,1-6

In quel tempo, Gesù 1 entrò di nuovo nella sinagoga. Vi era lì un uomo che aveva una mano paralizzata, 2 e stavano a vedere se lo guariva in giorno di sabato, per accusarlo.
3
Egli disse all’uomo che aveva la mano paralizzata: «Àlzati, vieni qui in mezzo!» 4 Poi domandò loro: «È lecito in giorno di sabato fare del bene o fare del male, salvare una vita o ucciderla?» Ma essi tacevano. 5 E guardandoli tutt’intorno con indignazione, rattristato per la durezza dei loro cuori, disse all’uomo: «Tendi la mano!» Egli la tese e la sua mano fu guarita. 6 E i farisei uscirono subito con gli erodiani e tennero consiglio contro di lui per farlo morire.