L’amore guida - Se mi amate...

L’amore guida

Se mi amate, osserverete i miei comandamenti. Letteralmente: se mi amate, le procedure, quelle di me osserverete. Gesù qui usa il verbo agapào, “amo, accolgo con amore”, che significa amore nella sua accezione più piena. È un termine questo che indica l’amore senza nessuna condizione, differenziandosi, nella lingua greca, da altri due verbi usati per esprimere in qualche modo l’amore: erào – cioè l’amare attraverso il desiderio, la passione, l’attrazione, spinti dalla seduzione della bellezza e del piacere – e filèo – amare nell’accezione di inclinazione affettiva, amichevole, benevolente, che si esprime nel desiderio e capacità di prendersi cura dell’altro attraverso la sollecitudine, l’ospitalità, la premura.
Agapào, che nella lingua greca, rispetto agli altri due, è un verbo meno usato e anche di più tarda comparizione, all’interno del vangelo è la traduzione dell’antichissima radice ebraica hv, con cui si esprime l’amore vicendevole tra uomo e donna (Cantico 8,6), ogni tipo di legame spirituale, la radice fondante della convivenza sociale: Amerai il prossimo tuo come te stesso (Levitico 19,18), e il rapporto intimo e profondo con Dio. Agapào è amare con predilezione, è preferire, è sempre senza merito e totalmente gratuito, agapào è nel vangelo la nuova legge, la nuova direttiva, è la procedura per entrare dentro una nuova realtà, è un nuovo e sconosciuto modo di vivere.
Gesù dice: Se mi amate, osserverete i miei comandamenti, e pone l’accento su qualcosa di veramente inedito rispetto al nostro modo di intendere l’aderenza e la sequela del vangelo. Secondo il nostro modo consueto e radicato di pensare, Gesù avrebbe dovuto dire: se voi osservate i miei comandamenti, allora mi amerete. In realtà Gesù afferma il contrario. È l’amore che muove il desiderio e la volontà di seguire le procedure di Gesù. Amore e osservanza sono di certo molto legati e dipendenti, ma Gesù sottolinea il primato dell’amore sulla volontà e sull’osservanza. Sembra una distinzione sottile e inutile, ma è potente e luminosissima. Secondo Gesù non è la volontà, la decisione che genera l’amore, ma è l’amore per Lui che motiva la volontà, guida la decisione, genera l’osservanza della sua Parola. Solo se impariamo ad amare Gesù e nella misura in cui riusciamo ad amarlo con tutto il cuore, la mente e l’anima, siamo in grado di osservare e mettere in pratica le sue procedure. La volontà non muove sempre l’amore, l’amore muove sempre la volontà.
Ma da soli riusciremo mai a vivere quest’amore? No, mai. Ecco perché Gesù aggiunge alle sue procedure anche la sorgente generatrice dell’energia che ci è indispensabile per amarlo così: pregare il Padre che ci doni il Paraclito Difensore e Consolatore, lo Spirito stesso dell’amore. L’Amore si riceve dall’Amore e da nessun’altro.

Vangelo di Giovanni 14,15-21

In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: 15 «Se mi amate, osserverete i miei comandamenti; 16 e io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Paràclito perché rimanga con voi per sempre, 17 lo Spirito della verità, che il mondo non può ricevere perché non lo vede e non lo conosce. Voi lo conoscete perché egli rimane presso di voi e sarà in voi.
18
Non vi lascerò orfani: verrò da voi. 19 Ancora un poco e il mondo non mi vedrà più; voi invece mi vedrete, perché io vivo e voi vivrete. 20 In quel giorno voi saprete che io sono nel Padre mio e voi in me e io in voi. 21 Chi accoglie i miei comandamenti e li osserva, questi è colui che mi ama. Chi ama me sarà amato dal Padre mio e anch’io lo amerò e mi manifesterò a lui».