L’Adagiato fa adagiare ... Il comando

L’Adagiato fa adagiare

Il comando di Dio Gesù verso gli uomini prima di servirli di ogni bene e ricchezza, pace e luce è di farli sedere tutti. Gesù comanda per i suoi figli un verbo bellissimo, anaklìno, “faccio adagiare, inclinare, sdraiare, giacere”.
Anaklìnein indica l’essere in posizione sdraiata come si mangia, indica quindi l’atto di reclinarsi per mangiare, di stare a tavola a mangiare, a pranzo, di sedersi a mangiare”. Mangiare sdraiati a tavola era un’usanza greca che passò poi nella cultura ebraica: mangiare sdraiato era proprio dell’uomo libero, mai e poi mai un servo o uno schiavo poteva mangiare in questa posizione. Chi poteva mangiare sdraiato, colui che poteva permettersi il verbo anaklìno, era l’uomo che poteva farsi servire, era un “signore”, un agiato, un ricco di ogni bene.
L’Adagiato del Padre, prima di passare a servire i suoi figli di pane fragrante e inatteso, li fa adagiare morbidamente sull’erba. Prima di rivelare la sua sapienza nelle beatitudini, Gesù fa adagiare il suo popolo nella pace e nel morbido manto verde che copre la collina. Prima di distribuire tutta la ricchezza dei suoi doni nell’ultima cena, Gesù fa adagiare gli apostoli nella tranquillità e nella pace di una tavola imbandita.
È una peculiarità, una caratteristica di Gesù, dell’Adagiato del Padre, adagiare i suoi figli prima di far godere loro dei doni della sua compassione e della sua provvidenza, e in questo modo renderli consapevoli della loro regalità e figliolanza divina.
Non esiste secondo, non c’è vicenda umana in cui, in qualche modo, Gesù non ci conceda di vivere senza prima averci adagiati nella tenerezza della sua presenza. Quasi sicuramente di questo non ci renderemo mai conto, per tutta la vita, ma è così, è sempre così, ogni istante è così.
Se confidiamo nelle mani e nel cuore di Dio, nella vita non saremo mai buttati là, mai un solo istante, ma sempre adagiati, protetti, curati e pacificati.

Vangelo di Marco 6,34-44

In quel tempo, 34 sceso dalla barca, Gesù vide una grande folla, ebbe compassione di loro, perché erano come pecore che non hanno pastore, e si mise a insegnare loro molte cose.
35
Essendosi ormai fatto tardi, gli si avvicinarono i suoi discepoli dicendo: «Il luogo è deserto ed è ormai tardi; 36 congedali, in modo che, andando per le campagne e i villaggi dei dintorni, possano comprarsi da mangiare». 37 Ma egli rispose loro: «Voi stessi date loro da mangiare». Gli dissero: «Dobbiamo andare a comprare duecento denari di pane e dare loro da mangiare?». 38 Ma egli disse loro: «Quanti pani avete? Andate a vedere». Si informarono e dissero: «Cinque, e due pesci».
39
E ordinò loro di farli sedere tutti, a gruppi, sull’erba verde. 40 E sedettero, a gruppi di cento e di cinquanta. 41 Prese i cinque pani e i due pesci, alzò gli occhi al cielo, recitò la benedizione, spezzò i pani e li dava ai suoi discepoli perché li distribuissero a loro; e divise i due pesci fra tutti.
42
Tutti mangiarono a sazietà, 43 e dei pezzi di pane portarono via dodici ceste piene e quanto restava dei pesci. 44 Quelli che avevano mangiato i pani erano cinquemila uomini.