Gratuità - L’amore...

Gratuità

L’amore è tale solo se è gratuito. L’amore si fonda sull’assoluta libertà e gratuità delle scelte e dei gesti. Chi dice di amare e poi chiede una qualsiasi cosa in contraccambio per quello che dona e compie, in realtà non ama, non conosce l’amore, non vive nell’amore, non genera amore. Quando le persone dicono tra loro frasi del tipo “con tutto quello che ho fatto per te”, “se mi ami davvero, devi fare questo e quello”, “se vuoi che ti ami, devi cambiare, devi essere diverso”, stanno rivelando che il loro cuore non ha mai battuto per l’amore ma per l’opposto dell’amore, per il possesso.   
Quando l’uomo, per quello che compie, attende una ricompensa di qualsiasi tipo, un compenso, un pagamento, un riconoscimento, non è nella gratuità. Quando l’uomo, per quello che compie, si aspetta una retribuzione di qualsiasi tipo, sotto forma di gratificazione, apprezzamento, approvazione, non è nella gratuità. Quando l’uomo, per quello che compie, desidera un premio di qualsiasi tipo, anche sotto le forme del plauso, del successo, del consenso, non è nella gratuità. Quando l’uomo compie quello che compie per soddisfare le aspettative altrui, per essere all’altezza delle attese degli altri, per essere al centro dell’attenzione, per generare negli altri forme di dipendenza, obbedienza, sottomissione, controllo, non è nella gratuità. Quando l’uomo non è nella gratuità, non può in alcun modo essere nell’amore, non può provare amore, generare amore, gustare amore. Quando l’uomo non è nell’amore, non può essere felice, non può essere nella gioia e, se non è nella gioia, non è in Dio. La gratuità permette di essere e vivere in Dio.
La gratuità è uno spirito libero, è lo spirito stesso della libertà. L’uomo anela da milioni di anni alla libertà ma non sarà mai libero e liberato fino a che non comprenderà e prenderà coscienza del fatto che, se non impara a vivere nella gratuità, non potrà mai essere un uomo libero. Come la libertà del gesto dà vita alla gratuità, così la gratuità, dovunque si muove e vive, genera libertà e liberazione. La fonte e la sorgente della libertà è la gratuità. La gratuità non si muove secondo le pressioni di un qualsiasi tipo di giudizio, nemmeno del giudizio di valore. La gratuità non fa un solo passo spinta dal merito, incatenata al dovere, abbagliata dal premio, asservita alla virtù, in nome della meritocrazia, perché la gratuità sa perfettamente che, se nella vita di uomo non c’è alcuna forma di gratuità, quell’uomo si incatenerà a ogni forma di attaccamento e vivrà prigioniero del possesso. La gratuità vola alto sopra qualsiasi forma di ricompensa, retribuzione, regalo, compenso, pagamento, contropartita, perché la gratuità sa perfettamente che, se nella vita di un uomo non c’è alcuna forma di gratuità, quell’uomo rimarrà inevitabilmente sommerso dall’avidità e affogherà nel fango della voracità. La gratuità compie ogni cosa per un unico motivo: moltiplicare ovunque il benessere, l’armonia e la gioia. La gratuità, quando batte nel cuore di un uomo e ne orienta l’intelligenza, è già sorgente di gioia, perché vivere la gratuità è già vivere la gioia.

Vangelo di Luca 14,12-14

In quel tempo, Gesù disse poi al capo dei farisei 12 che l’aveva invitato: «Quando offri un pranzo o una cena, non invitare i tuoi amici né i tuoi fratelli né i tuoi parenti né i ricchi vicini, perché a loro volta non ti invitino anch’essi e tu abbia il contraccambio. 13 Al contrario, quando offri un banchetto, invita poveri, storpi, zoppi, ciechi; 14 e sarai beato perché non hanno da ricambiarti. Riceverai infatti la tua ricompensa alla risurrezione dei giusti».