Giovedì 6 aprile 2023

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Symphonein Celebriamo la Pasqua 2023

L’esperienza intima o comunitaria della preghiera e della lode a Dio è un’esperienza del cuore e dello spirito. Ogni ripresa audio-video, e la relativa trasmissione pubblica o privata, ne tradisce profondamente il valore, ne snatura il senso, ne annulla l’efficacia. Durante Symphonein, nel sito di People in Praise non avrà luogo alcun evento online, né alcuna trasmissione in streaming.
Qualsiasi altra esperienza analoga, organizzata da chiunque e riferita a People in Praise, o che comunque utilizza il materiale di People in Praise, dovrà attenersi a quanto sopra.

 

Giovedì 6 aprile 2023, ore 17:00
Cena del Signore

Indicazioni sul metodo
Scegliamo un ambiente raccolto.

Se possibile, esponiamo un’immagine della Sindone da illuminare con tre candele, sulla quale raccogliere morbidamente lo sguardo.
Facciamo precedere alla preghiera alcuni istanti di silenzio e di raccoglimento.
Può essere molto utile sincronizzarsi sul proprio respiro.
Viviamo le diverse parti della preghiera con calma e tranquillità, senza ansia né fretta.
La fretta è nemica della preghiera e dell’unione con Dio.
 


Traccia per la preghiera

Guida:    Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.
Tutti:      Amen.
Guida:    Benediciamo Dio, origine e fonte di ogni bene.
Tutti:      Amen.

Ripetiamo la seguente invocazione molto lentamente, quasi sottovoce, per qualche minuto, per poi concluderla con tre Gloria al Padre.

Tutti:    Spirito Santo Paraclito, Consolatore e Difensore,
            guida e ispira la nostra preghiera. Amen.

            Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo
            com’era nel principio, e ora e sempre nei secoli dei secoli.
            Amen. (tre volte)

Loda il Signore

Salmo 145,6c-10

Loda il Signore, anima mia.

6 Il Signore rimane fedele per sempre,
7 rende giustizia agli oppressi,
dà il pane agli affamati.
Il Signore libera i prigionieri.

8 Il Signore ridona la vista ai ciechi,
il Signore rialza chi è caduto,
il Signore ama i giusti,
9 il Signore protegge i forestieri.

Egli sostiene l’orfano e la vedova,
ma sconvolge le vie dei malvagi.
10 Il Signore regna per sempre,
il tuo Dio, o Sion, di generazione in generazione.

Il Signore è il mio pastore

Salmo 22,1-6

Il Signore è il mio pastore: non manco di nulla.

1 Il Signore è il mio pastore:
non manco di nulla.
2 Su pascoli erbosi mi fa riposare,
ad acque tranquille mi conduce.
3 Rinfranca l'anima mia.

Mi guida per il giusto cammino
a motivo del suo nome.
4 Anche se vado per una valle oscura,
non temo alcun male, perché tu sei con me.
Il tuo bastone e il tuo vincastro
mi danno sicurezza.

5 Davanti a me tu prepari una mensa
sotto gli occhi dei miei nemici.
Ungi di olio il mio capo;
il mio calice trabocca.

6 Sì, bontà e fedeltà mi saranno compagne
tutti i giorni della mia vita,
abiterò ancora nella casa del Signore
per lunghi giorni.

 

Segue la lettura dal Libro dell’Èsodo da parte di un lettore; la lettura sia eseguita tranquillamente, senza fretta, facendo risuonare sia le parole che il senso del testo.

Libro dell’Èsodo 12,1-8.11-14

In quei giorni, 1 il Signore disse a Mosè e ad Aronne in terra d’Egitto: 2 «Questo mese sarà per voi l’inizio dei mesi, sarà per voi il primo mese dell’anno. 3 Parlate a tutta la comunità d’Israele e dite: “Il dieci di questo mese ciascuno si procuri un agnello per famiglia, un agnello per casa. 4 Se la famiglia fosse troppo piccola per un agnello, si unirà al vicino, il più prossimo alla sua casa, secondo il numero delle persone; calcolerete come dovrà essere l’agnello secondo quanto ciascuno può mangiarne.
5 Il vostro agnello sia senza difetto, maschio, nato nell’anno; potrete sceglierlo tra le pecore o tra le capre 6 e lo conserverete fino al quattordici di questo mese: allora tutta l’assemblea della comunità d’Israele lo immolerà al tramonto. 7 Preso un po’ del suo sangue, lo porranno sui due stipiti e sull’architrave delle case nelle quali lo mangeranno. 8 In quella notte ne mangeranno la carne arrostita al fuoco; la mangeranno con azzimi e con erbe amare. 11 Ecco in qual modo lo mangerete: con i fianchi cinti, i sandali ai piedi, il bastone in mano; lo mangerete in fretta. È la Pasqua del Signore!
12 In quella notte io passerò per la terra d’Egitto e colpirò ogni primogenito nella terra d’Egitto, uomo o animale; così farò giustizia di tutti gli dèi dell’Egitto. Io sono il Signore! 13 Il sangue sulle case dove vi troverete servirà da segno in vostro favore: io vedrò il sangue e passerò oltre; non vi sarà tra voi flagello di sterminio quando io colpirò la terra d’Egitto. 14 Questo giorno sarà per voi un memoriale; lo celebrerete come festa del Signore: di generazione in generazione lo celebrerete come un rito perenne”».

Parola di Dio.
Rendiamo grazie a Dio.
 

Donaci o Signore il tuo amore

Salmo 32,4-5.18-20.22

Donaci, o Signore, il tuo amore: in te crediamo.

4 Retta è la parola del Signore
e fedele ogni sua opera.
5 Egli ama la giustizia e il diritto;
dell’amore del Signore è piena la terra.

18 Ecco, l’occhio del Signore è su chi lo teme,
su chi confida nel suo amore,
19 per liberarlo dalla morte
e nutrirlo in tempo di fame.

20 L’anima nostra attende il Signore:
egli è nostro aiuto e nostro scudo.
22 Su di noi sia il tuo amore, Signore,
come in te noi confidiamo.

Testo tradotto dall’ebraico

 

Momento di silenzio.

Segue la lettura del vangelo da parte di un lettore; la lettura sia eseguita tranquillamente, senza fretta, facendo risuonare sia le parole che il senso del testo.

Vangelo di Giovanni 13,1-15

1 Prima della festa di Pasqua Gesù, sapendo che era venuta la sua ora di passare da questo mondo al Padre, avendo amato i suoi che erano nel mondo, li amò fino alla fine.
2 Durante la cena, quando il diavolo aveva già messo in cuore a Giuda, figlio di Simone Iscariota, di tradirlo, 3 Gesù, sapendo che il Padre gli aveva dato tutto nelle mani e che era venuto da Dio e a Dio ritornava, 4 si alzò da tavola, depose le vesti, prese un asciugamano e se lo cinse attorno alla vita. 5 Poi versò dell’acqua nel catino e cominciò a lavare i piedi dei discepoli e ad asciugarli con l’asciugamano di cui si era cinto.
6 Venne dunque da Simon Pietro e questi gli disse: «Signore, tu lavi i piedi a me?» 7 Rispose Gesù: «Quello che io faccio, tu ora non lo capisci; lo capirai dopo». 8 Gli disse Pietro: «Tu non mi laverai i piedi in eterno!» Gli rispose Gesù: «Se non ti laverò, non avrai parte con me». 9 Gli disse Simon Pietro: «Signore, non solo i miei piedi, ma anche le mani e il capo!» 10 Soggiunse Gesù: «Chi ha fatto il bagno, non ha bisogno di lavarsi se non i piedi ed è tutto puro; e voi siete puri, ma non tutti». 11 Sapeva infatti chi lo tradiva; per questo disse: «Non tutti siete puri».
12 Quando ebbe lavato loro i piedi, riprese le sue vesti, sedette di nuovo e disse loro: «Capite quello che ho fatto per voi? 13 Voi mi chiamate il Maestro e il Signore, e dite bene, perché lo sono. 14 Se dunque io, il Signore e il Maestro, ho lavato i piedi a voi, anche voi dovete lavare i piedi gli uni agli altri. 15 Vi ho dato un esempio, infatti, perché anche voi facciate come io ho fatto a voi».

Parola del Signore.
Lode a te, o Cristo.

 

Segue la lettura della riflessione da parte di un lettore.

Lavanda

La pelle è l’organo più esteso del corpo umano, ed è la prima e migliore barriera protettiva nei confronti dell’ambiente esterno. Quando la pelle viene ferita, la prima forma di cura è pulire la ferita e richiuderla in modo da evitare il più possibile che microorganismi potenzialmente patogeni possano penetrare all’interno dell’organismo.
E quando qualcuno ferisce non la nostra pelle e il corpo, ma la nostra persona, la nostra fede, la nostra libertà e sensibilità? Quando qualcuno ci fa del male, scatena cattiveria su di noi, ci calunnia, cosa succede? Come funziona?
Molto spesso il male e l’ingiustizia che crediamo ci abbiano colpiti sono non reali, sono presunti, fittizi, fasulli, mentali.
Un esempio. Renato sta male, si è arrabbiato fortemente perché ha saputo che alcuni suoi amici si sono trovati per una cena, e lui non è stato invitato. Questo è un male presunto, in realtà nessuno ha ferito nessuno. Qualcuno è stato ferito, sì. È stato ferito l’ego di Renato, l’orgoglio della sua presunzione. È stata colpita la lista infinita e paranoica delle sue aspettative. Sentirsi colpiti nella serie infinita, paranoica e arbitraria delle proprie aspettative e arrabbiarsi è la più comune forma di demenza e di follia. Chi si sente colpito da questo male fittizio non crede in Dio e non ama Dio, non si evolve, non sarà mai felice, rimane infantile e inutilizzabile per qualsiasi compito nel regno di Dio.
In questo caso non ha senso che Renato, per purificarsi, offra perdono ai suoi amici che in realtà non hanno fatto assolutamente nulla, deve piuttosto chiedere profondamente perdono a Dio e alla vita per la rabbia e il fastidio che ha provato. Chiedere perdono per la propria debolezza e stupidità, per la propria infantile arroganza e presunzione.
Ciò che ferisce veramente Renato non è l’evento, ma la rabbia e il fastidio che ha provato: questi sì sono reali e possono fargli molto, molto male nello spirito e nel corpo. Renato, chiedendo perdono e purificando il proprio cuore dalla rabbia, guarisce al tempo stesso anche la propria intelligenza dal veleno della follia. Chi si arrabbia per le aspettative che si è creato e si crea continuamente nella mente, aspettative nei confronti di Dio, della vita, degli altri, non inizia mai il proprio percorso di vita e di maturazione. 
A volte però il male, la cattiveria altrui e l’ingiustizia del mondo ci colpiscono realmente. E allora come fare?
Teresa sta male, si è arrabbiata fortemente perché al lavoro è stata trattata molto male, in modo ingiusto dai suoi colleghi che l’hanno calunniata per invidia e gelosia. Questo è un male reale, perché i colleghi hanno voluto intenzionalmente ferire Teresa e farle del male. Teresa è stata realmente ferita. Anche l’ego di Teresa è stato ferito, anche l’orgoglio e la presunzione di Teresa sono stati feriti. Anche la lista infinita e paranoica delle aspettative di Teresa è stata colpita.
In questo caso Teresa, per purificarsi, deve prima di tutto accettare che il male c’è, esiste e a volte può colpirla. Poi deve offrire perdono ai suoi colleghi di tutto cuore e insieme chiedere perdono a Dio e alla vita per tutta la rabbia e la delusione che ha provato. Deve chiedere perdono a Dio e alla vita della sua rabbia e del suo star male, perché, anche se è stata realmente colpita dalla cattiveria dei suoi colleghi, la sua rabbia e la sua delusione, estremamente pericolose per il suo spirito e per il suo corpo, dipendono non dall’evento in sé ma da quello che Teresa si è detta dentro, nel suo dialogo interiore, in occasione di quell’evento. L’emozione di rabbia che Teresa prova deriva da parole interiori velenose e ostili che Teresa si è detta contro la vita, Dio, se stessa e gli altri.
Per purificarsi e impedire agli agenti patogeni di Satana e del male di entrare nel proprio cuore deve, oltre che offrire perdono a coloro che l’hanno colpita, chiedere perdono a Dio per la rabbia e il fastidio provati, perché derivano da dialoghi interiori di non fede, dialoghi interiori che dubitano della vita, di Dio e della bellezza e della forza dell’amore.
Teresa è stata colpita dal male e dall’ingiustizia dei suoi colleghi, ma se Teresa resta nella sua rabbia e non si purifica chiedendo perdono a Dio per la propria rabbia, perde la gioia, la pace e la salute.
L’uomo che colpito dal male, dall’ingiustizia si arrabbia, si infastidisce, è un uomo che non crede e non ama Dio, perché ritiene il male e l’ingiustizia più forti e più grandi dell’amore di Dio. Per questo Gesù nelle beatitudini afferma addirittura: Beati i perseguitati a causa della giustizia, perché di essi è il regno dei cieli. Se Gesù ci chiede di accettare e vivere con gioia, amore, forza e gratitudine interiore perfino la persecuzione, il male reale, la cattiveria gratuita dell’ingiusta persecuzione, immaginiamoci se possa ritenere sensato, intelligente, evangelico, secondo Dio, arrabbiarsi per il male che ci colpisce, perdendo la gioia, la pace interiore, la forza, la fede in Dio, l’amore per la vita e il vivere. 
Che Teresa abbia ragione o torto, la rabbia che lei prova può essere purificata solo dal perdono che deve chiedere a Dio, perché, se si è arrabbiata, è solo ed esclusivamente perché una parte di lei ritiene la vita e Dio responsabili di quello che le è successo. Teresa deve chiedere perdono a Dio e alla vita perché, nel momento in cui si è sentita colpita dal male, nel proprio dialogo interiore ha scelto di provare rabbia e non fede, fastidio e non gratitudine per quello che le è accaduto.  
E poi? Poi c’è il male, la cattiveria che ciascuno di noi può compiere, consapevolmente, intenzionalmente o meno. Il primo a essere ferito dal male è proprio colui che lo compie. Questo male, questa ferita si purifica prima di tutto chiedendo perdono a Dio del male compiuto, e poi chiedendo perdono ai fratelli. 
Quando ci si ferisce la pelle o il corpo, è indispensabile pulire la ferita e poi subito ricucirla per evitare che si introducano agenti patogeni pericolosi nel corpo. Ugualmente quando ci feriamo in qualche modo con il male, sia perché dal male siamo colpiti sia perché con il male abbiamo colpito, è indispensabile purificare e ricucire la ferita con il perdono da offrire e da chiedere, altrimenti lentamente ma inesorabilmente gli agenti patogeni di Satana entrano nel cuore e nel cervello, portando via gioia, vita, evoluzione, saggezza, luce e amore, trasformando l’interno dell’uomo in un covo di rabbia, fastidio, stupidità e paura.   

PERDONO DA CHIEDERE a DIO
per tutta la paura (mancanza di fede nella vita e in Dio),
il panico, i sensi di colpa, la rabbia che ho provato
per tutte le ferite e le ingiustizie subite, reali o presunte.
PERDONO DA CHIEDERE a DIO
per tutte le ferite e ingiustizie che ho provocato
consapevole o meno.
PERDONO DA OFFRIRE AI FRATELLI
per tutte le ferite e ingiustizie ricevute.

Perché Gesù propone ai suoi amici la lavanda dei piedi? Non è forse la reciproca lavanda dei piedi la più potente, semplice, maestosa e delicata forma di purificazione dal male che possiamo ricevere e compiere? Non è forse la lavanda dei piedi che Gesù propone la più potente forma di evoluzione dell’umanità?

 

Atto di Consacrazione alla Santissima Trinità

Guida:
Questo atto di consacrazione è per chiedere a Dio la forza, la luce, la decisione ferma di:
- scegliere di obbedire a Dio e non agli uomini;
- servire Dio, come Gesù ispira nel vangelo, e non Satana, come il mondo propone;
- seminare il bene che io sono, come bel seme di Dio, e che io posso fare ogni istante, come figlio della vita;
- non combattere mai il male, ma al tempo stesso non giustificarlo né approvarlo mai.

Tutti:
Per intercessione di Maria, madre di Gesù e madre nostra,
io mi consacro completamente e interamente
a te, Padre che sei nei cieli,
a te, Signore Yeshua, Cristo Risorto,
a te, Spirito Santo Paraclito,
affido la mia vita alla custodia dei tuoi angeli santi,
invincibili esecutori della tua Parola,
perché tu possa fare di me secondo i tuoi disegni
e un giorno accogliermi nella tua gloria.

 


Durante i prossimi canti, tutta la nostra concentrazione e consapevolezza, il nostro desiderio e il nostro amore siano condensati nell’unica intenzione di preghiera: MI CONSACRO A TE, SIGNORE MIO E DIO MIO.

 

Alleluia rendete grazie

Salmo 117,1-2.16-17.22-23

Alleluia Alleluia Alleluia

1 Rendete grazie al Signore perché è buono,
perché il suo amore è per sempre.
2 Dica Israele:
«Il suo amore è per sempre».

16 La destra del Signore si è innalzata,
la destra del Signore ha fatto prodezze.
17 Non morirò, ma resterò in vita
e annuncerò le opere del Signore.

22 La pietra scartata dai costruttori
è divenuta la pietra d'angolo.
23 Questo è stato fatto dal Signore:
una meraviglia ai nostri occhi.

Padre nostro che sei nei cieli
Santificato è il tuo nome
Il tuo regno viene
La tua volontà si compie
Come in cielo così in terra
La tua volontà si compie
Come in cielo così in terra
La tua volontà si compie
Tu ci doni il pane di ogni giorno
Tu rimetti a noi i nostri debiti
Nell’istante in cui noi li rimettiamo
Ai nostri debitori
Tu non ci induci in tentazione
Ma nella tentazione ci strappi
Dal maligno
Perché tuo il regno la potenza
E la gloria ora e per sempre
Perché tuo il regno la potenza
E la gloria ora e per sempre

Avun d(e)vashmayyo
Nethqaddash sh(e)mokh
Tithe malkuthokh
Nehwe tsevyonokh
Aykan no d(e)vashmayyo
Of bar‘o nehwe tsevyonokh
Aykanno d(e)vashmayyo
Of bar‘o nehwe tsevyonokh
Hav lan lachmo d(e)sunqonan yawmono
Washvuq lan chaubayn
Aykanno dof chnan shvaqn
L(e)chayyovayn
W(e)lo ta‘lan l(e)nesyuno
Ello patson ello patson
Men bisho
Mettul d(e)dhilokhi
Malkutho w(e)chaylo w(e)theshbuchto
Mettul d(e)dhilokhi
Malkutho w(e)chaylo w(e)theshbuchto
L(e)‘olam ‘Olmin Amin

Chaire

Onore a te Maria onore a te
Piena di Grazia
Onore a te Maria onore a te
Il Signore è con te
Benedetta sei tu tra le donne
Benedetto è il frutto
Del tuo grembo Gesù

Chaire Maria Chaire Maria

Santa Maria Santa Maria
Madre del Signore
Prega per noi prega per noi
Noi figli tuoi
Ora e nell’ora del nostro ritorno
Del nostro ritorno
Alla casa del Padre

Chaire Maria Chaire Maria

 

Guida:    Per intercessione di Maria nostra Madre e dei Santi Arcangeli, ci benedice, ci accompagna, in noi dimora Dio Onnipotente, Padre, Figlio e Spirito Santo.
Tutti:      Amen.

 

Il Signore ti benedica e ti protegga
Il Signore faccia brillare il suo volto su di te
Ti sia propizio

Il Signore sollevi verso te
Il suo volto e ponga in te Pace
Il Signore sollevi verso te
Il suo volto e ponga in te Pace

 

Note:

  1. il brano Il Signore è il mio Pastore è contenuo in Chaire Yeshua 1 (cd+libro), Paolo Spoladore, Usiogope, Venezia 2012; il brano Alleluia rendete grazie è contenuo in Chaire Yeshua 2 (cd+libro), Paolo Spoladore, Usiogope, Venezia 2014; il brano Loda il Signore è contenuo in Chaire Yeshua 3 (cd+libro), Paolo Spoladore, Usiogope, Venezia 2017; i brani Avun, Chaire, Peace sono contenuti in Shiloh (cd+libro), Paolo Spoladore, Usiogope, Venezia, 2009;
  2. la riflessione “Lavanda” è stata scritta da Paolo Spoladore per People in Praise - Symphonein Celebriamo la Pasqua 2023.