Segue la lettura della riflessione da parte di un lettore.
Misure
Possono le misure di una galassia, del diametro di milioni di anni luce, che contiene miliardi e miliardi di stelle, entrare nel cervello umano ed essere comprese? No. Assolutamente.
La galassia dove si trova il nostro sistema solare, la via Lattea, ha un diametro di 105.700 anni luce. Per le nostre capacità intellettuali è una misura comprensibile? No, assolutamente no.
CI 1101 è un’ipergalassia di 6 milioni di anni luce di diametro. Può qualche intelligenza umana afferrare le misure di CI 1101? No. Virgo è un super ammasso di galassie di 110 milioni di anni luce di diametro. Quale mente può comprendere la misura di Virgo? E le misure di Laniakea, un ammasso di galassie e altri corpi celesti di 500 milioni di anni luce di diametro?
Quale cervello umano può comprendere che la galassia più lontana nel cosmo per ora scoperta è z8_GND_5296, a 13,1 miliardi di anni luce? Cosa sono 13,1 miliardi di anni luce, tenendo conto che la luce viaggia nello spazio a 299.792.458 metri al secondo?
Se il Signore e Creatore dell’universo è così paziente da permettere ai sacerdoti del tempio di condurlo in tribunale per essere accusato e condannato a morte, vuol forse dire che gli uomini possono giudicare e condannare il Signore e Creatore?
Se il Signore e Creatore dell’universo è così buono da permettere ai dirigenti del popolo di inchiodarlo in croce come un criminale, vuol forse dire che gli uomini possono trattenere con tre chiodi in una croce il Signore e Creatore?
Se il Signore e Creatore dell’universo è così mite da lasciarsi chiudere in un sepolcro, vuol forse dire che la pietra di un sepolcro, per quanto pesante, può tener chiuso il Signore e Creatore dell’universo?
Se il Signore e Creatore dell’universo è così umile da lasciare agli uomini la libertà non solo di rifiutare la sua Parola ma anche di denigrarlo, torturarlo, massacrarlo e ucciderlo, vuol forse dire che l’uomo ha il potere di eliminare il Signore e il Creatore dal cuore e dall’intelligenza dell’umanità?
Il fatto che Gesù sia paziente con l’umanità rende forse la prepotenza dell’uomo capace di vincere Gesù? Il fatto che Gesù sia buono con l’umanità rende forse la violenza dell’uomo capace di eliminare Gesù? Il fatto che Gesù sia mite e gentile con l’umanità rende forse l’uomo capace di soggiogare Gesù? Il fatto che Gesù sia umile con l’umanità rende forse l’uomo più potente e sapiente di Gesù?
Il fatto che Gesù lasci libero l’uomo di trattarlo come desidera non significa assolutamente che l’uomo possa qualcosa contro Gesù. L’uomo non può in alcun modo trattenere in sé le misure di Dio, né fermare i suoi progetti o limitare i suoi piani. Dio non può in nessun modo essere trattenuto dalle misure dell’uomo.
Gesù, da vivo, concede ai sacerdoti del tempio, ai dirigenti del popolo e a tutti i suoi nemici che sono al servizio delle forze della morte, di esercitare la loro forza nei suoi riguardi. Ma, contro Gesù Risorto, tutte le potenze della morte non possono nemmeno un fiato.
Le potenze della morte possono organizzare la tragica uccisione di Gesù come un sanguinolento teatro sotto gli occhi di tutti. Ma, dopo la risurrezione di Gesù, le forze della morte non possono più nulla contro Gesù, infatti Gesù risorge senza sguardi umani e la prima testimone dei fatti è una persona sola: Maria Magdalena.
Questo Gesù rivela delle misure della vita in Dio.
I figli di questo mondo prendono moglie e prendono marito; ma quelli che sono giudicati degni dell’altro mondo e della risurrezione dai morti non prendono moglie né marito; e nemmeno possono più morire, perché sono uguali agli angeli e, essendo figli della risurrezione, sono figli di Dio. Che poi i morti risorgono, lo ha indicato anche Mosè a proposito del roveto, quando chiama il Signore: Dio di Abramo, Dio di Isacco e Dio di Giacobbe. Dio non è Dio dei morti, ma dei vivi; perché tutti vivono per lui (Luca 20,34-38).
Chi crede nella risurrezione di Gesù, anche quando in questo mondo osserva la potenza e la prepotenza delle forze della morte, si ritroverà nel suo cuore a essere sempre stabile nella fiducia nella vita e profondamente sempre grato a Dio e segretamente, segretamente sempre sorridente.