Segue la lettura della riflessione da parte di un lettore.
Visione
È probabile che tua mamma avesse una visione di te, un’idea di te, un’immagine di te ancora prima di concepirti. È invece assolutamente sicuro che tua mamma si è fatta un’immagine, un’idea, una visione di te, carica di aspettative, appena sei venuto alla luce. È molto improbabile che tuo padre avesse una visione di te, un’idea di te, un’immagine di te prima di sapere che tua mamma fosse incinta di te, ma è certo che anche tuo padre si è creato un’immagine, un’idea, una visione di te, carica di aspettative, appena sei venuto alla luce.
Si sono fatti una visione di te, un’idea di te i tuoi fratelli e sorelle, i nonni, e tutti gli altri parenti e familiari. Poi si sono fatti un’idea di te gli insegnanti dell’asilo, delle elementari, delle medie, delle superiori, dell’università. Gli insegnanti si sono costruiti l’idea di te attraverso esami, verifiche, prove, saggi, e hanno espresso l’idea, la visione che avevano di te con un voto, un giudizio. Anche gli amici, i compagni di gioco sono vissuti con un’idea e un’immagine che si erano fatti di te.
Fidanzati e fidanzate, mariti e mogli, tutti hanno una visione, un’idea, un’immagine di te. L’allenatore dello sport che hai praticato aveva una visione di te. Il maestro di musica, il capufficio o il superiore al lavoro, il vicino di casa, l’autista del bus che ti portava al lavoro, il fornaio che ti vendeva la merendina al mattino prima di andare a scuola, tutti si sono fatti un’idea, una visione di te. Tu stesso ti costruisci idee e visioni sugli altri continuamente.
La religione in cui credi ha una visione di te. Tutte le religioni hanno una visione di te, e sono tutte visioni diverse. Imperi, regni, re e imperatori, tutti hanno un’idea di te, una visione di te, idee e visioni tutte diverse. Filosofi, poeti, romanzieri, sceneggiatori, scultori, letterati, scienziati, medici si sono fatti un’idea dell’uomo, dell’umanità, hanno una visione propria della vita, di se stessi e degli altri. Ideologi, politici, statisti, governanti, costituzioni, partiti, tutti hanno un’idea di te, una visione di te, idee e visioni tutte diverse.
Anche tu, attraverso l’ego, ti sei fatto e costruito una visione, un’immagine, un’idea di te, della vita e degli altri.
Dalla visione che ho di una realtà o di una persona derivano le aspettative e le azioni che riguardano quella realtà o quella persona. Le aspettative e le azioni derivano sempre ed esclusivamente dalla visione che ho di una data realtà. Se un governo, un impero, una religione ha la visione secondo cui una particolare razza umana è schiava per natura, per essenza, ne conseguiranno delle aspettative e delle azioni nei confronti di quella razza. Se nella mia visione l’essere umano che ho a fianco è uno schiavo, mi aspetto che mi serva, mi obbedisca, si sottometta a me e mi faccia da schiavo come una cosa naturale, legale, giusta, e doverosa.
Se nella mia visione l’essere umano che ho a fianco è un figlio di Dio, il mio agire nei suoi confronti sarà di mettermi a suo servizio con amore, rispetto, onore.
Se la visione che ho di me è che devo vincere sugli altri, mi comporterò con la vita, con me e con gli altri in un certo modo. Se la visione che ho di me è che devo essere utile agli altri, mi comporterò con la vita, con me e con gli altri in un altro modo.
Se la visione che ho di me è che sono sulla terra per ricevere il più possibile, mi comporterò con la vita, con me e con gli altri in un modo. Se la visione che ho di me è che sono sulla terra per donare il più possibile, mi comporterò con la vita, con me e con gli altri in un altro modo.
Se la visione che ho di me è che sono figlio di mio padre e madre terreni, mi comporterò con la vita, con me e con gli altri in un modo. Se la visione che ho di me è che sono figlio di Dio, l’Onnipotente Creatore, mi comporterò con la vita, con me e con gli altri in un altro modo.
Se la visione che ho di me è che io sono servo, dipendente, assoggettato a uno stato, a un governo, mi comporterò con la vita, con me e con gli altri in un modo. Se la visione che ho di me è che sono figlio di Dio, l’Onnipotente Creatore, mi comporterò con la vita, con me e con gli altri in un altro modo.
Se la visione che ho di me è che io appartengo alla casta dei poveri e dei deboli, mi comporterò con la vita, con me e con gli altri in un modo. Se la visione che ho di me è che non appartengo a nessuna casta perché le caste sono solo invenzioni degli uomini, ma sono e mi sento un figlio libero della vita e di Dio, mi comporterò con la vita, con me e con gli altri in un altro modo.
Tutto nella vita dipende dalla visione che noi abbiamo di noi stessi.
Dove abbiamo acquisito questa visione di noi? Chi ce l’ha inseminata dentro? Inoltre la visione che abbiamo di noi è quella reale o è quella indotta da famiglia, leggi, imperi, governi, religioni, filosofie e chiacchiere umane? È reale la visione che abbiamo di noi? È reale o è una menzogna indotta dalle narrazioni altrui?
Chi ci può offrire la vera visione di noi stessi?
Gesù sul monte Tabor fu trasfigurato davanti ai suoi amici: il suo volto brillò come il sole e le sue vesti divennero candide come la luce.
Gesù mostra ai suoi amici un barlume di chi è realmente, mostra la visione di se stesso, almeno quella che occhi umani possono reggere e sostenere. In questa visione Gesù mostra anche la visione che Dio ha di tutti i suoi figli, che sono figli della luce, della vita, dell’amore e della gioia.
Gesù non mostra questa visione ai suoi amici unicamente perché loro possano avere una visione più realistica, vera e certa di lui, ma soprattutto perché in questa visione celeste i suoi amici possano avere una visione più realistica, vera e certa di loro stessi agli occhi di Dio: amatissimi, splendenti e immortali figli di Dio.
L’uomo che ha certa la visione di sé come figlio di Dio, si comporta con la vita, con se stesso e con gli altri in un certo modo, in quel modo certo che Gesù ispira nel suo vangelo.
La tua vita dipende esclusivamente dalla visione che hai di te.