Domenica 26 marzo 2023

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Symphonein Celebriamo la Pasqua 2023

L’esperienza intima o comunitaria della preghiera e della lode a Dio è un’esperienza del cuore e dello spirito. Ogni ripresa audio-video, e la relativa trasmissione pubblica o privata, ne tradisce profondamente il valore, ne snatura il senso, ne annulla l’efficacia. Durante Symphonein, nel sito di People in Praise non avrà luogo alcun evento online, né alcuna trasmissione in streaming.
Qualsiasi altra esperienza analoga, organizzata da chiunque e riferita a People in Praise, o che comunque utilizza il materiale di People in Praise, dovrà attenersi a quanto sopra.

 

Domenica 26 marzo 2023, ore 17:00
5a di Quaresima – Anno A

Indicazioni sul metodo
Scegliamo un ambiente raccolto.

Se possibile, esponiamo un’immagine della Sindone da illuminare con tre candele, sulla quale raccogliere morbidamente lo sguardo.
Facciamo precedere alla preghiera alcuni istanti di silenzio e di raccoglimento.
Può essere molto utile sincronizzarsi sul proprio respiro.
Viviamo le diverse parti della preghiera con calma e tranquillità, senza ansia né fretta.
La fretta è nemica della preghiera e dell’unione con Dio.
 


Traccia per la preghiera

Guida:    Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.
Tutti:      Amen.
Guida:    Benediciamo Dio, origine e fonte di ogni bene.
Tutti:      Amen.

Ripetiamo la seguente invocazione molto lentamente, quasi sottovoce, per qualche minuto, per poi concluderla con tre Gloria al Padre.

Tutti:    Spirito Santo Paraclito, Consolatore e Difensore,
            guida e ispira la nostra preghiera. Amen.

            Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo
            com’era nel principio, e ora e sempre nei secoli dei secoli.
            Amen. (tre volte)

Il Signore è bontà e misericordia

Salmo 129,1-8

Il Signore è bontà e misericordia.

1 Dal profondo a te grido, o Signore;
2 Signore, ascolta la mia voce.
Siano i tuoi orecchi attenti
alla voce della mia supplica.

3 Se consideri le colpe, Signore,
Signore, chi ti può resistere?
4 Ma con te è il perdono:
così avremo il tuo timore.

5 Io spero, Signore.
Spera l’anima mia,
attendo la sua parola.
6 L’anima mia è rivolta al Signore
più che le sentinelle all’aurora.

Più che le sentinelle l’aurora,
7 Israele attenda il Signore,
perché con il Signore è la misericordia
e grande è con lui la redenzione.
8 Egli redimerà Israele
da tutte le sue colpe.

 

Momento di silenzio.
Segue la lettura del vangelo da parte di un lettore; la lettura sia eseguita tranquillamente, senza fretta, facendo risuonare sia le parole che il senso del testo.

Vangelo di Giovanni 11,1-45

In quel tempo, 1 un certo Lazzaro di Betània, il villaggio di Maria e di Marta sua sorella, era malato. 2 Maria era quella che cosparse di profumo il Signore e gli asciugò i piedi con i suoi capelli; suo fratello Lazzaro era malato. 3 Le sorelle mandarono dunque a dire a Gesù: «Signore, ecco, colui che tu ami è malato».
4 All’udire questo, Gesù disse: «Questa malattia non porterà alla morte, ma è per la gloria di Dio, affinché per mezzo di essa il Figlio di Dio venga glorificato». 5 Gesù amava Marta e sua sorella e Lazzaro. 6 Quando sentì che era malato, rimase per due giorni nel luogo dove si trovava. 7 Poi disse ai discepoli: «Andiamo di nuovo in Giudea!» 8 I discepoli gli dissero: «Rabbì, poco fa i Giudei cercavano di lapidarti e tu ci vai di nuovo?» 9 Gesù rispose: «Non sono forse dodici le ore del giorno? Se uno cammina di giorno, non inciampa, perché vede la luce di questo mondo; 10 ma se cammina di notte, inciampa, perché la luce non è in lui». 11 Disse queste cose e poi soggiunse loro: «Lazzaro, il nostro amico, si è addormentato; ma io vado a svegliarlo». 12 Gli dissero allora i discepoli: «Signore, se si è addormentato, si salverà». 13 Gesù aveva parlato della morte di lui; essi invece pensarono che parlasse del riposo del sonno. 14 Allora Gesù disse loro apertamente: «Lazzaro è morto 15 e io sono contento per voi di non essere stato là, affinché voi crediate; ma andiamo da lui!» 16 Allora Tommaso, chiamato Dìdimo, disse agli altri discepoli: «Andiamo anche noi a morire con lui!» 17 Quando Gesù arrivò, trovò Lazzaro che già da quattro giorni era nel sepolcro. 18 Betània distava da Gerusalemme meno di tre chilometri 19 e molti Giudei erano venuti da Marta e Maria a consolarle per il fratello. 20 Marta dunque, come udì che veniva Gesù, gli andò incontro; Maria invece stava seduta in casa. 21 Marta disse a Gesù: «Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto! 22 Ma anche ora so che qualunque cosa tu chiederai a Dio, Dio te la concederà». 23 Gesù le disse: «Tuo fratello risorgerà». 24 Gli rispose Marta: «So che risorgerà nella risurrezione dell’ultimo giorno». 25 Gesù le disse: «Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà; 26 chiunque vive e crede in me, non morirà in eterno. Credi questo?» 27 Gli rispose: «Sì, o Signore, io credo che tu sei il Cristo, il Figlio di Dio, colui che viene nel mondo».
28 Dette queste parole, andò a chiamare Maria, sua sorella, e di nascosto le disse: «Il Maestro è qui e ti chiama». 29 Udito questo, ella si alzò subito e andò da lui. 30 Gesù non era entrato nel villaggio, ma si trovava ancora là dove Marta gli era andata incontro. 31 Allora i Giudei, che erano in casa con lei a consolarla, vedendo Maria alzarsi in fretta e uscire, la seguirono, pensando che andasse a piangere al sepolcro.
32 Quando Maria giunse dove si trovava Gesù, appena lo vide si gettò ai suoi piedi dicendogli: «Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto!» 33 Gesù allora, quando la vide piangere, e piangere anche i Giudei che erano venuti con lei, si commosse profondamente e, molto turbato, 34 domandò: «Dove lo avete posto?» Gli dissero: «Signore, vieni a vedere!» 35 Gesù scoppiò in pianto. 36 Dissero allora i Giudei: «Guarda come lo amava!» 37 Ma alcuni di loro dissero: «Lui, che ha aperto gli occhi al cieco, non poteva anche far sì che costui non morisse?»
38 Allora Gesù, ancora una volta commosso profondamente, si recò al sepolcro: era una grotta e contro di essa era posta una pietra. 39 Disse Gesù: «Togliete la pietra!» Gli rispose Marta, la sorella del morto: «Signore, manda già cattivo odore: è lì da quattro giorni». 40 Le disse Gesù: «Non ti ho detto che, se crederai, vedrai la gloria di Dio?» 41 Tolsero dunque la pietra. Gesù allora alzò gli occhi e disse: «Padre, ti rendo grazie perché mi hai ascoltato. 42 Io sapevo che mi dai sempre ascolto, ma l’ho detto per la gente che mi sta attorno, perché credano che tu mi hai mandato». 43 Detto questo, gridò a gran voce: «Lazzaro, vieni fuori!» 44 Il morto uscì, i piedi e le mani legati con bende, e il viso avvolto da un sudario. Gesù disse loro: «Liberàtelo e lasciàtelo andare». 45 Molti dei Giudei che erano venuti da Maria, alla vista di ciò che egli aveva compiuto, credettero in lui.

Parola del Signore.
Lode a te, o Cristo.

 

Segue la lettura della riflessione da parte di un lettore.

In nome della vita

Marta e Maria, le sorelle di Lazzaro, mandano ad avvertire Gesù che il loro fratello è ammalato. Gesù risponde: Questa malattia non porterà alla morte, ma è per la gloria di Dio, affinché per mezzo di essa il Figlio di Dio venga glorificato. Gesù, alla notizia della malattia di Lazzaro, non corre a Betania, ma rimane ancora due giorni nel luogo dove si trova. Perché? Gesù ama Marta, Maria e il loro fratello Lazzaro, ma non impedisce la malattia e nemmeno la morte dell’amico Lazzaro. Perché?
Gesù sa, e come Gesù nessuno può saperlo, che se l’uomo non si fida, non si affida, non si abbandona completamente in Dio, si ammala e muore, prima nella dimensione spirituale, intima, interna, e poi nel corpo.
Gesù sa, e come Gesù nessuno può saperlo, che, anche se ammalato, l’uomo che ritorna a fidarsi, affidarsi e abbandonarsi completamente in Dio può guarire da ogni disarmonia. La malattia può essere una grande occasione per ritornare in se stessi e iniziare prima di tutto a smettere di fidarsi e affidarsi ai sistemi relazionali, ideologici, lavorativi, educativi, morali, politici, economici, religiosi, scientifici del mondo, per iniziare a fidarsi e affidarsi completamente e totalmente a Dio e alla sua Parola.  
In Gesù, il Signore della vita, anche la malattia che può portare alla morte non è per la morte, ma può essere vissuta per la gloria di Dio, come una splendida occasione per evolversi, migliorare, crescere e maturare, e ritrovare un nuovo e meraviglioso rapporto con Dio e con la vita. Gesù non è contento della morte di Lazzaro, ma non la impedisce perché, attraverso la morte di Lazzaro, Gesù può manifestare la potenza delle mani di Dio e la meraviglia di un uomo che ritrova se stesso e un nuovo rapporto intimo con Dio Padre. Tommaso e gli altri discepoli non capiscono la strategia di Gesù, non la capiscono i presenti, non la capisce nemmeno Marta. Marta è affranta, deconcentrata dal dolore e dalla perdita e non riesce a cogliere in pienezza né la presenza di Gesù né la sapienza della sua Parola e nemmeno l’opportunità che Gesù le dispiega davanti al cuore e agli occhi.
Quando Gesù arriva, il sepolcro è pieno di morte e putridume, e Marta, la sorella del morto, non perde occasione per rimarcare a Gesù come sia arrivato in ritardo. E non solo. Con gentilezza Marta lega Gesù a una promessa che ha dell’impossibile, la promessa di far risorgere il fratello. È una richiesta umile ma al tempo stesso categorica. Nemmeno la certa risposta di Gesù: Tuo fratello risorgerà basta a Marta. Alle parole di Gesù: Tuo fratello risorgerà, lei risponde con una lezione di teologia biblica: So che risorgerà nella risurrezione dell’ultimo giorno. Ma Gesù usa anche questa occasione per ispirare all’affranta e addolorata Marta una nuova visione della vita e della fede. Gesù afferma qualcosa di inaudito e strabiliante: non solo conferma la verità di fede espressa da Marta, che cioè i figli di Dio risorgeranno in Dio l’ultimo giorno, ma aggiunge una verità che orecchio, cuore e intelligenza umani non hanno mai udito. Gesù afferma qualcosa che nessuno ha mai sentito, che nessuno ha mai detto: Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà; chiunque vive e crede in me, non morirà in eterno. Ecco la verità suprema. Gesù non opera solo in nome della vita, ma è egli stesso il nome della vita.
Ecco di chi si deve fidare l’uomo, a chi si deve affidare l’umanità. Stati, patria, religioni, istituzioni, eserciti, scienza, medicina, politica, denaro, cultura, mode, convinzioni, ideologie, abitudini e legami familiari possono ingannare all’infinito l’uomo, ma non sono né mai potranno essere risurrezione e vita per l’umanità, mai.
Marta prorompe con tutta se stessa: Sì, o Signore, io credo che tu sei il Cristo, il Figlio di Dio, colui che viene nel mondo. Ecco a cosa serve tutta la vita, ogni secondo di vita, ogni respiro, battito di cuore, incontro, lavoro, impegno, perfino la malattia, ogni malattia serve a crescere nel rapporto intimo e profondo con Dio Padre, con Dio Gesù, con Dio Spirito.
Gesù desidera con tutto il cuore che tutti i suoi figli abbiano un rapporto meraviglioso con Dio, un rapporto meraviglioso e continuo come lui ce l’ha con il Padre e lo Spirito.
Gesù fa ogni passo, azione, respiro sempre e continuamente in intimità con il Padre suo. Dice infatti: Padre, ti rendo grazie perché mi hai ascoltato. Io sapevo che mi dai sempre ascolto, ma l’ho detto per la gente che mi sta attorno, perché credano che tu mi hai mandato. È in nome del rapporto intimo con il Padre che Gesù, davanti alla tomba di Lazzaro, grida a gran voce: Lazzaro, vieni fuori! E il vangelo continua: Il morto uscì, i piedi e le mani legati con bende, e il viso avvolto da un sudario. Gesù disse loro: Liberàtelo e lasciàtelo andare.
Chi ha la potenza, la forza, l’amore di gridare forte all’umanità incatenata al sepolcro: Vieni fuori dalla tomba in cui sei caduta, risorgi, rinasci?
Chi vuole veramente guarire e sanare l’umanità? I governanti o Gesù? Chi si commuove per Lazzaro, per l’umanità ammalata e morente?
Chi piange veramente per amore davanti alla grotta dove hanno messo Lazzaro e con lui tutta l’umanità per rinchiuderli con una pietra? I capi delle religioni o Gesù? Chi può guarire l’umanità da tutte le sue malattie e infermità? La scienza, le case farmaceutiche o Gesù che afferma di se stesso: Io sono la risurrezione e la vita?
Chi può gridare con la forza stessa della vita all’umanità: Liberàtela e lasciàtela andare? I governanti degli stati, i dirigenti delle nazioni, gli scienziati, i filosofi, i banchieri, i capi degli eserciti?
Tanto più ti fidi del mondo e ti affidi al sistema del mondo, tanto meno ti puoi fidare e affidare a Dio. Tanto più ti fidi di Dio e ti affidi a Dio, tanto meno ti puoi fidare e affidare al sistema del mondo.

 

Padre nostro che sei nei cieli
Santificato è il tuo nome
Il tuo regno viene
La tua volontà si compie
Come in cielo così in terra
La tua volontà si compie
Come in cielo così in terra
La tua volontà si compie
Tu ci doni il pane di ogni giorno
Tu rimetti a noi i nostri debiti
Nell’istante in cui noi li rimettiamo
Ai nostri debitori
Tu non ci induci in tentazione
Ma nella tentazione ci strappi
Dal maligno
Perché tuo il regno la potenza
E la gloria ora e per sempre
Perché tuo il regno la potenza
E la gloria ora e per sempre

Avun d(e)vashmayyo
Nethqaddash sh(e)mokh
Tithe malkuthokh
Nehwe tsevyonokh
Aykan no d(e)vashmayyo
Of bar‘o nehwe tsevyonokh
Aykanno d(e)vashmayyo
Of bar‘o nehwe tsevyonokh
Hav lan lachmo d(e)sunqonan yawmono
Washvuq lan chaubayn
Aykanno dof chnan shvaqn
L(e)chayyovayn
W(e)lo ta‘lan l(e)nesyuno
Ello patson ello patson
Men bisho
Mettul d(e)dhilokhi
Malkutho w(e)chaylo w(e)theshbuchto
Mettul d(e)dhilokhi
Malkutho w(e)chaylo w(e)theshbuchto
L(e)‘olam ‘Olmin Amin

Chaire

Onore a te Maria onore a te
Piena di Grazia
Onore a te Maria onore a te
Il Signore è con te
Benedetta sei tu tra le donne
Benedetto è il frutto
Del tuo grembo Gesù

Chaire Maria Chaire Maria

Santa Maria Santa Maria
Madre del Signore
Prega per noi prega per noi
Noi figli tuoi
Ora e nell’ora del nostro ritorno
Del nostro ritorno
Alla casa del Padre

Chaire Maria Chaire Maria

 

Guida:    Per intercessione di Maria nostra Madre e dei Santi Arcangeli, ci benedice, ci accompagna, in noi dimora Dio Onnipotente, Padre, Figlio e Spirito Santo.
Tutti:      Amen.

 

Il Signore ti benedica e ti protegga
Il Signore faccia brillare il suo volto su di te
Ti sia propizio

Il Signore sollevi verso te
Il suo volto e ponga in te Pace
Il Signore sollevi verso te
Il suo volto e ponga in te Pace

 

Note:

  1. i brani Avun, Chaire, Peace sono contenuti in Shiloh (cd+libro), Paolo Spoladore, Usiogope, Venezia, 2009;
  2. la riflessione “In nome della vita” è stata scritta da Paolo Spoladore per People in Praise - Symphonein Celebriamo la Pasqua 2023.