Segue la lettura della riflessione da parte di un lettore.
Ciechi e vedenti
In quel tempo, Gesù passando vide un uomo cieco dalla nascita e i suoi discepoli lo interrogarono: Rabbì, chi ha peccato, lui o i suoi genitori, perché sia nato cieco?Domanda del prurito auricolare, domanda dell’ego curioso che non ama la verità, domanda che non viene da niente e non porta a nulla.
Rispose Gesù: Né lui ha peccato né i suoi genitori, ma è perché in lui siano manifestate le opere di Dio. Bisogna che noi compiamo le opere di colui che mi ha mandato finché è giorno; poi viene la notte, quando nessuno può agire. Finché io sono nel mondo, sono la luce del mondo.
Risposta che ispira a una nuova e più elevata comprensione. Le opere dell’uomo compiute per ricevere gloria, potere, consenso dagli uomini sono opere nulle, inutili e portatrici di morte. Solo le opere e le azioni compiute per manifestare la gloria di Dio hanno senso, valore e forza per la vita.
Detto questo, sputò per terra, fece del fango con la saliva, spalmò il fango sugli occhi del cieco e gli disse: Va’ a lavarti nella piscina di Sìloe – che significa “Inviato”. Quegli andò, si lavò e tornò che ci vedeva.
Evidenza. Il Signore della vita, colui senza il quale nulla è stato fatto di ciò che esiste, è all’opera. Dal fango ricrea la vita, l’armonia, la salute, la luce.
Allora i vicini e quelli che lo avevano visto prima, perché era un mendicante, dicevano: Non è lui quello che stava seduto a chiedere l’elemosina? Alcuni dicevano: È lui; altri dicevano: No, ma è uno che gli assomiglia.
Risposta dell’uomo di fronte all’evidenza. Congetture, opinioni, contraddizioni, contrasti. Assenza totale di intelligenza e comprensione.
Ed egli diceva: Sono io!
Evidenza. Il guarito, lui e solo lui può rispondere. Il cieco guarito testimonia la verità.
Allora gli domandarono: In che modo ti sono stati aperti gli occhi? Egli rispose: L’uomo che si chiama Gesù ha fatto del fango, me lo ha spalmato sugli occhi e mi ha detto: Va’ a Sìloe e làvati! Io sono andato, mi sono lavato e ho acquistato la vista. Gli dissero: Dov’è costui? Rispose: Non lo so.
Domanda insolente e ipocrita della gente volta a screditare l’azione della guarigione che è sotto i loro occhi e a demolire il guarito e il guaritore.
Condussero dai farisei quello che era stato cieco: era un sabato, il giorno in cui Gesù aveva fatto del fango e gli aveva aperto gli occhi. Anche i farisei dunque gli chiesero di nuovo come aveva acquistato la vista. Ed egli disse loro: Mi ha messo del fango sugli occhi, mi sono lavato e ci vedo. Allora alcuni dei farisei dicevano: Quest’uomo non viene da Dio, perché non osserva il sabato.
Affermazioni assordanti per arroganza e prepotenza. Cosa di meglio che usare la legge, addirittura la legge sacra per screditare guarito e guaritore?
Altri invece dicevano: Come può un peccatore compiere segni di questo genere?Evidenza accecante.
E c’era dissenso tra loro.
L’opera di discredito, sospetto e insolenza ha portato i suoi frutti. La separazione.
Allora dissero di nuovo al cieco: Tu, che cosa dici di lui, dal momento che ti ha aperto gli occhi?
Domande ostili da tribunale inquisitorio. A nessuno di coloro che fanno queste domande interessa minimamente la verità, anzi tutto è predisposto perché regni la menzogna e la falsità.
Egli rispose: È un profeta!
Affermazione di fede piena di luce che viene dal cuore di colui che era cieco.
Ma i Giudei non credettero di lui che fosse stato cieco e che avesse acquistato la vista, finché non chiamarono i genitori di colui che aveva ricuperato la vista. E li interrogarono: È questo il vostro figlio, che voi dite essere nato cieco? Come mai ora ci vede? I genitori di lui risposero: Sappiamo che questo è nostro figlio e che è nato cieco; ma come ora ci veda non lo sappiamo, e chi gli abbia aperto gli occhi, noi non lo sappiamo. Chiedetelo a lui: ha l’età, parlerà lui di sé. Questo dissero i suoi genitori, perché avevano paura dei Giudei; infatti i Giudei avevano già stabilito che, se uno lo avesse riconosciuto come il Cristo, venisse espulso dalla sinagoga. Per questo i suoi genitori dissero: Ha l’età: chiedetelo a lui!
I dirigenti del popolo non devono e non vogliono credere al miracolo. L’unico modo che trovano è affermare che il cieco non è mai stato cieco e che è tutto un imbroglio.
Allora chiamarono di nuovo l’uomo che era stato cieco e gli dissero: Da’ gloria a Dio! Noi sappiamo che quest’uomo è un peccatore.
I dirigenti del popolo continuano a screditare, denigrare, calunniare con violenza.
Quello rispose: Se sia un peccatore, non lo so. Una cosa io so: ero cieco e ora ci vedo.
Evidenza della verità e della semplicità.
Allora gli dissero: Che cosa ti ha fatto? Come ti ha aperto gli occhi?
Ritornano le domande isteriche di chi non vuole assolutamente mettersi in discussione di fronte alla verità.
Rispose loro: Ve l’ho già detto e non avete ascoltato; perché volete udirlo di nuovo? Volete forse diventare anche voi suoi discepoli?
Risposta dell’evidenza condita con un po’ di santo umorismo.
Lo insultarono e dissero: Suo discepolo sei tu! Noi siamo discepoli di Mosè! Noi sappiamo che a Mosè ha parlato Dio; ma costui non sappiamo di dove sia.
L’inquisizione denigratoria e irrisoria diventa insulto.
Rispose loro quell’uomo: Proprio questo stupisce: che voi non sapete di dove sia, eppure mi ha aperto gli occhi. Sappiamo che Dio non ascolta i peccatori, ma che, se uno onora Dio e fa la sua volontà, egli lo ascolta. Da che mondo è mondo, non si è mai sentito dire che uno abbia aperto gli occhi a un cieco nato. Se costui non venisse da Dio, non avrebbe potuto far nulla.
Affermazione dell’evidenza splendida, potente, salvifica dell’azione di Gesù.
Gli replicarono: Sei nato tutto nei peccati e insegni a noi? E lo cacciarono fuori.
I dirigenti del popolo e della religione giudicano l’uomo che era cieco come fossero Dio, e usano violenza.
Gesù seppe che l’avevano cacciato fuori; quando lo trovò, gli disse: Tu, credi nel Figlio dell’uomo? Egli rispose: E chi è, Signore, perché io creda in lui? Gli disse Gesù: Lo hai visto: è colui che parla con te. Ed egli disse: Credo, Signore! E si prostrò dinanzi a lui.
Gesù allora disse: È per un giudizio che io sono venuto in questo mondo, perché coloro che non vedono, vedano e quelli che vedono, diventino ciechi.
Il miracolo della guarigione è solo l’inizio di una nuova vita, di un nuovo e meraviglioso rapporto del guarito con Gesù, il Figlio di Dio.
Alcuni dei farisei che erano con lui udirono queste parole e gli dissero: Siamo ciechi anche noi? Gesù rispose loro: Se foste ciechi, non avreste alcun peccato; ma siccome dite: Noi vediamo, il vostro peccato rimane.
Evidenza secondo le parole di Gesù. Essere ciechi è dannoso, pericoloso, limitante, ma essere convinti di vederci, e in verità essere ciechi, è follia senza soluzione. È il peccato che rende impossibile ogni cambiamento, evoluzione, ispirazione, amore, gioia e pace. È il peccato contro lo Spirito Santo. Peccato che non trova perdono né in cielo né in terra.