Domenica 12 marzo 2023

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Symphonein Celebriamo la Pasqua 2023

L’esperienza intima o comunitaria della preghiera e della lode a Dio è un’esperienza del cuore e dello spirito. Ogni ripresa audio-video, e la relativa trasmissione pubblica o privata, ne tradisce profondamente il valore, ne snatura il senso, ne annulla l’efficacia. Durante Symphonein, nel sito di People in Praise non avrà luogo alcun evento online, né alcuna trasmissione in streaming.
Qualsiasi altra esperienza analoga, organizzata da chiunque e riferita a People in Praise, o che comunque utilizza il materiale di People in Praise, dovrà attenersi a quanto sopra.

 

Domenica 12 marzo 2023, ore 17:00
3a di Quaresima – Anno A

Indicazioni sul metodo
Scegliamo un ambiente raccolto.

Se possibile, esponiamo un’immagine della Sindone da illuminare con tre candele, sulla quale raccogliere morbidamente lo sguardo.
Facciamo precedere alla preghiera alcuni istanti di silenzio e di raccoglimento.
Può essere molto utile sincronizzarsi sul proprio respiro.
Viviamo le diverse parti della preghiera con calma e tranquillità, senza ansia né fretta.
La fretta è nemica della preghiera e dell’unione con Dio.
 


Traccia per la preghiera

Guida:    Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.
Tutti:      Amen.
Guida:    Benediciamo Dio, origine e fonte di ogni bene.
Tutti:      Amen.

Ripetiamo la seguente invocazione molto lentamente, quasi sottovoce, per qualche minuto, per poi concluderla con tre Gloria al Padre.

Tutti:    Spirito Santo Paraclito, Consolatore e Difensore,
            guida e ispira la nostra preghiera. Amen.

            Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo
            com’era nel principio, e ora e sempre nei secoli dei secoli.
            Amen. (tre volte)

Ascoltate oggi la voce del Signore

Salmo 94,1-2.6-9

Ascoltate oggi la voce del Signore: non indurite il vostro cuore.

1 Venite, cantiamo al Signore,
acclamiamo la roccia della nostra salvezza.
2 Accostiamoci a lui per rendergli grazie,
a lui acclamiamo con canti di gioia.

6 Entrate: prostràti, adoriamo,
in ginocchio davanti al Signore che ci ha fatti.
7 È lui il nostro Dio
e noi il popolo del suo pascolo,
il gregge che egli conduce.

Se ascoltaste oggi la sua voce!
8 «Non indurite il cuore come a Merìba,
come nel giorno di Massa nel deserto,
9 dove mi tentarono i vostri padri:
mi misero alla prova
pur avendo visto le mie opere».

 

Momento di silenzio.
Segue la lettura del vangelo da parte di un lettore; la lettura sia eseguita tranquillamente, senza fretta, facendo risuonare sia le parole che il senso del testo.

Vangelo di Giovanni 4,5-42

In quel tempo, Gesù 5 giunse a una città della Samarìa chiamata Sicar, vicina al terreno che Giacobbe aveva dato a Giuseppe suo figlio: 6 qui c’era un pozzo di Giacobbe. Gesù dunque, affaticato per il viaggio, sedeva presso il pozzo. Era circa mezzogiorno. 7 Giunge una donna samaritana ad attingere acqua. Le dice Gesù: «Dammi da bere». 8 I suoi discepoli erano andati in città a fare provvista di cibi. 9 Allora la donna samaritana gli dice: «Come mai tu, che sei giudeo, chiedi da bere a me, che sono una donna samaritana?» I Giudei infatti non hanno rapporti con i Samaritani.
10 Gesù le risponde: «Se tu conoscessi il dono di Dio e chi è colui che ti dice: “Dammi da bere!”, tu avresti chiesto a lui ed egli ti avrebbe dato acqua viva». 11 Gli dice la donna: «Signore, non hai un secchio e il pozzo è profondo; da dove prendi dunque quest’acqua viva? 12 Sei tu forse più grande del nostro padre Giacobbe, che ci diede il pozzo e ne bevve lui con i suoi figli e il suo bestiame?»
13 Gesù le risponde: «Chiunque beve di quest’acqua avrà di nuovo sete; 14 ma chi berrà dell’acqua che io gli darò, non avrà più sete in eterno. Anzi, l’acqua che io gli darò diventerà in lui una sorgente d’acqua che zampilla per la vita eterna». 15 «Signore - gli dice la donna -, dammi quest’acqua, perché io non abbia più sete e non continui a venire qui ad attingere acqua». 16 Le dice: «Va’ a chiamare tuo marito e ritorna qui».
17 Gli risponde la donna: «Io non ho marito». Le dice Gesù: «Hai detto bene: “Io non ho marito”. 18 Infatti hai avuto cinque mariti e quello che hai ora non è tuo marito; in questo hai detto il vero».
19 Gli replica la donna: «Signore, vedo che tu sei un profeta! 20 I nostri padri hanno adorato su questo monte; voi invece dite che è a Gerusalemme il luogo in cui bisogna adorare». 21 Gesù le dice: «Credimi, donna, viene l’ora in cui né su questo monte né a Gerusalemme adorerete il Padre. 22 Voi adorate ciò che non conoscete, noi adoriamo ciò che conosciamo, perché la salvezza viene dai Giudei. 23 Ma viene l’ora - ed è questa - in cui i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità: così infatti il Padre vuole che siano quelli che lo adorano. 24 Dio è spirito, e quelli che lo adorano devono adorare in spirito e verità». 25 Gli rispose la donna: «So che deve venire il Messia, chiamato Cristo: quando egli verrà, ci annuncerà ogni cosa». 26 Le dice Gesù: «Sono io, che parlo con te».
27 In quel momento giunsero i suoi discepoli e si meravigliavano che parlasse con una donna. Nessuno tuttavia disse: «Che cosa cerchi?», o: «Di che cosa parli con lei?» 28 La donna intanto lasciò la sua anfora, andò in città e disse alla gente: 29 «Venite a vedere un uomo che mi ha detto tutto quello che ho fatto. Che sia lui il Cristo?» 30 Uscirono dalla città e andavano da lui.
31 Intanto i discepoli lo pregavano: «Rabbì, mangia». 32 Ma egli rispose loro: «Io ho da mangiare un cibo che voi non conoscete». 33 E i discepoli si domandavano l’un l’altro: «Qualcuno gli ha forse portato da mangiare?» 34 Gesù disse loro: «Il mio cibo è fare la volontà di colui che mi ha mandato e compiere la sua opera. 35 Voi non dite forse: ancora quattro mesi e poi viene la mietitura? Ecco, io vi dico: alzate i vostri occhi e guardate i campi che già biondeggiano per la mietitura. 36 Chi miete riceve il salario e raccoglie frutto per la vita eterna, perché chi semina gioisca insieme a chi miete. 37 In questo infatti si dimostra vero il proverbio: uno semina e l’altro miete. 38 Io vi ho mandati a mietere ciò per cui non avete faticato; altri hanno faticato e voi siete subentrati nella loro fatica».
39 Molti Samaritani di quella città credettero in lui per la parola della donna, che testimoniava: «Mi ha detto tutto quello che ho fatto». 40 E quando i Samaritani giunsero da lui, lo pregavano di rimanere da loro ed egli rimase là due giorni. 41 Molti di più credettero per la sua parola 42 e alla donna dicevano: «Non è più per i tuoi discorsi che noi crediamo, ma perché noi stessi abbiamo udito e sappiamo che questi è veramente il salvatore del mondo».

Parola del Signore.
Lode a te, o Cristo.

 

Segue la lettura della riflessione da parte di un lettore.

Avvicinarsi

Gesù, affaticato per il viaggio, si avvicina al pozzo di Giacobbe e si siede presso il pozzo a riposare. La sorgente stessa della vita, di tutta la vita e di ogni vita va alla sorgente del pozzo di Giacobbe per riposare e dissetarsi.
Anche una donna, una samaritana, giunge al pozzo per attingere acqua, e si avvicina a Gesù. A Gesù, la sorgente stessa della vita, si avvicina una figlia della vita, una sua figlia. In verità è Gesù stesso che crea l’occasione per avvicinarsi a questa sua figlia, per aiutarla a scoprire un nuovo rapporto con lui, la sorgente stessa della vita. La samaritana si avvicina a Gesù, ma in realtà è Gesù che si avvicina a questa donna per farle conoscere la meravigliosa occasione di instaurare un nuovo rapporto con la vera sorgente della vita.
Gesù spiega alla samaritana che è arrivato il momento di avere un nuovo rapporto con Dio, un nuovo e meraviglioso rapporto con Dio. Gesù afferma: Dio è spirito, e quelli che lo adorano devono adorare in spirito e verità.   
La donna intanto lasciò la sua anfora, andò in città e disse alla gente: Venite a vedere un uomo che mi ha detto tutto quello che ho fatto. Che sia lui il Cristo? Uscirono dalla città e andavano da lui.
Gesù, avvicinando la samaritana con gentilezza, cordialità, rispetto, le offre l’opportunità di conoscere la verità, l’occasione meravigliosa di instaurare un nuovo rapporto con Dio, con se stessa e con la vita. La samaritana a sua volta avvicina con il suo entusiasmo altre persone e le conduce a Gesù, e queste persone, incontrando Gesù, credono in lui e dicono alla donna: Non è più per i tuoi discorsi che noi crediamo, ma perché noi stessi abbiamo udito e sappiamo che questi è veramente il salvatore del mondo.
Ecco che cos’è la vita. Ecco a cosa serve la vita. La vita è una serie infinita di incontri e l’unico scopo di questi incontri è aiutarci l’un l’altro a crescere nel nostro rapporto con Dio.
Nel regno di Dio, in cielo, in paradiso, non resterà ricordo, memoria, segno di nessun affetto, relazione, volto, legame, parentela terreni. Il padre non riconoscerà il figlio né viceversa. Il figlio non riconoscerà la madre, né il marito la moglie, né l’amante l’amato, né il fratello riconoscerà la sorella. Nell’istante in cui si passerà nella dimensione celeste, tutta la storia, le vicende di tutte le relazioni, i rapporti umani terreni svaniranno in un attimo.
Ma allora che cos’è la vita, a cosa serve? In ogni incontro, ogni qualvolta ci avviciniamo a qualcuno, cosa succede? Succede la vita. Ogni avvicinamento agli altri, in un modo o nell’altro, serve a intessere e a costruire la vita. Certo, ma non solo. 
Ogni avvicinamento agli altri, a seconda del modo in cui lo viviamo, o ci aiuta a maturare nel rapporto con Dio o ci spinge a ridurre il rapporto con Dio.
In cielo, in paradiso, non resterà nulla di tutti gli avvicinamenti relazionali terreni, ma gli avvicinamenti relazionali terreni saranno determinanti per come sapremo relazionarci con Dio sulla terra e per come sapremo approcciarci per l’eternità a Dio. 
Per questo Gesù afferma: Avete inteso che fu detto: Occhio per occhio e dente per dente. Ma io vi dico di non opporvi al malvagio; anzi, se uno ti dà uno schiaffo sulla guancia destra, tu porgigli anche l’altra, e a chi vuole portarti in tribunale e toglierti la tunica, tu lascia anche il mantello [] Infatti, se amate quelli che vi amano, quale ricompensa ne avete? Non fanno così anche i pubblicani? E se date il saluto soltanto ai vostri fratelli, che cosa fate di straordinario? Non fanno così anche i pagani? Voi, dunque, siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste (Matteo 5,38-40.46-48).
E ancora: Quando ti abbiamo visto forestiero e ti abbiamo ospitato, o nudo e ti abbiamo vestito? E quando ti abbiamo visto ammalato o in carcere e siamo venuti a visitarti? Rispondendo, il re dirà loro: In verità vi dico: ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l'avete fatto a me (Matteo 25,38-40).
Gesù non propone l’amore, il perdono incondizionato nei rapporti umani come un sacrificio necessario per ricevere come ricompensa la vita eterna in Dio. Gesù pone l’amore incondizionato nei rapporti umani come l’unico modo per avere un rapporto intimo con lui, per maturare nel rapporto intimo con Dio. Se durante la vita terrena non cresciamo e maturiamo nel rapporto intimo con Dio, la vita terrena diventa uno spreco totale e non agevola per nulla il passaggio alla vita eterna in Dio.
Se scelgo di creare rapporti di amore, rispetto, onore, pace, tolleranza, compassione, perdono con gli altri, come scelta totale della mia vita, offro alla mia vita due grandissime opportunità. Amando gli altri e trattandoli come io desidero essere trattato, cresco nel mio rapporto intimo con Dio, ma, nello stesso tempo, chi incontro in nome e alla luce di quell’amore, pace, rispetto che sente uscire dal mio cuore, può iniziare a pacificarsi con la vita e con Dio e creare un rapporto nuovo con Lui.
Ogni qual volta avviciniamo qualcuno, possiamo trattarlo con rispetto o con insolenza, con superficialità o con amore, con l’atteggiamento di chi vuole ricevere, guadagnarci o con la grazia di chi desidera donare. Possiamo avvicinare le persone con dolcezza o con durezza, con la forza del perdono o della vendetta, per soverchiare o per servire. Quando mi avvicino con amore, rispetto, onore e cura a una persona, questo avvicinamento è utilissimo perché io possa maturare nel mio rapporto con Dio, ma anche la persona che incontro con amore può crescere nel proprio rapporto con Dio. Quando mi avvicino con freddezza, sete di vendetta, durezza e disinteresse a una persona, questo tipo di avvicinamento servirà solo perché io e quella persona riduciamo, interrompiamo, cancelliamo il nostro rapporto con Dio.
È certo che, se amo Dio, mi sarà più facile perdonare gli altri e comprenderli, ma è altrettanto vero che, se amo veramente gli altri, il mio rapporto con Dio crescerà e maturerà.
Per questo Gesù afferma: Vi riconosceranno da come vi amerete.
Gesù incontra con tenerezza e gentilezza, verità e sapienza la samaritana che, da quel momento, cambia il suo rapporto con Dio.
La samaritana avvicina e incontra con gioia ed entusiasmo altre persone e la sua gioia e il suo entusiasmo favoriscono fortemente un nuovo incontro di quelle persone con Gesù. Le persone che hanno avvicinato la samaritana hanno cambiato il loro rapporto con Gesù e con Dio. Loro stessi affermano: Non è più per i tuoi discorsi che noi crediamo, ma perché noi stessi abbiamo udito e sappiamo che questi è veramente il salvatore del mondo. Certo è vero. Ma senza essersi avvicinati alla samaritana questa scoperta di Gesù non sarebbe avvenuta.
Il come ci avviciniamo agli altri ci avvicina a Dio o ci allontana da Dio.

 

Padre nostro che sei nei cieli
Santificato è il tuo nome
Il tuo regno viene
La tua volontà si compie
Come in cielo così in terra
La tua volontà si compie
Come in cielo così in terra
La tua volontà si compie
Tu ci doni il pane di ogni giorno
Tu rimetti a noi i nostri debiti
Nell’istante in cui noi li rimettiamo
Ai nostri debitori
Tu non ci induci in tentazione
Ma nella tentazione ci strappi
Dal maligno
Perché tuo il regno la potenza
E la gloria ora e per sempre
Perché tuo il regno la potenza
E la gloria ora e per sempre

Avun d(e)vashmayyo
Nethqaddash sh(e)mokh
Tithe malkuthokh
Nehwe tsevyonokh
Aykan no d(e)vashmayyo
Of bar‘o nehwe tsevyonokh
Aykanno d(e)vashmayyo
Of bar‘o nehwe tsevyonokh
Hav lan lachmo d(e)sunqonan yawmono
Washvuq lan chaubayn
Aykanno dof chnan shvaqn
L(e)chayyovayn
W(e)lo ta‘lan l(e)nesyuno
Ello patson ello patson
Men bisho
Mettul d(e)dhilokhi
Malkutho w(e)chaylo w(e)theshbuchto
Mettul d(e)dhilokhi
Malkutho w(e)chaylo w(e)theshbuchto
L(e)‘olam ‘Olmin Amin

Chaire

Onore a te Maria onore a te
Piena di Grazia
Onore a te Maria onore a te
Il Signore è con te
Benedetta sei tu tra le donne
Benedetto è il frutto
Del tuo grembo Gesù

Chaire Maria Chaire Maria

Santa Maria Santa Maria
Madre del Signore
Prega per noi prega per noi
Noi figli tuoi
Ora e nell’ora del nostro ritorno
Del nostro ritorno
Alla casa del Padre

Chaire Maria Chaire Maria

 

Guida:    Per intercessione di Maria nostra Madre e dei Santi Arcangeli, ci benedice, ci accompagna, in noi dimora Dio Onnipotente, Padre, Figlio e Spirito Santo.
Tutti:      Amen.

 

Il Signore ti benedica e ti protegga
Il Signore faccia brillare il suo volto su di te
Ti sia propizio

Il Signore sollevi verso te
Il suo volto e ponga in te Pace
Il Signore sollevi verso te
Il suo volto e ponga in te Pace

 

Note:

  1. i brani Avun, Chaire, Peace sono contenuti in Shiloh (libro + cd), Paolo Spoladore, Usiogope, Venezia, 2009;
  2. la riflessione “Avvicinarsi” è stata scritta da Paolo Spoladore per People in Praise - Symphonein Celebriamo la Pasqua 2023.