Segue la lettura della riflessione da parte di un lettore.
Avvicinarsi
Gesù, affaticato per il viaggio, si avvicina al pozzo di Giacobbe e si siede presso il pozzo a riposare. La sorgente stessa della vita, di tutta la vita e di ogni vita va alla sorgente del pozzo di Giacobbe per riposare e dissetarsi.
Anche una donna, una samaritana, giunge al pozzo per attingere acqua, e si avvicina a Gesù. A Gesù, la sorgente stessa della vita, si avvicina una figlia della vita, una sua figlia. In verità è Gesù stesso che crea l’occasione per avvicinarsi a questa sua figlia, per aiutarla a scoprire un nuovo rapporto con lui, la sorgente stessa della vita. La samaritana si avvicina a Gesù, ma in realtà è Gesù che si avvicina a questa donna per farle conoscere la meravigliosa occasione di instaurare un nuovo rapporto con la vera sorgente della vita.
Gesù spiega alla samaritana che è arrivato il momento di avere un nuovo rapporto con Dio, un nuovo e meraviglioso rapporto con Dio. Gesù afferma: Dio è spirito, e quelli che lo adorano devono adorare in spirito e verità.
La donna intanto lasciò la sua anfora, andò in città e disse alla gente: Venite a vedere un uomo che mi ha detto tutto quello che ho fatto. Che sia lui il Cristo? Uscirono dalla città e andavano da lui.
Gesù, avvicinando la samaritana con gentilezza, cordialità, rispetto, le offre l’opportunità di conoscere la verità, l’occasione meravigliosa di instaurare un nuovo rapporto con Dio, con se stessa e con la vita. La samaritana a sua volta avvicina con il suo entusiasmo altre persone e le conduce a Gesù, e queste persone, incontrando Gesù, credono in lui e dicono alla donna: Non è più per i tuoi discorsi che noi crediamo, ma perché noi stessi abbiamo udito e sappiamo che questi è veramente il salvatore del mondo.
Ecco che cos’è la vita. Ecco a cosa serve la vita. La vita è una serie infinita di incontri e l’unico scopo di questi incontri è aiutarci l’un l’altro a crescere nel nostro rapporto con Dio.
Nel regno di Dio, in cielo, in paradiso, non resterà ricordo, memoria, segno di nessun affetto, relazione, volto, legame, parentela terreni. Il padre non riconoscerà il figlio né viceversa. Il figlio non riconoscerà la madre, né il marito la moglie, né l’amante l’amato, né il fratello riconoscerà la sorella. Nell’istante in cui si passerà nella dimensione celeste, tutta la storia, le vicende di tutte le relazioni, i rapporti umani terreni svaniranno in un attimo.
Ma allora che cos’è la vita, a cosa serve? In ogni incontro, ogni qualvolta ci avviciniamo a qualcuno, cosa succede? Succede la vita. Ogni avvicinamento agli altri, in un modo o nell’altro, serve a intessere e a costruire la vita. Certo, ma non solo.
Ogni avvicinamento agli altri, a seconda del modo in cui lo viviamo, o ci aiuta a maturare nel rapporto con Dio o ci spinge a ridurre il rapporto con Dio.
In cielo, in paradiso, non resterà nulla di tutti gli avvicinamenti relazionali terreni, ma gli avvicinamenti relazionali terreni saranno determinanti per come sapremo relazionarci con Dio sulla terra e per come sapremo approcciarci per l’eternità a Dio.
Per questo Gesù afferma: Avete inteso che fu detto: Occhio per occhio e dente per dente. Ma io vi dico di non opporvi al malvagio; anzi, se uno ti dà uno schiaffo sulla guancia destra, tu porgigli anche l’altra, e a chi vuole portarti in tribunale e toglierti la tunica, tu lascia anche il mantello […] Infatti, se amate quelli che vi amano, quale ricompensa ne avete? Non fanno così anche i pubblicani? E se date il saluto soltanto ai vostri fratelli, che cosa fate di straordinario? Non fanno così anche i pagani? Voi, dunque, siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste (Matteo 5,38-40.46-48).
E ancora: Quando ti abbiamo visto forestiero e ti abbiamo ospitato, o nudo e ti abbiamo vestito? E quando ti abbiamo visto ammalato o in carcere e siamo venuti a visitarti? Rispondendo, il re dirà loro: In verità vi dico: ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l'avete fatto a me (Matteo 25,38-40).
Gesù non propone l’amore, il perdono incondizionato nei rapporti umani come un sacrificio necessario per ricevere come ricompensa la vita eterna in Dio. Gesù pone l’amore incondizionato nei rapporti umani come l’unico modo per avere un rapporto intimo con lui, per maturare nel rapporto intimo con Dio. Se durante la vita terrena non cresciamo e maturiamo nel rapporto intimo con Dio, la vita terrena diventa uno spreco totale e non agevola per nulla il passaggio alla vita eterna in Dio.
Se scelgo di creare rapporti di amore, rispetto, onore, pace, tolleranza, compassione, perdono con gli altri, come scelta totale della mia vita, offro alla mia vita due grandissime opportunità. Amando gli altri e trattandoli come io desidero essere trattato, cresco nel mio rapporto intimo con Dio, ma, nello stesso tempo, chi incontro in nome e alla luce di quell’amore, pace, rispetto che sente uscire dal mio cuore, può iniziare a pacificarsi con la vita e con Dio e creare un rapporto nuovo con Lui.
Ogni qual volta avviciniamo qualcuno, possiamo trattarlo con rispetto o con insolenza, con superficialità o con amore, con l’atteggiamento di chi vuole ricevere, guadagnarci o con la grazia di chi desidera donare. Possiamo avvicinare le persone con dolcezza o con durezza, con la forza del perdono o della vendetta, per soverchiare o per servire. Quando mi avvicino con amore, rispetto, onore e cura a una persona, questo avvicinamento è utilissimo perché io possa maturare nel mio rapporto con Dio, ma anche la persona che incontro con amore può crescere nel proprio rapporto con Dio. Quando mi avvicino con freddezza, sete di vendetta, durezza e disinteresse a una persona, questo tipo di avvicinamento servirà solo perché io e quella persona riduciamo, interrompiamo, cancelliamo il nostro rapporto con Dio.
È certo che, se amo Dio, mi sarà più facile perdonare gli altri e comprenderli, ma è altrettanto vero che, se amo veramente gli altri, il mio rapporto con Dio crescerà e maturerà.
Per questo Gesù afferma: Vi riconosceranno da come vi amerete.
Gesù incontra con tenerezza e gentilezza, verità e sapienza la samaritana che, da quel momento, cambia il suo rapporto con Dio.
La samaritana avvicina e incontra con gioia ed entusiasmo altre persone e la sua gioia e il suo entusiasmo favoriscono fortemente un nuovo incontro di quelle persone con Gesù. Le persone che hanno avvicinato la samaritana hanno cambiato il loro rapporto con Gesù e con Dio. Loro stessi affermano: Non è più per i tuoi discorsi che noi crediamo, ma perché noi stessi abbiamo udito e sappiamo che questi è veramente il salvatore del mondo. Certo è vero. Ma senza essersi avvicinati alla samaritana questa scoperta di Gesù non sarebbe avvenuta.
Il come ci avviciniamo agli altri ci avvicina a Dio o ci allontana da Dio.