Cupidigia ... Secondo

Cupidigia

Secondo Gesù, la vita dell’uomo non dipende dai suoi beni, dai suoi averi. Per i sistemi mentali, per le abitudini e lo stile della vita di questa generazione, questa affermazione è una prospettiva assolutamente nuova, sbalorditiva, praticamente non condivisibile, avulsa da ogni logico realismo. La prova è nel fatto che anche oggi milioni di persone hanno ricevuto l’ordine di combattere e uccidere e molti altri, anche senza ordini dall’alto, hanno messo mano alle armi per una striscia di terra, per un confine, per la supremazia e il controllo di una fetta del mercato mondiale, per un appalto in più, per riempire un magazzino. L’affermazione di Gesù non è certamente condivisibile dalla politica e dall’economia di questa generazione, ma è un dato reale e inoppugnabile che è la cupidigia, cioè l’avere di più, il desiderio di avere più grande, il desiderio di superiorità, preminenza, guadagno che sta macellando l’umanità, riempiendo la terra di sangue e di ogni ignobile ingiustizia, sporcando l’acqua che dobbiamo per forza bere e l’aria che dobbiamo per forza respirare.
Gesù ripete con forza a questa generazione illusa e disperata: Fate attenzione e tenetevi lontani da ogni cupidigia perché, anche se uno è nell’abbondanza, la sua vita non dipende da ciò che egli possiede, perché almeno lui sa per certo che l’uomo non può vivere senza acqua, non può vivere senza aria, senza cibo, senza libertà e dignità. La cupidigia non è un problema morale, ma è una forma di disallineamento con le forme più elementari di sopravvivenza. La cupidigia è un acido potentissimo, l’unico che veramente ha il potere di bruciare spirito, mente e corpo senza lasciarne traccia che nella cenere e nel fumo delle macerie a perdita d’occhio.

Vangelo di Luca 12,13-21

In quel tempo, 13 uno della folla gli disse: «Maestro, di’ a mio fratello che divida con me l’eredità». 14 Ma egli rispose: «O uomo, chi mi ha costituito giudice o mediatore sopra di voi?» 15 E disse loro: «Fate attenzione e tenetevi lontani da ogni cupidigia perché, anche se uno è nell’abbondanza, la sua vita non dipende da ciò che egli possiede».
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Poi disse loro una parabola: «La campagna di un uomo ricco aveva dato un raccolto abbondante. 17 Egli ragionava tra sé: “Che farò, poiché non ho dove mettere i miei raccolti? 18 Farò così - disse -: demolirò i miei magazzini e ne costruirò altri più grandi e vi raccoglierò tutto il grano e i miei beni. 19 Poi dirò a me stesso: Anima mia, hai a disposizione molti beni, per molti anni; ripòsati, mangia, bevi e divèrtiti!” 20 Ma Dio gli disse: “Stolto, questa notte stessa ti sarà richiesta la tua vita. E quello che hai preparato, di chi sarà?” 21 Così è di chi accumula tesori per sé e non si arricchisce presso Dio».