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Cos’hai in mano?

Che cos’hai in mano? Cosa stringi in mano tutti i giorni? Cosa trattieni, cosa serri nella mano con tanta forza?
Se stringi in mano le aspettative altrui, vedrai la tua vita diventare inarrestabilmente grigia perché non riuscirai mai a compiere il compito per cui sei nato. Se stringi in mano le ferite e le umiliazioni che ti hanno trafitto il cuore, vedrai i tuoi giorni denudarsi di ogni possibilità di vivere il presente, affogati nel senso di colpa per il passato e nel terrore per il futuro. Se stringi in mano le tue pene e i tuoi fallimenti, sarai di una noia e noiosità inconcepibili. Se stringi in mano i beni terreni, sarai facile servo dei predatori, schiavo del giogo del possesso e non sarai mai più felice. Se stringi in mano gli applausi fragorosi del successo e la livrea dell’immagine, smetterai di essere te stesso ancora prima di incominciare a esserlo. Se stringi in mano pietre per lapidare te stesso, non conoscerai mai nessuna via d’amore. Se stringi in mano pietre per lapidare gli altri, puoi smettere di pensare o di desiderare un solo giorno di pace nella tua vita. Se, solo per pregiudizio, stringi in mano pietre per lapidare Gesù e l’evidenza sconcertante dell’efficacia delle sue procedure, predisponiti alla stupidità intellettuale, al vuoto spirituale e alla durezza cardiaca. Se stringi in mano pietre per lapidare in qualsiasi modo la meraviglia del dono della vita, preparati ad avere a che fare, prima o dopo, con una prepotente tempesta di vento che ti scaglierà in faccia, sotto forma di polvere, tutto ciò per cui avrai lottato e faticato. Se stringi in mano pietre, di pietra è il cuore che hai nel petto, il cervello che hai nel cranio, lo sguardo che hai negli occhi, le parole che escono dalle tue labbra, i desideri che nascono dalla tua anima.

Vangelo di Giovanni 10,31-42

In quel tempo, 31 i Giudei raccolsero delle pietre per lapidare Gesù. 32 Gesù disse loro: «Vi ho fatto vedere molte opere buone da parte del Padre: per quale di esse volete lapidarmi?» 33 Gli risposero i Giudei: «Non ti lapidiamo per un’opera buona, ma per una bestemmia: perché tu, che sei uomo, ti fai Dio». 34 Disse loro Gesù: «Non è forse scritto nella vostra Legge: “Io ho detto: voi siete dèi”? 35 Ora, se essa ha chiamato dèi coloro ai quali fu rivolta la parola di Dio - e la Scrittura non può essere annullata -, 36 a colui che il Padre ha consacrato e mandato nel mondo voi dite: “Tu bestemmi”, perché ho detto: “Sono Figlio di Dio”? 37 Se non compio le opere del Padre mio, non credetemi; 38 ma se le compio, anche se non credete a me, credete alle opere, perché sappiate e conosciate che il Padre è in me, e io nel Padre».
39
Allora cercarono nuovamente di catturarlo, ma egli sfuggì dalle loro mani.
40
Ritornò quindi nuovamente al di là del Giordano, nel luogo dove prima Giovanni battezzava, e qui rimase. 41 Molti andarono da lui e dicevano: «Giovanni non ha compiuto nessun segno, ma tutto quello che Giovanni ha detto di costui era vero». 42 E in quel luogo molti credettero in lui.