Infatti - E davvero la...

Infatti

E davvero la mano del Signore era con lui.
Davvero, traduce il greco gàr, che letteralmente significa infatti. Il davvero non c’è. Re, imperatori, ciarlatani, illuminati, maghi, politici, tiranni, gerarchi, potenti, generali, ammiragli, giudici, tribunali, eserciti, culture, religioni, tutti, proprio tutti, hanno fatto di tutto per avere quell’infatti dalla loro parte, e hanno usato ogni mezzo per far credere a tutti che quell’infatti era proprio dalla loro parte. Non c’è stato potere così stupido da non capire che, per fondare saldamente il proprio potere terreno sulla testa della gente, non poteva assolutamente tralasciare il fatto di convincere in ogni modo l’opinione pubblica che infatti la mano del Signore era con lui. Le religioni quanto gli eserciti, i terroristi come i difensori della sicurezza nazionale, tutti dicono di avere la mano del Signore dalla loro parte, la mano di Dio con loro.
Aveva certamente la mano del Signore con lui, come dubitarne!, l’imperatore Teodosio (IV sec.) che fece giustiziare perfino i bambini per aver giocato con i resti delle statue pagane, proprio Teodosio che era descritto dai cronisti cristiani come colui che ottemperava coscienziosamente a ogni cristiano insegnamento. Come dubitare che non avessero con loro la mano del Signore i sacerdoti cristiani che, insieme alla folla da loro sobillata, hanno letteralmente squartato la filosofa Ipazia di Alessandria, gettando i suoi resti ai maiali? Aveva certamente la mano del Signore con lui, come dubitarne!, Carlo Magno che fece tagliare la testa a 5.000 sassoni che non volevano lasciarsi convertire al cristianesimo. Chi potrebbe mai dubitare che il papa Urbano II, che nell’anno 1095 ordinò la prima crociata, non avesse la mano del Signore con lui? Infatti. In nome di quest’ordine furono espugnate e saccheggiate 40 capitali e 200 fortezze e, quando le armate crociate conquistarono Antiochia, con la benedizione dei vescovi vennero uccisi più di 60.000 musulmani. Il 28 giugno del 1098, sempre in nome di quest’ordine, furono ammazzati altri centomila turchi musulmani, donne e bambini compresi. Negli accampamenti turchi – narra il cronista cristiano – i crociati trovarono non solamente ricco bottino, ma anche donne, bambini, lattanti, parte dei quali trafissero subito e parte schiacciarono sotto gli zoccoli dei loro cavalli, riempiendo i campi di cadaveri orribilmente lacerati. Proprio come il loro Dio comandava! Quando finalmente il 15 luglio 1098 venne espugnata Gerusalemme, dove vennero ammazzati più di 60.000 persone, tra ebrei e musulmani, uomini, donne e bambini, come poteva il Signore non essere dalla parte di quegli uomini di fede così coraggiosi? Da una testimonianza oculare: E là [davanti al tempio di Salomone] si svolse una tale mischia cruenta che i cristiani si trascinavano nel sangue dei nemici fino alle nocche dei piedi. E il cronista scrive: Le donne, che avevano cercato scampo negli edifici alti e nei palazzi turriti, furono buttate giù a fil di spada; i bambini, anche i neonati, li tiravano a pedate dal petto delle madri, o li strappavano dalle culle, per poi sbatterli contri i muri o le soglie. L’arcivescovo Guglielmo di Tiro aggiunge: Felici, piangenti per l’immensa gioia, i nostri si radunarono quindi dinanzi alla tomba del nostro salvatore Gesù, per rendergli omaggio e offrirgli il loro ringraziamento. […] E non fu soltanto lo spettacolo dei cadaveri smembrati, sfigurati, irriconoscibili, a lasciar sbigottito l’osservatore; in realtà, incuteva sgomento anche l’immagine stessa dei vincitori, grondanti di sangue dalla testa ai piedi, sicché l’orrore s’impadroniva di tutti quelli che li incontravano. Il cronista cristiano Eckehard di Aura testimonia che, ancora durante l’estate successiva all’anno 1100, in tutta la Palestina l’aria era appestata del lezzo dei cadaveri. Di stragi siffatte nessuno aveva mai visto o udito l’uguale tra i pagani. Alla resa dei conti, la Prima Crociata era costata la vita a oltre un milione di persone: Grazie e lode a Dio!
Solo nella battaglia di Ascalon, il 12 agosto 1099, vennero assassinati 200.000 infedeli in nome del nostro Signore Gesù Cristo. Come potrebbe la mano del Signore essere da qualche altra parte, se non nel cuore e nelle teste di chi ha ordinato e benedetto una tale purificante evangelizzazione? Come dubitare che non avessero con loro la mano del Signore i frati, i vescovi, i papi che hanno creato, alimentato l’opera dell’Inquisizione contro l’eresia e la stregoneria, celebrando in nome di Dio migliaia di processi giusti e impeccabili per uccidere più di mezzo milione di persone? Come dubitare che chi ha redatto il manuale dell’Inquisizione non avesse la mano del Signore sul suo capo quando scrisse: “Bisogna ricordare che lo scopo principale del processo e della condanna a morte non è salvare l’anima del reo, ma terrorizzare il popolo”, dal Manuale degli inquisitori di Nicolau Eymerich (il “vangelo” dell’Inquisizione per secoli). Fu certamente per l’influenza della mano del Signore che era con lui che papa Innocenzo IV il 15 maggio 1252, con la bolla Ad extirpanda, introdusse l’uso della tortura, mentre Innocenzo III, con la bolla del 25 marzo 1199, Vergentis in senium, modificò il reato d’eresia da religioso a crimine contro lo stato, coinvolgendo così accanto alla Chiesa tutti gli stati. Come avrebbero potuto non avere la mano del Signore con loro i cardinali e i vescovi che crearono l’Inquisizione come una macchina che macinò un’enorme massa di capitali finanziari e l’immanitas tormentorum che spingeva gli accusati innocenti ad autoaccusarsi per sfuggire alla sofferenza? Il risultato era che non si diffondeva la pietas religiosa, ma si creava un pretesto per impadronirsi dei beni altrui. In genere la ripartizione dei beni depredati era 1/3 agli inquisitori, 1/3 alla Chiesa e un terzo al comune, alla città o allo stato.
Aveva certamente la mano del Signore con lui, come dubitarne!, l’esercito che nell’assedio di Belgrado nel 1456, durante l’espugnazione della città, uccise e massacrò 80.000 musulmani. Avevano di certo la mano del Signore su di loro le truppe inglesi nel XVI secolo quando andarono in Irlanda con l’ordine di civilizzare e pacificare quelle terre. L’opera di pacificazione e civilizzazione consistette nello spargere per le strade, fino a riempirle, resti di decine di migliaia di uomini donne e bambini irlandesi gaelici. Ma in quante parti è la mano del Signore? È veramente ovunque. È nei campi di concentramento dalla parte degli aguzzini e nelle baracche dei disperati che muoiono di fame e tormenti. Il nome della mano del Signore è perfino inciso nel denaro, apre le partite sportive, guida gli eserciti, assicura la verità e la giustizia nei tribunali e caccia via la corruzione dai parlamenti.
Non si può dire e sapere quanti in tutta la storia, per un motivo o per un altro, abbiano affermato di avere la mano del Signore su di loro e dalla loro parte, per raccogliere il consenso della gente e coprire di carta dorata la corruzione delle loro scelte. Al vangelo non interessa quanti sono, il vangelo sa che la mano del Signore è unicamente su Giovanni, Giovanni, lo sconosciutissimo Giovanni Immergitore, il più grande tra i nati da donna, colui che è stato mandato a preparare la strada al Signore e a quelli come lui. Solo colui che prepara la strada del Signore ha la mano del Signore su di lui e non occorre che lo dica, infatti si vede, eccome si vede. La mano del Signore non può essere con coloro che ammazzano, torturano, saccheggiano, abusano del loro potere e della loro ricchezza, schiavizzano, ingannano, condannano, depredano le risorse della terra e le gestiscono solo a loro vantaggio e interesse. La mano del Signore, in ogni angolo della terra e della storia, sa esattamente dove stare e non riceve ordini da nessuno, si posa delicata e potente solo sui cuori e sulle teste umili e innamorate della vita.

Vangelo di Luca 1,57-66

In quei giorni, 57 per Elisabetta si compì il tempo del parto e diede alla luce un figlio. 58 I vicini e i parenti udirono che il Signore aveva manifestato in lei la sua grande misericordia, e si rallegravano con lei.
59 Otto giorni dopo vennero per circoncidere il bambino e volevano chiamarlo con il nome di suo padre, Zaccarìa. 60 Ma sua madre intervenne: «No, si chiamerà Giovanni». 61 Le dissero: «Non c’è nessuno della tua parentela che si chiami con questo nome». 62 Allora domandavano con cenni a suo padre come voleva che si chiamasse. 63 Egli chiese una tavoletta e scrisse: «Giovanni è il suo nome». Tutti furono meravigliati. 64 All’istante gli si aprì la bocca e gli si sciolse la lingua, e parlava benedicendo Dio. 65 Tutti i loro vicini furono presi da timore, e per tutta la regione montuosa della Giudea si discorreva di tutte queste cose. 66 Tutti coloro che le udivano, le custodivano in cuor loro, dicendo: «Che sarà mai questo bambino?» E davvero la mano del Signore era con lui.