Agnelli e lupi - Gesù il Signore...

Agnelli e lupi

Gesù, il Signore, durante la sua esperienza terrena, invia i suoi amici discepoli davanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi, per preparare e predisporre il cuore della gente all’incontro con lui, con il Signore della vita, con Colui che sana e salva. I discepoli non vengono mandati da Gesù alla gente perché la gente si predisponga a incontrare loro e la loro parola, ma perché, attraverso l’incontro con i discepoli e la loro parola, la gente possa essere preparata e predisposta nel cuore e nell’intelligenza all’incontro con il Signore della vita. I discepoli vengono mandati per predisporre la gente all’incontro con Gesù: questo è il senso del loro mandato, e non solo in quel tempo, nei giorni dell’incarnazione, nei giorni della presenza terrena di Gesù, ma anche oggi. Ieri come oggi, i discepoli, gli operai, come li definisce il testo evangelico, non vengono mandati tra la gente perché la gente incontri i discepoli ma per predisporre la gente all’incontro con il Signore.
Gesù chiede espressamente ai suoi amici discepoli di andare nel mondo, tra la gente, rispettando un metodo e delle procedure molto precise. Vengono mandati a due a due per viaggiare veloci, agili, leggeri. Vengono inviati a due a due perché a due persone è facile dare ospitalità, dare da bere e da mangiare senza creare disagio e problemi organizzativi complessi per chi li vuole accogliere nella propria casa. Vengono inviati a due a due perché in due non si riescono a creare gerarchie, istituzioni, classi sociali, ordinamenti, graduatorie che rallenterebbero il cammino fino a bloccare il loro viaggio.
Inoltre Gesù chiede: non portate borsa per metterci dentro il possesso del denaro, né sacca per metterci l’attaccamento alle cose, alle sicurezze, ai legami, né sandali di ricambio, per non camminare sulle suole del possesso e dell’agiatezza, e non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada, per non cadere nelle fauci dell’ambizione e del compromesso, per non diventare schiavi dei legami relazionali, ideologici, politici, economici, per non cercare appoggio nel riconoscimento, nel successo, nell’approvazione.
Insieme alle procedure per il viaggio, Gesù indica ai suoi discepoli anche che cosa devono offrire alla gente per predisporla all’incontro con il Signore, e perfino secondo quale ordine farlo. In qualunque casa entriate, prima dite: Pace a questa casa. Primo dono: la pace. Per prima cosa ai discepoli è richiesto di donare la pace, non la loro pace personale, ma la pace divina dello Spirito di cui sono portatori e canali. Gesù parla della pace come di un’energia palpabile, di una realtà tangibile tanto spirituale quanto corporea, fisica, una potenza viva, intelligente, sapiente, energetica concreta. Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi. Chi è il figlio della pace che può ricevere e arricchirsi della pace dello Spirito? È colui che ha compreso che i semi del male, che avvelenano il mondo, non possono essere fermati, combattuti, ma possono solamente essere sostituiti dai semi del bene e dell’amore, della compassione e del perdono. Gesù nella sua vita terrena ci ha mostrato e rivelato che i figli di Dio non devono combattere i figli del Maligno ma devono pensare, scegliere e operare il bene e l’amore. Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà offerto, guarite i malati che vi si trovano. Secondo dono: la guarigione da ogni malattia e infermità. I discepoli del Signore della vita si riconoscono perché hanno il dono di guarire e di aiutare a guarire la gente da tutte le sue malattie e sofferenze. E dite loro: “È vicino a voi il regno di Dio”. Terzo dono da offrire alla gente per predisporla all’incontro con il Signore della vita: annunciare che il regno di Dio è vicino, cioè liberare la gente dall’ignoranza e dalla paura nei confronti di Dio, proclamando la sapienza del vangelo che contiene rivelazioni completamente nuove e inedite per conoscere e amare Dio, e racchiude le procedure per realizzare una vita felice, sana, piena di pace e benessere.
Gesù dunque invia i suoi amici discepoli in mezzo alla gente per predisporre gli uomini e le donne della terra all’incontro con lui, il Signore, e chiede ai suoi di farlo secondo procedure, metodi estremamente precisi, ma poi aggiunge qualcosa che illumina tutto di una luce straordinariamente nuova. Dice: vi mando come agnelli in mezzo a lupi. Cosa significa? Con queste parole Gesù spiega ai suoi inviati prima di tutto che il male esiste, i figli del male, i lupi rapaci esistono, e che l’inganno più pericoloso in cui gli inviati possono scivolare è non accettare il male, non accettare il fatto che il male esiste, non accettare che i lupi rapaci, coloro che vivono di rabbia, sete di dominio, che vogliono sempre la guerra, la distruzione, il conflitto, la sopraffazione, l’ingiustizia esistono, ci sono, fanno parte del disegno della libertà che Dio ha donato alle sue creature. Nulla al mondo rende una mente fragile, ignorante, depressa, debole, inerte come il non accettare il fatto che esiste il male. Gesù pone questa conoscenza alla base del mandato dei suoi discepoli nel mondo. Un’altra cosa Gesù vuole spiegare ai suoi discepoli con le parole: vi mando come agnelli in mezzo a lupi. Gesù rivela che i figli di Dio sono mandati nel mondo come figli umili, miti, amanti, che non useranno le armi del male per combattere il male, anzi, che non dovranno combattere affatto, nulla e nessuno, ma solo e sempre seminare la pace e l’amore. Con queste parole Gesù desidera spiegare che i figli della pace, gli agnelli di Dio, saranno sempre derisi, osteggiati, contrastati, combattuti, umiliati, violentati, torturati e anche uccisi dai lupi rapaci del potere, dai dominatori di questo mondo e dai loro servi, ma che gli agnelli di Dio, per difendersi, proteggersi e tutelarsi, mai e poi mai dovranno diventare lupi rapaci. Quando gli inviati di Gesù da agnelli di Dio sono diventatati lupi e predatori, hanno perduto i doni dello Spirito, primo tra tutti il dono di guarire la gente e di aiutare la gente a guarire dalle malattie e dalle infermità.
Agnelli di Dio o lupi rapaci del Maligno: questo sarà chiesto di decidere a tutti gli uomini e alle donne del pianeta prima della venuta del Signore.

Vangelo di Luca 10,1-9

In quel tempo, 1 il Signore designò altri settantadue e li inviò a due a due davanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi.
2
Diceva loro: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe! 3 Andate: ecco, vi mando come agnelli in mezzo a lupi; 4 non portate borsa, né sacca, né sandali e non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada.
5
In qualunque casa entriate, prima dite: “Pace a questa casa!”. 6 Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi. 7 Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché chi lavora ha diritto alla sua ricompensa. Non passate da una casa all’altra.
8
Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà offerto, 9 guarite i malati che vi si trovano, e dite loro: “È vicino a voi il regno di Dio”».